AMERICA
NICARAGUA
La luna in Gioconda Belli
Il suo notturno marino
arricchito dalla suggestiva immagine
delle lune sommerse è perfettamente funzionale
alla
rappresentazione del suo erotismo acquatico.
Perché la sua
è soprattutto una poesia al femminile, una
poesia che gronda
erotismo, umori, sangue mestruale e aperta
passione, che
diventa attraverso parole
dirette e irriverenti, gesto di ribellione
tra tanta poesia seria, in una società
tradizionale.
Nel suo ricco immaginario, pieno di
echi di realismo magico, il
mare diventa, in un’altra poesia, la
geografia del corpo desiderato:
44.GIOCONDA BELLI
Gioconda Belli, poetessa, romanziera e giornalista appartenente
a una famiglia dell'alta borghesia nicaraguense di origini italiane.
Il padre, Humberto Belli, è un imprenditore, la madre, Gloria
Pereira,
è la fondatrice
del Teatro Sperimentale di Managua.
Nasce a Managua, nel
1948 da una famiglia originaria dell’Italia
del Nord. Ha vinto il
Premio Internazionale di poesia, Casa de Las
Americas. Ex -attivista
del Fronte Sandinista,tra il 1976 e il 1978 è
esiliata in Costa Rica dal dittatore Somoza, con
incarichi governativi
in seguito alla
vittoria del Fronte, da cui si separa nel 1994 per
divergenze.
Dal 1990 vive a Santa Monica,California dove continua
la
sua attività di scrittrice.
Anche nelle opere di Gioconda Belli , attivamente
impegnata nella storia politica del suo paese,
troviamo un
importante strumento per conoscere il Nicaragua degli
anni
Settanta.
L’ amore per la sua terra e il suo
popolo, martoriato
da
anni di dittatura e dall’arroganza statunitense, viene raccontato
in
romanzi e poesie in cui si mescolano sessualità e ribellione.
Tra le tue gambe
il mare mi mostra strane scogliere coralline
rocce superbe coralli magnifici
contro la mia grotta di conchiglia madreperlata
tu mollusco di sale segui la corrente
l'acqua scarsa scopre le pinne
mare nella notte con lune sommerse
il tuo ondeggiare brusco di polipo focoso
accelera le mie branchie il mio pulsare di spugna
i cavalli minuscoli fluttuanti tra gemiti
aggrovigliati in lunghi pistilli di medusa
Amore tra delfini
a balzi ti tuffi sul mio fianco leggero
ti accolgo in silenzio ti guardo tra bollicine
le tue risa cerco con la bocca spuma
leggerezza dall'acqua ossigeno dalla tua
vegetazione di clorofilla
Dagli occhi argentati
fluisce il lungo sguardo finale
ed emergiamo da corpo acquatico
siamo di nuovo carne
una donna e un uomo.
il mare mi mostra strane scogliere coralline
rocce superbe coralli magnifici
contro la mia grotta di conchiglia madreperlata
tu mollusco di sale segui la corrente
l'acqua scarsa scopre le pinne
mare nella notte con lune sommerse
il tuo ondeggiare brusco di polipo focoso
accelera le mie branchie il mio pulsare di spugna
i cavalli minuscoli fluttuanti tra gemiti
aggrovigliati in lunghi pistilli di medusa
Amore tra delfini
a balzi ti tuffi sul mio fianco leggero
ti accolgo in silenzio ti guardo tra bollicine
le tue risa cerco con la bocca spuma
leggerezza dall'acqua ossigeno dalla tua
vegetazione di clorofilla
Dagli occhi argentati
fluisce il lungo sguardo finale
ed emergiamo da corpo acquatico
siamo di nuovo carne
una donna e un uomo.
Tra le rocce.
[1]Gioconda Belli,” Eros è l’acqua”, da L’occhio della donna,
In”326 poesie dal mondo per
una storia d’amore”
Onyx ed.e.book
a cura di Maria
Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli
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