sabato 8 giugno 2019

32.Lunario. Saffo.1





EUROPA


GRECIA


La luna in Saffo


Il frammento, di sapore popolare ma comunque molto raffinato,
esprime una solitudine notturna, in cui l'io lirico si tormenta per
l'assenza della persona amata,quando il tramonto della luna con
l’inesorabilità del tempo che passa non fa che aggravarne la sofferenza .
È in ogni caso certo che si tratti di uno dei testi più raffinati della lirica
greca, come si può notare ad esempio dall'elegante contrapposizione fra
il tempo oggettivo della notte e quello soggettivo della persona loquens
e tale costruzione amplifica il senso di inquietudine. Gennaro Perrotta
ha a questo proposito affermato:"il tramonto della luna e delle Pleiadi,
nella sua semplicità nuda, sembra che stia soltanto ad indicare la tardezza
dell'ora; e invece accresce la solitudine e lo struggimento, come se, caduta
la luna dal cielo, nella notte senza più luce, anche dal cuore della donna
cadesse ogni speranza" nella  melica monodica, dove la poetessa esprime
le proprie emozioni      

32.Saffo
       630 a.C.circa - Leucade,570 a.C. circa.
      Saffo era originaria di Ereso,città dell'isola di Lesbo nell'Egeo;
      le notizie relative alla sua vita ci sono state tramandate grazie
      al Marmor parium,al lessico Suda,all'antologista  Stobeo,a
      vari riferimenti di autori latini(come Cicerone e Ovidio),e
      alla tradizione dei grammatici.di familia aristocratica,per motivi
      politici seguì la famiglia in esilio in Sicilia probabilmente a
      Siracusa o ad Akragas,per una decina d'anni,a causa delle 
      lotte politiche tra i vari tiranni che c' erano allora a Lesbo.
      Ma poi ritornò ad Ereso dove curò l'educazione di gruppi di
     giovani fanciulle,incentrata sui valori che la società aristocratica 
     richiedeva  a una donna:l'amore,la delicatezza,la grazia,la capacità
     di sedurre,il canto,l'eleganza raffinata dell'atteggiamento.
     Gli antichi furono concordi nell'ammirare la sua maestria:
    Solone,suo contemporaneo,dopo aver ascoltato in vecchiaia
    un carme della poetessa,disse che a quel punto desiderava
    due sole cose,impararlo a memoria e morire.(PseudoPlatone,
    Epigramma XVI)
    La lirica di Saffo, con quella di Alceo e di  Anacreonte,si riferisce 
    a divinità o ad altri esseri umani. In effetti,Saffo offre un'immagine
    semplice ma appassionata dei sentimenti dell'io lirico, dove l'amore
    ha un ruolo da protagonista con tutta una serie di riflessioni
    psicologiche  e in cui il ricordo e l'analisi delle emozioni passate
    ne suscita di nuove altrettanto forti.

Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.

Proposta da Andrea Giuntini
 al Festival del pensiero popolare
di San Miniato-Pisa-11agosto.2018
diretto da Andrea Mancini

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