martedì 9 agosto 2022

379.Elizabeth Woody.La nostra venerazione ed il difficile ritorno.

379.Elizabeth Woody.


   La nostra venerazione ed il difficile ritorno.

"Diavolo, il primo sussidio fu dato a Plymouth Rock!

Ogni conservatore dovrebbe ricordarlo."

"Ogni assegno-paga è una svendita*.,specialmente quelli

che sono verdoni del governo per la cessione della terra.


Queste reminiscenze sono labili,

apparizioni invocate di un uomo linciato

in Oklahoma e un Hop-Tewa ucciso con un colpo

in un'area di parcheggio nel Texas.

In ogni territorio c'è una squadra armata di tutto punto.

Noi siamo i fuggitivi silenziosi l'uno con l'altro

negli esili grattacieli di granturco*.

Namoki,Hopi,Tewa, assomigliano a 300 anni

di rivolte Pueblo e granturco colorato

Frammenti si stagliano dai semi

che crescono nel suolo dei suoi guardiani 

e vasi dei Mimbre.

I Namoki guidano la rivolta  nelle celle di adobe

del Penitenziario Statale del New Mexico.

Disseminate intorno al cadavere derubato dell'Oklahoma,

le perline in vendita brillano come stelle perdute

e soffocano nel petrolio nero.

Il fetore, solo noi lo sentiamo,

incensa le famiglie

che giacciono in tombe premature.

Molteplici visi, color carta

e in armi  ci perseguitano con luci lampeggianti

e uniformi blu. Per loro io porto questa turchese

per evitare ossa rotte.

Il mio cuore di calcio  continua a sgretolarsi

ogni volta che io bevo birra.

Col bere  mi muto in un emotivo eremita,

una sacerdotessa di perle da bagno e schiuma di sapone.


Tu nascondi semi opalescenti

di dolore con un'enorme  destrezza di mano.

Ne ho ciotole io stessa ,

Non li sciolgo mai., tranne

in un caldo bagno di porcellana

quando sono sola.

Ora, sono rossa come le rocce del  Bandelier.

il Kiva è su a  parecchie  centinaia di piedi,

soltanto piccoli appigli scavati lungo l'ascesa.

Tremo ancora.


Ogni Uomo ed ogni Donna stanotte cantano.

Lo so dalla Luna Piena.

Stiance urtano sui cofani dell'auto.

batuffoli d'insolubile peluria e soffioni si scagliano

contro gli occhi. I condotti lacrimano e il liquido

scivola via  tra la polvere della strada.

Non  piangiamo questa volta.

Palmi con santimonia toccano i grani del polline.

E' da sperare  che le mie labbra  siano rosse abbastanza

per ricordarti di quelle acconciature della riserva

e donne truccate con tinte come quella -molto-amata*

ai vecchi tempi.

L'erba tra i miei capelli pizzica come un insetto.


Mi tolgo il rossetto d'obbligo

e mi protendo di nuovo in avanti.

Gli eroi, sono rari, tu sei il mio ,

che mi sovrasti in mille forme,

innumerevoli stelle.


Il corpo splendido di una donna

è una terra di pericoli spirituali.

Fortunatamente  questo gesto è vuoto senza di me.


(Nessuno li vide uccidere dalla polizia,

così non fu un delitto, ma solo un suicidio).

Riposeremo sulle nostre canne,

pieni di medicina e di erbe,

a vedere il ritorno  dei nostri eroi

sopra il sonno profondo e il levar del sole.

Liberati dalle nostre brame  e triviali esigenze

di sopravvivenza ,noi ci risolleveremo dall'essere così inermi.


E'' solo la devozione 

e i nomi particolari

che diamo alla fede a salvarci 

e quegli spiriti

sepolti nel modo sbagliato,

non fetale e completo.

Noi preghiamo per questo mondo.

E' il polline di granturco, questa volta,

che ti fa piangere?

O l'incapacità di raggiungerli così?


Densa materia di un uomo e di una donna.

Uno di ognuno, dentro

in questo strato, capovolti,

rotolando l'uno sull'altro.

Come avorio ,siamo duri in profondità

e teneri come giovani corna in superficie.

Posso solo confortare la tua schiena inarcata.

Riscaldata, io sazio con semplici perle.

Darò a tutti i miei figli nomi

di paesaggi

in qualunque modo rappresentino e perpetuino

questo dolore.


*Ogni assegno-paga è una svendita :gli assegni del governo americano di color verde per pagare la terra ceduta dagli indiani.

*Grattacieli di granturco; l'immagine delle file di granturco ricordano all'autrice  i profili dei grattacieli(Lettera dell'autrice  alla traduttrice del2873705)

*Donne truccate co tinte come quella molto amata in alcune tribù indiane  come i Lakota; una donna molto amata dal marito veniva da questi truccata in modo particolare ,dipingendole la discriminatura tra i capelli e la fronte con una tinta rossa .Il marito rendeva così palese a tutti che la propria moglie era da lui adorata e rispettata.


 Elysabeth Woody:(1959,Navajo/Warm Spring, Yakima,Wasco), nata a Ganado, nella riserva Navajo 
in Arizona è cresciuta nell'Oregon ed ha studiato presso l'Institute of American Indian Arts di Santa Fé. Già  in giovane età ,le sue poesie  sono apparse in tutte le maggiori  antologie dedicate ad autori nativi. La prima raccolta ,Hand into Stone(1988),vinse il ,Bifore Columbus Foundation American BookAward. Un secondo volume di poesie, Luminaries of the Humble  è stato pubblicato nel 1994.

lunedì 8 agosto 2022

378..Elizabeth Woody.Ossa di coyote della Donna Ragno.

378..Elizabeth Woody.

                      Ossa di coyote della Donna Ragno.

                                                              Coyote non fece nulla.Era già lì

                                                                                                                   per lui quando arrivò,

                                                                                                                   Elizabeth Pitt ,di 79 anni.


