giovedì 7 marzo 2013

Epos e lyrikos. (2)




         Gordon  va poi  a curiosare tra le poesie giovanili e sceglie "Ricordo di Marie A", ed è il lessico che qui attira la sua attenzione. Un gusto per lo smorto ,"amor mio pallido", per arrivare anche qui allo scatto beffardo, paradossale che sottolinea la fragilità estrema dell'uomo e di quello che considera fondamentale nella sua vita, di fronte alla meraviglia indimenticabile della natura. Un gusto per una natura indifferente e bellissima che strega il giovane innamorato con quella nuvola candida e soffice nell'azzurro cielo settembrino,  il cui ricordo soltanto rimane, capace di rammentargli anche il bacio, ma non il volto dell'amata.

Ricordo di Marie A.[1]

1.Un dì nel mese azzurro di settembre,
quieto, all'ombra di un giovane susino,
tenevo il quieto e pallido amor mio
tra le mie braccia, come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era, e a lungo la guardai, una nuvola.
Era assai bianca e alta da non credere
e quando la cercai non c'era più.

2.Dopo quel giorno molte molte lune
con tante acque sono corse via.
Sono i susini già tutti recisi,
e dell'amore mi chiedi che fu?
E ti rispondo: non me ne ricordo.
Eppure, credi, so cosa intendi:
ma quel suo viso, io, non lo so più.
Questo soltanto so: che la baciai.

3.E anche il bacio, l'avrei dimenticato
non fosse per la nuvola che andava.
Quella so ancora e sempre la saprò:
era assai bianca e mi veniva incontro.
Sono forse i susini ancora in fiore,
forse il settimo figlio quella donna avrà.
Ma pochi istanti fiorì quella nuvola
e quando la cercai era già vento.                                            


[1]Bertolt Brecht,dalle poesie giovanili:1924 .In “Poesie” ,ET  Einaudi,2007.A cura di Cesare Cases.



(continua)

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