sabato 22 giugno 2019

46.Lunario.Jean – Baptiste Tati-Loutard





AFRICA

CONGO-BRAZAVILLE

La luna in Jean – Baptiste Tati-Loutard
In questi versi la luna costituisce il rimpianto di un tempo
passato quando immerso nelle bellezze della natura il poeta
 ammirava commosso con la sua compagna la parata nuziale
del sole e della luna,la danza della coppia siderale e l’eclissi.
Ora che la sua lei è diventata uccello di città,tutto è più cupo
e il freddo d’agosto si insinua nei loro corpi.
E’ il cambiamento dell’urbanizzazione vissuto drammaticamente
a cui è duro adattarsi perché trasforma sensibilità e valori.



46.Jean – Baptiste Tati-Loutard
Jean-Baptiste Tati Loutard scrittore e uomo politico
brazza-congolese, nato il 15 dicembre 1938 a Ngoyo nel
 comune di Pointe-Noire e morto il 4 luglio 2009 a Parigi.
 Considerato come una delle voci  più  importanti dell'Africa
 francofona‎ .
        Le generazioni ancora successive finiscono per prendere
 le  distanze da un’ideologia,la negritudine, che considerano
 ormai improponibile. La poesia non prescinde dal fatto che le
 condizioni storico-culturali siano mutate. Ancora una volta tra
 i paesi più rappresentativi per l’area francofona , il Congo, con
 Jean – Baptiste Tati-Loutard:

Vecchia radice.[1]

Il tempo mi ha traforato
Sono una vecchia radice
Da questa terra non mi puoi strappare
Bevevo solo l’idromele dell’alba
Il soffio lustrale del mattino
E guardavo l’Oriente aprirsi
Come un tarso di uccello
Ora prendo i giorni a ritroso
Mi sveglio quando il crepuscolo
S’insinua tra le case
Il tempo si fa uomo
Come un serpente di roccia
Il mio cuore è una terra scavata
Depone il mio disamore
Nei territori abbandonati
E colpisce alla schiena
Sulle colonne già chine
Sei venuta  mi avresti appagato
Il sangue della tartaruga delle savane
S’infiltra in tutti i miei slanci
Ricordo l’eclissi
Che ammiravamo insieme
La danza della coppia siderale
La parata nuziale del sole
E della luna
Tu sei cambiata sotto il cielo oscuro
Ti ritrovo uccello di città
Con un piumaggio melanico
Il freddo d’agosto s’insinua tra i nostri corpi
Per riemergere in fumarole
Il mondo sta per disfarsi
Presto restituiremo le nostre spighe
Alla terra dopo la rovina delle braci
E il desiderio ci rimane
Annuncia un nuovo germogliare
La corda dello sciacallo vibra ancora
Nel cane
E quest’amore non sarà più in noi
Che il pizzicore d’una cicatrice
Sono una vecchia radice
E da questa terra non mi puoi strappare.

Jean Baptiste Tati-Loutard, « Vecchia radice » .
Da La tradition du songe in  Présence africaine, Paris,1985,
in Poesia africana- poeti sub sahariani di area francofona.

In326 poesie dal mondo per una storia d’amore
Onyx ed.e.book
 a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli





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