Parlerò con schiettezza.

E' così che parlo, oltre la pelle,

fuori dai denti.


Qui la stessa casa,

stessa donna ,stesso vestito

di stoffa intangibile.

Lo fece  mia nonna,

e anche sua madre.

Noi siamo la stessa donna

Non morte.


Le donne credevano nelle tue falsità di coyote.

Torno indietro per prenderti

nelle tue ammalianti pelli d'animale,

il colore che muta

ogni volta che appari di sfuggita.

Guardo tra le ossa.

Tu sai che sono tornata.

Hai lasciato la pelle e te ne sei andato.


Stanco, sei passato da una fase all'altra

del falso potere.

Nella carcassa delle tue astuzie

mando via mosche - cornacchie.

Conficco il dito nelle cavità

di ciò che tu hai posseduto con la seduzione.

Le tue labbra parlano contro di te

e si assottigliano in miraggi.


Questo viso scuro è assorto.

Vivo di osservazioni, agilità.

Immateriale,

con venerazione attraverso lo spazio.

Ogni sacchetto del Sognatore ricamato di perline che tu riempi.

 è fatto da una donna indiana .

 Ricamiamo con le perline e resistiamo a tutto.

Lo diamo in dono,

Quando tu fai qualcosa, crei simboli di te stesso.

Guarda il lavoro splendido e vedi cosa ha lasciato

il massacro.

Noi siamo morte

Creare è una testimonianza di fede.


Io sono viva  oltre la tradizione.

Sono più forte  senza magnificenza.

Nel mio letto di gambe e sangue,

mi sostiene il cibo raccolto

dalle mie mani,

Abito nella casa che ho creato,

creato, creato,

lavoro finché resta in piedi  proprio qui.

Niente fantasie .

L'ho fatta io. Ti hanno dato la forma.

Prima di noi; è così che fu.


Io ho quel ricordo.

Quel mormorio soave nelle mie orecchie

da questi fili.

Tu raccogli cose da collezionare,

non come assoluzione dalle tue pagliacciate,

Non mi combattere.

Sono diventata un tiratore migliore di te .

Sini nel mirino

da generazioni.

Mille e mille volte

ho fronteggiato momenti fatali.


Quando il ballo finirà ,tesoro..."

e tu riporrai le tue insegne,

sentirai il mio sudore sopra tutto il tuo corpo,

sopra i tuoi nervi.

Questo non è sgradevole,

eri bello.

Ho creato questo parlandone

E come tu hai detto,

"La tua lingua fa cose meravigliosamente oltre a parlare".

Ti ho avvertito che ti saresti affaticato le gambe

soddisfacendo questo prurito.

Penso a questo mentre la gola mi si contrae.

Ho detto abbastanza .

Non ci sono miti,

rimangono solo profezie.


 Elysabeth Woody:(1959,Navajo/Warm Spring, Yakima,Wasco), nata a Ganado, nella riserva Navajo  in Arizona è cresciuta nell'Oregon ed ha studiato presso l'Institute of American Indian Arts di Santa Fé. Già  in giovane età ,le sue poesie  sono apparse in tutte le maggiori  antologie dedicate ad autori nativi. La prima raccolta ,Hand into Stone(1988),vinse il ,Bifore Columbus Foundation American BookAward. Un secondo volume di poesie, Luminaries of the Humble  è stato pubblicato nel 1994.

domenica 7 agosto 2022

377.Elizabeth Woody,.Lei che guarda ..I nomi della preghiera.

 377.Elizabeth  Woody,

                                   

                          Lei che guarda. I nomi della preghiera.

                                                                                                               Per David Sohappy


La mia umanità è una lingua resa più bella

la campana, la bocca gialla della luna

di settembre risuona nell'aria. Lei pronuncia per tutti

i nomi che echeggiano a commemorazione.


Là è Celilo,

espropriato il villaggio dal profilo

cadente e abbandonato.

Le cascate sono indistinte rocce ondulate

nel placido lago d'acqua stagnante.

Con una tetra greve angoscia e saggezza

guardo dall'alto la ferrovia.

Gli stretti nastri si snodano lungo

i vortici del Columbia .

Annegare è una sensazione

che i pescatori e le loro mogli conoscono.

Uomini che pescavano di padre in figlio.

Ci sono annegati nella diga The Dalles,

impiccati nelle prigioni e cittadine- dei suicidi fuori della riserva

Una strana Terra aspetta

i Pescatori,

come ha fatto per le donne  Nez Perce, Navajo, Cheyenne

quelle che gemevano nelle Lunghe Marce,

levando lamenti sulle tombe delle loro famiglie.

I bambini morti.

I miei Bambini.

Con nomi tramandati 

e non usati.

Nee Mee Poo, Tsistsista..

IL POPOLO ,puro, quando emerse.

La Madre Infinita piange.

"Esseri Umani".

I fremiti della parola nella gabbia toracica

delle colline.


la consunzione della solitudine ci tiene uniti.

I bambini si stendono sui binari della ferrovia

a morire per il gemito della notte e degli spiriti.

Attendo vigile l' irrompente testa del caos

e palmi di mani annaspano  da carri bestiame ,

vocìo nelle fresche folate d'aria.


Un cielo stride  lungo lamine uniformi.

La coda frusta le polverose battaglie delle Guerre Indiane,

scompigliando se stessa, nuda e carne viva.

Celilo Falls sprofondò senza volerlo nei nuovi traffici

e ognuno fu spazzato via nella caduta.


"Lei che guarda" è un petroglifo sul fiume Columbia. Originariamente

un Capo Donna, l'ultima, prima che Coyote la trasformasse in una roccia

 per vigilare sul suo popolo e i Capi Uomini che la seguivano. Celilo Falls

è il luogo abitato più a lungo dagli Indiani, per circa 10000 anni. Nel 1956 

fu venduto per permettere la costruzione della Diga The Dalles sul fiume Columbia.







