mercoledì 26 giugno 2019

50.Lunario.Rafael Alberti




EUROPA

SPAGNA

La luna in Rafael Alberti

   I versi volano leggeri  nell’aria con le loro incredibili immagini;
anche quella della luna che appare civettuola dietro il ventaglio di
lei quella luna che  gli innamorati chiamano affettuosamente “la
nostra prima luna.”

50.Rafael Alberti

Nasce a Puerto de Santa Maria,vicino a Cadice,Andalusia,
Spagna,nel 1902 e muore nel paese  natale nel 1999.
Uno strano raggruppamento La Colina de los Chopos di
poeti,pittori,cineasti,musicisti e architetti che condividevano
la tensione per il rinnovamento. Nei poeti, in particolare, è
evidente una spinta comune alla revisione dello stile barocco,
all’antiretorica, per poi finire, però, per imprimere ciascuno alla
propria produzione direzioni diverse.
La poesia è stata forse l’attività che si è sviluppata tra quelle
mura nel modo più bello e profondo. Raramente era il centro
della  vita collettiva, tranne nella camera di Lorca, che invitava
spesso  gli amici  a letture di versi.
Nella residenza nacque la cosiddetta Generazione  del ‘27, che
raccoglieva un gruppo di poeti rinnovatori. Erano  giovani,quasi
sempre colti, benestanti, repubblicani e di sinistra. Hanno scritto
una delle pagine più importanti della letteratura spagnola. È qui
che Lorca,Alberti e Salinas scrissero ‘El Manifesto de la Colina’.
Gli Spagnoli chiamano il Novecento   il secolo d’argento delle
 lettere ”  per distinguerlo dal secolo d’oro di Cervantes.


Terzo ricordo  
                                         G. A. Béquer ‘… dietro il ventaglio di piume d’oro …’ 
                                                                                                                                                      
Ancora i valzer del cielo non avevano sposato il gelsomino e la neve,                                        
né i venti riflettuto la possibile musica dei tuoi capelli
né decretato il re che la violetta si seppellisce in un libro.
No.
Era l’età in cui viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
In cui  convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
in cui sull’omero d’un uccello non c’era fiore che posasse il capo
allora, dietro il tuo ventaglio, la nostra prima luna.



Rafael Alberti,”Terzo ricordo”, da Tre ricordi del cielo
in Degli Angeli, a cura di Vittorio Bodini, Einaudi editore.1976.
Le liriche degli angeli sono state composte nel 1929.


In”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book
 a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli







Nessun commento:

Posta un commento