martedì 11 giugno 2019

35.Lunario.Margaret Atwood


AMERICA


QUEBEC


La luna in Margaret Atwood

La luna è qui straniera,lontana nel cielo,che contribuisce
all’isolamento degli immigranti. Migrazione, dunque, e
 identità: dalla presa di coscienza della propria diversità
 e non appartenenza, denunciate dai vestiti, dai comportamenti
e dagli oggetti di connotazione (persino il colore dello scialle
 è “incongruo”!),si procede con la denuncia dell’incomprensione
(“Questo spazio non può udire”). Il senso di colpa provato per
 la propria inadeguatezza e insicurezza diviene rifiuto della
nuova terra, percepita negativamente attraverso le immagini
 quasi invernali di   “desolazione ”, con  “tronchi alla deriva ”,
e di una luna diurna anch’essa  “straniera ”.  Susanna Moodie,
sente di non appartenere, di non esistere più, circondata da
una natura indifferente, come l’acqua del fiume che non riflette
 la sua immagine e  “le rocce ignare” della sua presenza. Negata,
come una lingua non capita, non riconosciuta e non ascoltata
perché diversa. Ma non solo ...

34.Margaret Atwood

Margaret Eleanor  Atwood nasce  nel 1939 ad Ottawa ,Ontario,
 Canada.
Ecco come Margaret Atwood[1], attivista femminista, romanziera,
critica letteraria e poetessa, tormentata e visionaria, ci racconta
 l’arrivo in Canada di una immigrante inglese. Anche in tempi più
recenti, rimane centrale il tema della natura, spesso accompagnato,
 però, a quello dell’isolamento, visto come immobilità e stagnazione,
 e  a quello del viaggio, che è una delle problematiche fondamentali
delle letterature post-coloniali. Una tematica,quella del viaggio,che
è stata di volta in volta intesa come esplorazione, colonizzazione,
deportazione e percepita come senso di irrequietezza, fuga oppure
senso di estraneità, spaesamento, incontro/scontro con l’altro.


Sbarco  a Quebec[2]

Sono le mie vesti, il mio incedere,
le cose che porto in mano-
Un libro, una borsa con il lavoro a maglia-
L’incongruo rosa del mio scialle
Questo spazio non può udire
O è la mia mancanza
Di convinzione che rende
Questi scorci di desolazione,
le lunghe colline, le paludi, l’arida sabbia, il riverbero
del sole sui bianchi tronchi,
alla deriva, presagi d’inverno,
la luna straniera durante il giorno
un sottile rifiuto
gli altri saltano, gridano
                                          Libertà!
L’acqua fuggitiva non mi mostra
 la mia immagine riflessa.
Le rocce restano ignare
Sono una parola
 In una lingua straniera.





Margaret Atwood:”Magia, mito e poesia ne’I diari di Susanna Moodie”
 Da B. Rizzardi e Perutelli, Abano Terme 1985.



In”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli





Nessun commento:

Posta un commento