Elyzabeth Woody:(1959,Navajo/Warm Spring, Yakima,Wasco), nata a Ganado, nella riserva Navajo  in Arizona è cresciuta nell'Oregon ed ha studiato presso l'Institute of American Indian Arts di Santa Fé. Già  in giovane età ,le sue poesie  sono apparse in tutte le maggiori  antologie dedicate ad autori nativi. La prima raccolta ,Hand into Stone(1988),vinse il ,Bifore Columbus Foundation American BookAward. Un secondo volume di poesie, Luminaries of the Humble  è stato pubblicato nel 1994.










sabato 6 agosto 2022

376.Roberta Hill Whiteman.Madre.

 


376.Roberta Hill Whiteman.

                                         Madre

Una volta cercai di costruirti con il gioco dei cubi.

ma nessuno aveva il calore giusto

e non so ricordare come tu trascinavi

il bucato per stenderlo e come ti legavi il grembiule 

.

Io ero quella che ti guardava singhiozzare

a tempo con il pedale della macchina da cucire,

l'ago che si spostava sul tweed

del mio cappotto nuovo.


Mi davi dei calmanti così avrei dormito tutta la notte.
ma tuttavia vagavo
per quella profonda manica blu
verso la tua camera
strisciavo tra te e papà
dove fioriva un giardino sotto le coperte morbide di tarme.
Gli alberi dei paternostri  mi immergevano nel verde
mentre i phlox e gli anemoni.
si curvavano sulla mia vita.. Anche
là, le faraone delle tue storie
si accovacciavano fra la terra.

Mentre infilavi la naftalina tra le coperte
una mattina  trovasti il silenzio ammucchiato
nell'armadio, dietro i cappotti per l'inverno.
Tremando, lo tenesti per te,
ma diventasti più ottimista mentre morivi,
progettando passeggiate nel parco,
il  prossimo picnic e spesso ci dicevi
che ci sarebbe piaciuto
il muschio che pende giù dalle acacie
quando saremmo andati al sud..

Camminando in punta di piedi nel corridoio, trovammo
una conchiglia luminosa avvolta
nelle tue lenzuola. Gli addetti ti portarono
in una stanza più pulita, fecero diventare le tue fattezze
un alveo per la luce del sole .Mamma,
tenevi sempre la bocca leggermente 
aperta mentre dormivi.
Tra fantasmi ubriachi,
ho ascoltato quella campanella per anni.
Temprata dal tuo mento tremante,
il tuo caldo ultimo bacio,
io seppi a nove anni
che amore e morte erano uguali
e che nessuno era rimasto
per frustar via quelle verità
dalla mia implacabile pelle.


 Roberta Hill Whiteman.(1947,Oneida),è docente  presso l'università del Wisconsin.le sue poesie sono apparse in tutte le    antologie di autori indiani e in molte riviste tra cui The American poetry Review,The Nation,North American review,Carriers of the dream Wheel.The Harper's Anthology if 20th Century Native Alerican Poetry,Talking Leaves.La sua prima raccolta di poesie Star Quilt (1984) vinse il Wisconsin Writer Award.La     seconda,   Philadelphia Flowers,è stata pubblicata nel 1995.


venerdì 5 agosto 2022

375. Roberta Hill Whiteman.Disegni.

 373. Roberta Hill Whiteman

.                                   .Disegni.

Se potessi scovarti per farti assaggiare

la fragola ombreggiata di verde,

il frumento dell'inverno, remoto come la luce del sole 

attraverso lente nuvole,ci volgeremmo

al fiore  della zucca, fermo nel suo quieto tempo,

il respiro al ritmo dei nostri stessi inizi.


Invece passo senza la tua eco

sull'arazzo di viticci e steli lanosi

dei cetrioli .I granturchi, miei ciechi figli,

si mescolano al vento ed io cammino nuda

in mezzo a loro per lasciare  che mi sfiorino i fianchi

con dita che cercano ,i loro pennacchi vivi di pioggia.


Quando chiedo se sono felici,

alcuni vicini  allo steccato sussurrano "Sì", Arriva

attraversi i filari, sì, ancora

e ancora sì. i miei piedi mettono radici

tra coni di luce del granturco, la terra verde 

grida più verde al cielo plumbeo,


e sotto papaveri do cenere, emergono disegni:

i lillà raccolgono l'oscurità sotto la lucentezza degli olmi,

gemme di cedro sfumano l'aria con ricordi di brina,

il grido della ta nella profondità del frangivento,

il tessuto marezzato di anni della mia vita. Quando i miei carcerieri,

queste poche parole, brancolano con le loro chiavi d'osso.,


io ascolto i ragionamenti delle mosche ,il lungo

interminabile richiamo delle colombe, come lezioni di resistenza.

Falene, crepuscolo d'ali, danzano sopra foglie d'avena selvatica,

e io so che tu sei sopra lo stesso mare silenzioso,

a meditare cupo sul fumo che si disperde

intorno ai pinnacoli irregolari della malvarosa.


Per un attimo, noi siamo insieme,

dove alberi corrosi dal salmastro si gloriano nel sole, dove la verbena

e il gelsomino illuminano il vento di limpidi domani.

Io sentii noi là ,sentii me stessa e non me stessa là.

Vivemmo quelle promesse schernite in giorni solenni.

Vivemmo con una fame che soltanto la solitudine può permettere.



 Roberta Hill Whiteman.(1947,Oneida),è docente  presso l'università drl Wisconsin.le sue poesie sono apparse in tutte le    antologie di autori indiani e in molte riviste tra cui The American poetry Review,The Nation,North American review,Carriers of the dream Wheel.The Harper's Anthology if 20th Century Native Alerican Poetry,Talking Leaves.La sua prima raccolta di poesie Star Quilt (1984) vinse il Wisconsin Writer Award.La seconda, Philadelphia Flowers,è stata pubblicata nel 1995.


giovedì 4 agosto 2022

374.Roberta Hill Whiteman.Il riconoscinento

 374.Roberta Hill Whiteman

                                .Il riconoscimento

Impariamo troppo tardi come la luce  inutilmente lascia

impronte tutte sue.in viaggio per miglia verso Kilgore

nell'intimità da sottomarino di un'auto. Dune di sabbia

ricordano il mare. Un coyote sgusciò via attraversando la strada

prima che noi ce ne accorgessimo.Notte è la sua prima pelle.

