lunedì 10 giugno 2019

34.Lunario.Bertolt Brecht



EUROPA



GERMANIA



La luna in  Bertolt Brecht


Senza poter rinunciare alla sua abituale ironia il grande 
poeta inserisce nel suo pur speciale notturno la luna,subito 
però provvedendo ad equilibrare la situazione alla sua 
maniera …perché un eccesso di ottimistiche speranze non
sarebbe proprio per il suo senso della realtà  sopportabile.



34. Bertolt Brecht



   Bertolt Brecht nasce ad Augsburg in Baviera nel 1898,

muore a Berlino Est nel 1956.

Premiato per la sua opera di drammaturgo con il Premio Kleist,

col Premio Lenin per la Pace,col Drama Desk Award ai migliori

 testi,coll’Obie Award al miglior musical, da bad Waldsee,nell’

Alta Svevia.

Se analizziamo l' “Opera da tre soldi",l - la sua opera

drammaturgica più conosciuta - e ci fermiamo sulla

"Canzone del no e del sì" (Barbara song),quello che

interessa l’autore è lo slittamento dal lirico all'epico

che il grande drammaturgo opera quando inserisce

canzoni nel testo teatrale, attribuendo loro  come una

seconda vita, per una sorta di metamorfosi. Sono

l'inserimento degli elementi narrativi, della presenza

 del narratore, la  sua  capacità  di circoscrivere la

situazione e il personaggio a permettere quegli

 effetti di grande suggestione.

          Ed ecco infine uno dei frequenti motivi che

caratterizzano  l’opera brechtiana, la chiusura a sorpresa

con il contrasto sarcastico  per sferrare l'attacco graffiante

contro il perbenismo e i sentimenti calcolati, dove la beffa

fatale rivela quanto il calcolo sia anche vano.





La canzone del no e del sì[1]



1.Un tempo pensavo, quand'ero innocente

(e lo sono stata proprio come te) :

da me pure un giorno forse verrà un uomo,

e allora ho da saper il fatto mio.

Uno che abbia i soldi

e sia ben educato

e che, festa o no, abbia il collo di bucato

e che sappia come si parla a una signora.

E a quello gli dico un bel no.

Un po' di contegno, mia cara,

e serbare le distanze.

D'accordo, sì, notte con luna in cielo,

d'accordo, con la barca prenda il largo,

ma non dare altre speranze.

Quello che conta, è non lasciarsi andare,

dimostrarsi fredde e dure.

tante cose potrebbero avvenire,

ma, ahimè, la mia bocca dice : no.



2.Il primo che venne fu un tale del Kent:

aveva tutto quel che occorre ad un uomo.

Un altro era padrone di tre navi

e un terzo era pazzo di me.

ed avevano soldi

ed erano educati

e, festa o no, puliti e profumati.

E sapevano come si parla a una signora.

E a tutti io dissi un bel no.

Un po' di contegno, mia cara.

D'accordo, sì, notte con luna in cielo

d'accordo la barchetta prese il largo.

Ma non diedi altre speranze.

Quello che conta è non lasciarsi andare,

dimostrarsi fredde e dure.

Tante cose potevano avvenire,

ma ogni volta la mia bocca disse : no.



3.Finchè un bel giorno, un bel giorno turchino

venne uno che non mi pregò:

entrò nella mia stanza, attaccò il cappello al chiodo

e io non seppi più quel che facevo.

Lui non aveva soldi,

era maleducato,

al dì di festa sempre mal lavato

e non sapeva come si parla a una signora.

Ma a lui non risposi di no.

Non fui contegnosa, mia cara,

e non serbai le distanze.

Ahimè, ahimè, notte con luna in cielo!

Ahimè, barchetta che non prese il largo!

Ahi, perdute speranze!

Non mi rimase che lasciarmi andare

e fredda e dura non potei restare,

tante cose dovettero avvenire

poiché la mia bocca più non disse : no.

 

Bertolt Brecht,”La canzone del no e del sì”,

dall’Opera da tre soldi, Einaudi,1971.





Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”

Onyx ed.e.book.

a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli










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