martedì 5 marzo 2013

Il secolo d'argento (12)



      





   È proprio vero!  Gordon ha ragione. I poeti, questi artigiani capaci di dominare le parole e ricavarne incantesimi, sanno bene che la più ricca delle esperienze umane è anche la più limitata nei suoi mezzi d’espressione e che le parole possono uccidere l’amore. Forse è dunque perché conoscono questa verità che spesso scelgono, per cantarlo, la via del sogno, sfruttando i tesori dell’immaginazione, sfalsando i piani di quel mare agitato delle emozioni  illogiche, confuse del desiderio e finiscono così per arredare la nostra memoria con i particolari più leggeri, scorrevoli e splendenti che arricchiranno per sempre la realtà dei nostri rapporti.
         Che cos’è che rompe nello specchio confuso gli scenari dei crepuscoli antichi dell’amore: il tempo vano di una sera inutile, la dorata assenza , la sembianza liquida o semplicemente l’alba vera che si è accesa tra i monti?
È solo l’incantesimo del sogno che può  cancellare  tutti i connotati e permettere  di  ritrovarci in allegria liberi e puri per amarci nell’universo spoglio e sano dei pronomi,per quel  che  essenzialmente siamo,IO e TE.
        Perché il poeta vorrebbe essere sabbia e sole, dove lei si distende per riposare e lasciare poi l’impronta tenera e tiepida del suo corpo, accarezzato dal  bacio lento di lui, vorrebbe essere vetro, tessuto, legno, materia che conserva nello spazio e nel tempo colore e profumo, che sarebbe familiare al tocco di lei, che, per abitudine, lei vedrebbe senza dover guardare.  Vorrebbe essere la sua allegria e il suo amore. Certo, proprio tutto questo il poeta sogna di offrire alla sua innamorata, ma non può che offrirle che quello che nella realtà egli semplicemente è.
      Una collana di grani,lievi come fiocchi di nuvole e limpidi come gocce di cristallo,quella del sogno,dell’universo impalpabile e paradisiaco tratteggiato dai grandi maestri spagnoli nei loro versi appena ascoltati,in armoniosa sintonia con la tradizione della speciale festa di Sant Jordi dedicata alle parole di inchiostro della poesia e degli  innamorati. Una collana di parole che, per lo spessore onirico  e il sapore talora un po’ sciamanico, hanno la forza  di  nutrire e rinvigorire quel sentimento, quella passione, quel desiderio che il linguaggio verbale inadeguato del quotidiano potrebbe  fare  appassire.



(continua)

1 commento:

  1. Dedico i prossimi post ai miei amici lettori germanofoni,che sono tanti e molto assidui.

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