Veniva dal fiume.

dove la risata richiama i pesci. Compostamente un vento forte

irrompe sul cedro .Lui tornò indietro all'improvviso,

curioso per incontrare i ronzanti chiarori lunari che percorremmo

in quella gola,, senz'erba o stelle.  Le nostre impronte

gli erano sconosciute .Capì quella luce

e si fermò davanti alla ruota destra anteriore:un'ombra

da una terra di minerali, aria di pino nel suo manto.

Cani così evitano i nostri occhi, eppure lui riconobbe  tutto e incrociò

il mio sguardo . Una creatura così terribile e timida insieme

m'agitò nel sangue voglia disperata

dello spazio che lui abitava:

acqua possente che scolpisce canyon terrazzati,

e ghiaccio baluginante sotto il biancospino come un pavimento di squame.

Fiume denso ricordo che noi eravamo luce a ringraziare la luce,

musica lieve che si alza.. Alberi, forse o la mia stessa voce

stonata. Danzai per lui una rivendicazione umana

in quella gola. Nessuna  stella. .Sgusciò via

passandoci accanto, antico come il respiro, muovendosi nell'impetuosa oscurità

come il chiar di luna tra le tamerici,

onda su onda di terra  non posso avvicinarmi abbastanza

a questo caotico e intricato miracolo.

Notte è la mia prima pelle.

Smarrita in lui,,



 









 Roberta Hill Whiteman.(1947,Oneida),è docente  presso l'università drl Wisconsin.le sue poesie sono apparse in tutte le    antologie di autori indiani e in molte riviste tra cui The American poetry Review,The Nation,North American review,Carriers of the dream Wheel.The Harper's Anthology if 20th Century Native Alerican Poetry,Talking Leaves.La sua prima raccolta di poesie Star Quilt (1984) vinse il Wisconsin Writer Award.La seconda, Philadelphia Flowers,è stata pubblicata nel 1995.

mercoledì 3 agosto 2022

373. Roberta Hill Whiteman. Bruciati dal gelo.

373. Roberta Hill Whiteman

.                                    Bruciati dal gelo.


Quando gli uccelli spalancano il cielo, un profumo di neve

sboccia sul vento .Tu dormi ,avvolto

in una fioca luce azzurra, come una distante foglia di salvia.

Bevo l'ombra sotto il tuo orecchio

e mi alzo irrigidita, vitrea dal freddo.

Sole, splendente nella brina ,raggiungimi.

Tocca dalla finestra questo seme che piano piano

vuole infiammarsi d'arancione e cantare.

I rami si trasformano in fili tesi verso il sole 

aiutaci a svegliarci, spazio enorme che ci fa

vacillare,oscuro orizzonte che ci mantiene forti.


Il tuo cuore si riversa su questa terra, si riversa su ricordi

di boschetti di susini selvatici

risata, un velo tra le foglie

Questi steccati respingono la brina, fanno correre i cavalli

gli spiriti sono a caccia  del nostro calore umano

in queste stanze quiete . I cani ci seguono,

abbaiano all'aria tagliente. Scelgo i fagioli.

desidero qualcosa che né chiave né mano può dare .

Devo guardarti soffrire il dubbio e la grazia

delle volpi*.Che questo gelo bruci in limpidezza i miei occhi.

Che questo seme porti ancora meraviglia alla terra.

Accanto ai barili, un topo mi fissa ostile

accartocciandosi contro il presente come un colpo d'aria alla fiamma.

Curiosi occhi amari scandiscono

i miei anni Le donne hanno sempre udito questo,

il suo rumore secco a indicare un giorno che si allunga

come stanche increspature di fiume.

Chiedigli perché l'acqua fluisce sul muschio.

I tuoi capelli s'allungano in un'ossessione di pesci. Non vieni mai avvertito.

Chiedi perché quell'erba ondeggiante ruba ciò che tu diventi.

La sua risposta , il lento scoppiettare del fuoco.

Vicino alla catasta della legna, accette cantano dentro i tronchi.


Tagli la legna e tagli una città sepolta

dalle tue ossa.In lontananza ,nuvole  galleggianti nel crepuscolo.

Facciamo cataste di legna andando al prato secco

del nostro respiro. ,come formiche percorriamo il terreno

e lasciamo che uno strano caldo scuota la nostra oscurità

un'antica ragnatela gronda dalla porta.

Passi silenziosi ti seguono alle valli,

dove dolorante  e correndo  in cerchio, non  vuoi più guardare,

finché, toccando l'improvviso battito di tutto ciò che siamo,

bruci in erba gialla dell'inverno ,

in una sola canna ondeggiante sulla pianura .


*Devi guardarti  soffrire il  dubbio e la grazi a  delle volpi : presso i Lakota  

i giovani guerrieri appartengono al Clan delle Volpe, della quale qui si invoca

il sui stato di grazia e di saggezza che tuttavia è ancora irraggiungibile per 

l'incertezza e il dubbio  propri della gioventù.



 Roberta Hill Whiteman.(1947,Oneida),è docente  presso l'università drl Wisconsin.le sue poesie sono apparse in tutte le    antologie di autori indiani e in molte riviste tra cui The American poetry Review,The Nation,North American review,Carriers of the dream Wheel.The Harper's Anthology if 20th Century Native Alerican Poetry,Talking Leaves.La sua prima raccolta di poesie Star Quilt (1984) vinse il Wisconsin Writer Award.La seconda, Philadelphia Flowers,è stata pubblicata nel 1995.

martedì 2 agosto 2022

372.Roberta Hill Whiteman.Nella Longhouse,Museo di Oneida.

