EUROPA
GERMANIA
La luna in Bertolt Brecht
Senza
poter rinunciare alla sua abituale ironia il grande
poeta inserisce
nel suo pur speciale notturno la luna,subito
però provvedendo
ad equilibrare la situazione alla sua
maniera …perché un eccesso di ottimistiche speranze non
sarebbe proprio per il suo senso della realtà sopportabile.
34. Bertolt Brecht
Bertolt Brecht
nasce ad Augsburg in Baviera nel 1898,
muore a Berlino Est nel 1956.
Premiato per la sua opera di drammaturgo con il Premio
Kleist,
col Premio Lenin per la Pace,col Drama Desk Award ai
migliori
testi,coll’Obie Award
al miglior musical, da bad Waldsee,nell’
Alta Svevia.
Se
analizziamo l' “Opera da tre soldi",l - la sua opera
drammaturgica
più conosciuta - e ci fermiamo sulla
"Canzone del no e del sì" (Barbara song),quello che
interessa l’autore è lo slittamento dal lirico
all'epico
che
il grande drammaturgo opera quando inserisce
canzoni
nel testo teatrale, attribuendo loro
come una
seconda
vita, per una sorta di metamorfosi. Sono
l'inserimento
degli elementi narrativi, della presenza
del narratore, la sua
capacità di circoscrivere la
situazione
e il personaggio a permettere quegli
effetti di grande suggestione.
Ed ecco infine uno dei frequenti
motivi che
caratterizzano l’opera brechtiana, la chiusura a sorpresa
con
il contrasto sarcastico per sferrare
l'attacco graffiante
contro
il perbenismo e i sentimenti calcolati, dove la beffa
fatale
rivela quanto il calcolo sia anche vano.
La canzone del no e del
sì[1]
1.Un tempo pensavo,
quand'ero innocente
(e lo sono stata proprio
come te) :
da me pure un giorno forse
verrà un uomo,
e allora ho da saper il
fatto mio.
Uno che abbia i soldi
e sia ben educato
e che, festa o no, abbia
il collo di bucato
e che sappia come si parla
a una signora.
E a quello gli dico un bel
no.
Un po' di contegno, mia
cara,
e serbare le distanze.
D'accordo, sì, notte con
luna in cielo,
d'accordo, con la barca
prenda il largo,
ma non dare altre
speranze.
Quello che conta, è non
lasciarsi andare,
dimostrarsi fredde e dure.
tante cose potrebbero
avvenire,
ma, ahimè, la mia bocca
dice : no.
2.Il primo che venne fu un
tale del Kent:
aveva tutto quel che
occorre ad un uomo.
Un altro era padrone di
tre navi
e un terzo era pazzo di
me.
ed avevano soldi
ed erano educati
e, festa o no, puliti e
profumati.
E sapevano come si parla a
una signora.
E a tutti io dissi un bel
no.
Un po' di contegno, mia
cara.
D'accordo, sì, notte con
luna in cielo
d'accordo la barchetta
prese il largo.
Ma non diedi altre
speranze.
Quello che conta è non
lasciarsi andare,
dimostrarsi fredde e dure.
Tante cose potevano
avvenire,
ma ogni volta la mia bocca
disse : no.
3.Finchè un bel giorno, un
bel giorno turchino
venne uno che non mi
pregò:
entrò nella mia stanza,
attaccò il cappello al chiodo
e io non seppi più quel
che facevo.
Lui non aveva soldi,
era maleducato,
al dì di festa sempre mal
lavato
e non sapeva come si parla
a una signora.
Ma a lui non risposi di
no.
Non fui contegnosa, mia
cara,
e non serbai le distanze.
Ahimè, ahimè, notte con
luna in cielo!
Ahimè, barchetta che non
prese il largo!
Ahi, perdute speranze!
Non mi rimase che
lasciarmi andare
e fredda e dura non potei
restare,
tante cose dovettero
avvenire
poiché la mia bocca più
non disse : no.
Bertolt Brecht,”La canzone del no
e del sì”,
dall’Opera da tre soldi,
Einaudi,1971.
Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella
Nicchiarelli
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