 372.Roberta Hill Whiteman.

                      Nella Longhouse*Museo di Oneida.

Casa dei cinque fuochi la sua bocca su di nei cinque fuochi, non mi hai mai cresciuta.

Nelle notti in cui nella gola della fornace

ansava e crepitava la sua morte ad un  ritmo costante,

volevo la tua larga porta.,


la tua aria screziata di corteccia e della mobile luce del sole,

volevo il foro per il fumo con le sue stelle,

e il suo tetto che inarcava in un canto la sua bocca su di me.

Ecco i giacigli allineati una volta pieni di persone addormentate..


La loro risata sommessa che misurava armonia o conflitto.

Qui potevo svegliarmi stupefatta dall'inverno,

Il mio respiro nella corrente un abbraccio di violette.

la casa che ho lasciato da bambina ora sembra


un guscio di singhiozzi ,ogni anno la sogno pervasa da un'aria sinistra

e punto i tallono per tener fuori l'intruso

che picchia alla porta sul retro. gli occhi mi bruciano

per l'urina di gatti sotto le scale della cantina


e l'ingresso rivela una fame senza nome.,

come se priva di una storia ,dovessi sempre camminare

per le strade sconvolte di questo sventurato continente.

Pensando che fosse meglio fare la giramondo


sono andata su qualunque fiume, ignorando anse 

e vortici. Sono stata un frammento ,,meno del mio nome,

tremando in un paesaggio solitario.

come l'ultima  foglia bruciata su una quercia.


Quale vento autunnale mi disse che saresti stata lì ad aspettarmi?

Casa dei cinque fuochi, tt prendono per una tomba,

Ma io so che non è così. Quando la desolazione arriverà,

nasconderò la trave portante  nelle mie vertebre


e mi scioglierò nel richiamo delle cornacchie, ricordando ai miei figli

che i ragni vicini alla tua porta

hanno unito tutte le foglie arrossate dell'erba

senza petrolio, serrature o uranio.


*la  Longhouse è la dimora tradizionale ,comunitaria degli Irokesi e degli Uroni.

può essere lunga fino a una quarantina di metri,con tetto a volta ,frequentemente ricoperto di corteccia d'elmo.


Roberta Hill Whiteman.(1947,Oneida),è docente  presso l'università drl Wisconsin.le sue poesie sono apparse in tutte le antologie di autori indiani e in molte riviste tra cui The American poetry Review,The Nation,North American review,Carriers of the dream Wheel.The Harper's Anthology if 20th Century Native Alerican Poetry,Talking Leaves.La sua prima raccolta di poesie Star Quilt (1984) vinse il Wisconsin Writer Award.La seconda, Philadelphia Flowers,è stata pubblicata nel 1995.

lunedì 1 agosto 2022

371. Luci Tapahonso.Cavalli blu accorrono.


371. Luci Tapahonso.

                                  Cavalli blu accorrono.

                                                                                                             Per Chamisa  Bah Edmo,

                                                                                                           che è nata il 6  marzo 1991  


Prima della nascita si muoveva e spingeva dentro sua madre

Il cuore le batteva forte e riconoscemmo rumore dei cavalli in corsa:


               Il tuono degli zoccoli. sul suolo del deserto.

Sua madre strinse i pugni e dette un gemito.

Soffre pene eterne e spinge: fatto!

Chamisa scivola fuori umida e lucente e prende il suo primo respiro.

             il vento fuori alza nell'oscurità

             turbini di piccole foglie e rami

Gli occhi di suo padre sono bagnati di gratitudine.

Prega e guarda madre e bambina- sbalordito


Questa bambina arrivò in mezzo a un branco di cavalli,

                           cavalli di vari colori.

cavalli bianchi che vengono avanti sul respiro del vento,

cavalli bianchi dall'ovest

dove piante di chamisa dorata mandano bagliori al chiaro di luna.


Arrivò in mezzo a un branco di cavalli.

Cavalli gialli che vengono dall'est

portando il profumo delle erbe della prateria dalle piccole colline fuori.


Arrivò in mezzo a un branco di cavalli.

Cavalli blu accorrono, sbuffando dal deserto a sud... 

Si può vedere da tutta la vallata  da Tò a Niist'àà.

Da qui le tue nonne  andarono alla guerra molto tempo fa.

 

Arrivò in mezzo a un branco di cavalli


Cavalli neri arrivarono dal nord.

Sono le rigogliose estati del Montana e silenziosi  bianchi inverni dello Idaho.


Chamisa. Chamisa. Bah. Tu sei tutto questo.

Crescerai ridendo, piangendo,

e noi celebreremo ogni ciclo della tua vita.


Crescerai forte come i cavalli del tuo passato.

Crescerai forte come i cavalli della  tua nascita.


  Luci Tapahonso.(1951,Navajo)nata a Shiprock,New Mexico,docente presso l'Università del Kansas a Lawrence. Inclusa in molte antologie dedicate ai poeti nativi ,Luci Tapahonso.è autrice di tre raccolte di poesie, One More Shiprock Night (1981),SeasonalWoman(1982),con disegni del pittore navajo R.C.Gorman).A Breeze Swept Through(1987).L'ultimo volume Saanii Dahataal The Women are Singing, include anche i suoi racconti.      

domenica 31 luglio 2022

370..Luci Tapahonso.Sì,era mia nonna.


370.Luci Tapahonso.

                           Sì,era mia nonna.

Sì, era mia nonna

che domava cavalli selvaggi per diletto e per soldi.

La gente,, sapendo di lei, ,diceva:

              Sa come trattarli.

              I cavalli obbediscono a quella donna.

Si metteva al lavoro ,

sottane in aria nel vento, capelli legati stretti nel vento e nella polvere

Cavalcava quegli animali con forza e fu buttata giù più e più volte.

Continuava finché non diventavano miti

 e disposti ad obbedire.-

               Tornava  a casa al tramonto,

                stanca e piena di polvere,

                 odorando di sudore e cavalli.

,Non sapeva cucinare,

diceva mio padre sorridendo,

 tua nonna odiava cucinare.


Oh nonna,

che mi ha affrancato dalla cucina.

Nonna , tu devi aver fatto sì

che io incontrassi un uomo che non avrebbe condiviso la cucina.


Sono piccola come te

non proteggo i miei capelli incolti

dal vento e dalla pioggia -si annodano spesso,

nonna, sono selvaggi e non domati.



Luci Tapahonso.(1951,Navajo)nata a Shiprock, New Mexico, docente presso l'Università del Kansas a Lawrence. Inclusa in molte antologie dedicate ai poeti nativi ,Luci Tapahonso.è autrice di tre raccolte di poesie, One More Shiprock Night (1981),SeasonalWoman(1982),con disegni del pittore navajo R.C.Gorman).A Breeze Swept Through(1987).L'ultimo volume Saanii Dahataal The Women are Singing, include anche i suoi racconti.

sabato 30 luglio 2022

369..Luci Tapahonso. Una folata di brezza.

 369..Luci Tapahonso

                                         Una folata di brezza.

                                                                                             Per le mie figlie Luci  Taxbah  r  Misty Dawn

La prima nata da donna alba scivolò fuori in marzo

               a   fluidi  cremisi venati di nuvole


                    il suo corpo lucente del tramonto d'agosto

                   vapore lieve esalante da lei, come pioggia da rocce calde

          (un'improvvisa folata di brezza fresca  attraversò la cucina

                   e nonno sorrise poi cantò piano,

                   riconoscendo quel momento


Lei arrivò quando il giorno  del deserto si fece fresco e il crepuscolo cominciò a penetrare in quell'intricato  cambiamento di tempo    lei e ansimò  e sgorga 

                     

                    da lei ora       ad ogni respiro        ad ogni respiro                               E' in viaggio ora    partecipe  di tramonti scarlatti                                  con il nome di fiori spontanei del deserto                                                 con un sorriso che è  benedicente.


E a metà novembre, nell'oscurità del primo mattino
dopo giorni di attesa sofferente   la seconda mandò dei vagiti.

                     Succhiando il primo respiro della terra,
                     squarciando la densa nebbia,
                     mandò dei vagiti stiracchiando tenere membra brune                          Possente moto mentre fuori                                                                     la foschia si dirada per far rinascere il sole-

                              (Ad est di Acoma una roccia di arenaria si spaccò

                      in due - una fenditura  profonda e netta .)


                    E' nata di foschia umida e di primo sole

                    E' nata ancora   donna d'alba.

                    E nata conoscendo la calda levigatezza della pietra

                    E' nata sapendo di avere la forza del mattino.

                      

     


Luci Tapahonso.(1951,Navajo)nata a Shiprock,New Mexico,docente presso l'Università del Kansas a Lawrence. Inclusa in molte antologie dedicate ai poeti nativi ,Luci Tapahonso.è autrice di tre raccolte di poesie, One More Shiprock Night (1981),SeasonalWoman(1982),con disegni del pittore navajo R.C.Gorman).A Breeze Swept Through(1987).L'ultimo volume Saanii Dahataal The Women are Singing, include anche i suoi racconti.              .

venerdì 29 luglio 2022

368.Luci Tapahonso. Cafè Hills Boithers

 368.Luci Tapahonso.

                                 Cafè Hills Brithers


Mio zio è un uomo piccolo

in Navajo lo chiamiamo piccolo zio

                 il fratello di mia madre.


Non sa l'inglese ma

             il suo nome per i bianchi è Tom Jom.

             Abita  a circa un miglio

             più avanti da casa nostra.


Una mattina lo trovo seduto in cucina

a bere il caffè

              Passavo di qui, disse,

              Sto andando al negozio,

Sembra che mia madre sparisca ogni volta

che lui arriva, mi dice.

                Forse mi vede arrivare

                allora si mette a correre e salta in auto

                e via a gran velocità!

                 Dice ridendo.

Ridiamo insieme solo al pensiero di mia madre 

                 che salta in auto e se ne va a gran velocità.


Gli verso ancora del caffè

                  e lui ci mette tanto di quello zucchero e fior di latte

                  che quasi sembra un frappè di cioccolata

                   poi vede il barattolo del caffè.                 

                   Oh, è questo il caffè

                   con l'uomo vestito da prete,

                   ah, ah ,è quello che mi piace a me,

                   buonissimo caffè..


Mi metto di nuovo a sedere e mi dice

                    certi caffè non danno la carica

                    questo è quello giusto

                    mi piace proprio a me.


Verso una tazza a tutti e due e

                    mentre aspettiamo mia madre,

                     i suoi occhi si increpano in un sorriso

                     e dice

                     sì, oh sì questi è quello giusto.

                     (mettendoci dell'altro zuccheri e fior di latte.)


Così io compro sempre il caffè Hills Brothers

                      una volta al giorno e ogni tanto due

                      bevo un caffè caldo


                        di sicuro mi piace a me .


Luci Tapahonso.(1951,Navajo)nata a Shiprock,New Mexico,docente presso l'Università del Kansas a Lawrence. Inclusa in molte antologie dedicate ai poeti nativi ,Luci Tapahonso.è autrice di tre raccolte di poesie, One More Shiprock Night (1981),SeasonalWoman(1982),con disegni del pittore navajo R.C.Gorman).A Breeze Swept Through(1987).L'ultimo volume Saanii Dahataal The Women are Singing, include anche i suoi racconti.

giovedì 28 luglio 2022

367.Luci Tapahonso..Donna dalle fiere stagioni.

 367.Luci Tapahonso..

                                       Donna dalle fiere stagioni.


La conosco

questa donna è piccola, delicata

e non sembra camminare ,come facciamo noi.

E' più un librarsi

quello che lei fa quando si muove.


Calma le sue figlie con dolcezza,

i capelli le scendono intorno al viso

mentre si china ,e mormora serenità

nelle paure dell'infanzia.


ma che questo non tragga in inganno.


Io l'ho vista furente

e salire su quel camioncino

in un lampo

e andar su per quelle  stradacce  di Shiprock

sobbalzando forte e ingranare

la quarta on mano svelta e sicura 

quasi volando- guidando

i capelli svolazzanti all'indietro

mella polvere rivente.


Anche quell'uomo la conosce

e scappa in fretta da sua madre

quando fa arrabbiare questa donna

dale fiere stagioni e dolci mattini. 



Luci Tapahonso..(1951,Navajo)nata a Shiprock,New Mexico,docente presso l'Università del Kansas a Lawrence. Inclusa in molte antologie dedicate ai poeti nativi ,Luci Tapahonso.è autrice di tre raccolte di poesie, One More Shiprock Night (1981),SeasonalWoman(1982),con disegni del pittore navajo R.C.Gorman).A Breeze Swept Through(1987).L'ultimo volume Saanii Dahataal The Women are Singing, include anche i suoi racconti.

mercoledì 27 luglio 2022

366.Mary Tall Mountain.L'ultimo lupo.


366.Mary  Tall Mountain.

                                          L'ultimo lupo.

L'ultimo lupo mi corse incontro

per la città in rovina

e sentii l'eco dei suoi ululati

tra lo sfacelo dei ripidi alveari

di Montgomery Street e oltre

i pochi grattaceli dalla cima vermiglia

rimasti in piedi

i loro ascensori illuminati inutili.


Passando tra il lampeggiare rosso e verde

dei segnali del traffico

facendosi strada verso oriente  col suo ululato

nel mistero della sua furente falcata selvaggia

più distinti i suoni nella notte implacabile

tra cumuli e macerie di silenziosi isolati

sentii la sua voce salire su per la collina

e infine il suo gemito profondo allorché arrivò

piano dopo vuoto piano nella camera

dove io sedevo

in attesa del mio stretto letto rivolta ad occidente

lo sentii ansimare alla porta e

puntai gli occhi.


Attraversò trotterellando il pavimento

mise il suo lungo muso grigio

sul bianco copriletto striminzito

con gli occhi infiammati di luce gialla

un tremore nelle sue piccole sopracciglia chiazzate.


Sì, dissi

so cosa hanno fatto.


Mary  Tall Mountain.(1918,1994),discendente dal Koyukan Athabascan dell'Alaska, fu adottata da una coppia bianca  quando la madre si ammalò di tubercolosi ."Ho sempre amato molto la montagna, per via  dei miei primi ricordi dei lontani Monti Kaiyuh": così la scrittrice spiega perché cambiò il vero cognome, Demonski, in TallMountain. In molto del  suo  lavoro si è occupata di giustizia sociale e di ambientalismo, e da quando cominciò a scrivere , inizialmente sotto la guida di Paula Gunn Allen  le sue  poesie e i suoi racconti sono stati inclusi in molte antologie. In quattro volumi di poesia e narrativa , There Is No Word To Say GoodBye  (1982), GreenMarch Moons(1987)

Continuum(1988) e The Light on theTtest Wall

(1990),ci ha lasciato un'intensa testimonianza del

suo mondo tribale.


martedì 26 luglio 2022

365.Mary Tall Mountain La luce sulla parete dela tenda.

365.Mary  Tall Mountain

                    La luce sulla parete della tenda.

C'e luce. Soffusa


..

Donne, madri, al caldo  luce .Soffusa

sulle tele attraverso il ventre della madre.

La sua  pancia ritonda fa diventare

la tenda rosa. .C'era un ronzio,

un parlare piano sulla nascita della bambina.

Donne ,madri, al caldo

della stufa yukon ,a trovare Mary Joe

e la sua creatura ,io, che giacevo non nata

nella sua culla di luce.


passarono gli anni. Fui portata

dove non c'erano pareti di tende,

dove ero costretta a sognarmele,

e coll'andar del tempo, vedevo

spesso la luce sulla parete.

Non più rosa, era

fuoco, le sue lingue leccavano

la parete della tenda.

Fuoco della nostra vita, in fiamme guizzanti.


La luce ritornò dove io ero,

passando da luoghi lontani, anni.

Non soffusa ora Scomparse

le voci, in un canti. inutile

il vento tirava con

dita fredde la parete.

Spesso l suono era rabbioso,

impsziente, vpleva parlare,

ma non trovava le parole.


Lo raggiunsi ,portai indietro

il mio sogno. La luce tingeva le tele

del colore del sangue di mia madre

che scorreva nel suo ventre,

il travaglio dei polmoni,

la morte, ed io

ricordavo il colore del suo sangue,

luce sulla  parete della tenda 

dipinta dai miei sogni infantili..


Talvolta sento ancora

venti rabbiosi che tirano muti

la parete.La luce è anche là.,

e pensando alle donne che guardano

mi chiedo se loro

videro la luce  sulla parete della tenda.

Io la vidi chiara prima della mia nascita

e l'ho tenuta stretta per mezzo secolo.

La terrò stretta per sempre.




Mary  Tall Mountain.(1918,1994),discendente dal Koyukan Athabascan dell'Alaska, fu adottata da una coppia bianca  quando la madre si ammalò di tubercolosi ."Ho sempre amato molto la montagna, per via  dei miei primi ricordi dei lontani Monti Kaiyuh": così la scrittrice spiega perché cambiò il vero cognome, Demonski, in Tall Mountain. In molto del  suo  lavoro si è occupata di giustizia sociale e di ambientalismo, e da quando cominciò a scrivere , inizialmente sotto la guida di Paula Gunn Allen le sue  poesie e i suoi racconti sono stati inclusi in molte antologie. In quattro volumi di poesia e narrativa , There Is No Word To Say GoodBye  (1982), Green March Moons(1987)

Continuum(1988) e The Light on theTent Wall

(1990),ci ha lasciato un'intensa testimonianza del

suo mondo tribale.




lunedì 25 luglio 2022

364.Mary Tall Mountain.Grasso buono.

 364.Mary  Tall Mountain.

                                     Grasso buono.

I cacciatori uscirono con i fucili 

all'alba.

Non avevamo carne al villaggio

né cibo per la tribù e i cani.

né caribù nel deposito viveri.


Aspettammo tutto il .giorno

Finalmente !

Quando  l'oscurità calò sul fiume
Noi bambi
ni li vedemmo in lontananza.

Sì! Avevano dei caribù.

Ci mettemmo a saltare strillare 


Vicino al fuoco quella notte

facemmo festa.

Gli Anziani schioccavano la lingua

succhiando e leccandosi le labbra-

Inzuppando il pane acido nell'intingolo

il grasso ci avrebbe scaldato

nell'inverno ululante di fame.


Il grasso era bello,

colava,

gocciolando e grondando dai nostri menti,

mani brune splendenti di grasso,

Ne parliamo 

quando ci incontriamo

lontano da  casa. 

Ricordi il midollo dolce nelle ossa?

Ce lo contendevamo come caramelle.

Buono.

Buonononno..


Grasso buono.




Mary  Tall Mountain.(1918,1994),discendente dal Koyukan Athabascan dell'Alaska, fu adottata da una coppia bianca  quando la madre si ammalò di tubercolosi ."Ho sempre amato molto la montagna, per via  dei miei primi ricordi dei lontani Monti Kaiyuh": così la scrittrice spiega perché cambiò il vero cognome, Demonski, in Tall Mountain. In molto del  suo  lavoro si è occupata di giustizia sociale e di ambientalismo, e da quando cominciò a scrivere , inizialmente sotto la guida di Paula Gunn Allen le sue  poesie e i suoi racconti sono stati inclusi in molte antologie. In quattro volumi di poesia e narrativa , There Is No Word To Say GoodBye  (1982), Green March Moons(1987)

Continuum(1988) e The Light on theTent Wall

(1990),ci ha lasciato un'intensa testimonianza del

suo mondo tribale.




















domenica 24 luglio 2022

363.Leslie Marmon Silko ..Canti indiano:sopravvivenza.




363.Leslie  Marmon Silko .

.                              Canto indiano:sopravvivenza.

     

1

Andammo a  nord

             per sfuggire all'inverno

scalando pallide rupi

             sostammo al fiume per dormire.

Acqua fredda fiume freddo del nord

immergo il corpo nell'acqua bassa

                mi immergo nella sabbia e nella fradda acqua del fiume

3

Tu dormi fra rami di

           pallidi salici di fiume sopra di me.

Sento il tuo odore nelle foglie d'argento, uomo puma

           i verdi salici non sono teneri abbastanza per nasconderti.

4

Ho dormito col fiume

                           lui è più caldo di qualsiasi uomo.

All'alba

             ho udito il ghiaccio sulle stiance.

%

Puma dagli occhi giallo scuro

                           mordi convolvoli

                           mentre aspettiamo.

Non ti chiedo perché vieni

                         in questo viaggio della disperazione verso nord.

6

Mi danno la caccia  per le mie piume

mi nascondo nella tela del ragno

             appesa ad un esile albero grigio

                                      sopra il fiume.

Di notte sento la musica 

            un canto di rami di foglie secche  che raschiano la luna.

7

Verdi rane screziate cantano al fiume

                        ed io so che lui aspetta.

Puma mi indica la strada

              sentieri di vento montano

               che si inerpicano più in alto

                             su

                                         su fino alla Montagna Velata di Nubi..

8

E' solo questione di tempo ,Indiana

                                       non puoi dormire col fiume per sempre.

Senti l'odore dell'ìinverno e saprai.

9

Ingoio scura terra di montagna

                mentre tu ingoi colibrì

                 gli tendi trappole con fiori di campo

                  polline e petali

                   caduti dalla Via Lattea.

10

Giaci al mio fianco nel sole

               calore intorno a noi

                mi chiedi se ancora  sento l'odore dell'inverno.

Il vento delle foreste di montagna va ad oriente ed io rispondo

                 assaggiami,

                           io sono il vento

                  toccami,

                             io sono l'agile cervo grigio

                   che corre sul ciglio dell'arcobaleno.   

                          

    

          














 Leslie  Marmon Silko (1948,Laguna Pueblo) nata ad Albuquerque e cresciuta ai margini del Pueblo di Laguna nel New Mexico,Docente per diversi anni presso l'Università dell'Arizona ,è autrice di Ceremony(1977),il romanzo che le dette la notorietà anche al di fuori degli USA.e che contribuì ad aumentare l'interesse per la letteratura nativa alla fine degli anni '60.La sua prima pubblicazione è una raccolta di poesie Laguna Woman(1974)di cui la Silko ha privatamente stampato la seconda edizione Stpryteller(1981)è un volume di poesie ,fotografie,(alcune del padre, Lee .Marmon ,autore di famosissime istantanee) ,brani autobiografici, racconti che creano l'immagine di un'identità composita propria dell'indiano moderno.Per dieci anni ha lavorato alla stesura di un romanzo Almanac of Dead (19 91),di drammatica resistenza alla colonizzazione  bianca su tutto il continente americano,e proiezione di una profetica riconquista  di esso da parte delle popolazioni indigene. Dopo quella intensa ed estenuante scrittura .Leslie Silko si dedica  a ciò che Lei stessa definisce "esperimenti con parole e immagini e la loro relazione  nel testo". Così esce ,privatamente,nel 1993, Sacred water, narrazioni e semplici polaroid tenute insieme dal gesto linguistico e manuale dell'artista che crea il linguaggio,scatta la foto e materialmente  assembla il volume ,lo rilega, e lo pubblica usando come casa editrice il nome di un terreno di sua proprietà.