mercoledì 13 marzo 2013

Epos e lyrikos. (8)



Chi ha nostalgia di te[1]


Quando io ho nostalgia di te?

Chi  ti accarezza
quando la mia mano ti cerca?
Sono io o sono
i resti della mia gioventù?

Sono io o sono
gli inizi della mia vecchiaia?

È il mio coraggio di vivere
o la mia paura di morire?

e perché la mia nostalgia
dovrebbe dirti qualcosa?

e che cosa ti dà la mia esperienza
che mi ha solo reso triste?

e che cosa ti danno le mie poesie
in cui dici soltanto

come è diventato difficile
essere o dare,

eppure brilla nel giardino
il sole nel vento prima della pioggia

e  profuma l'erba che muore
e il ligustro

e io ti guardo e
la mia mano tastando ti cerca.

      ‘ Splendida! Ma tutto, in questi giorni, pare avere un secondo senso, tutto sembra suggerirmi qualcos’altro … Sto cercando di non pensarci, ma tutto, proprio  tutto pare riferirsi a Zoé.  L’ho desiderata così tanto, e quando l’ho vista mi è sembrata un’estranea. Con quell’aria tranquilla, anzi, no, sicura, e io che morivo. Sembrava aver deciso già tutto. Forse, dovevo scoraggiare la sua venuta qui. Cosa vuole? Io non devo spiegare niente. Cosa si aspetta?’
        Se la curiosità culturale di Gordon sembra ormai appagata; non così il suo umore, che ora ha il  bisogno urgente di un buon bicchiere per recuperare quel colpo d'ala che renda almeno accettabile il resto della serata che ha di fronte. Si affretta dunque verso l'uscita  per infilarsi, subito dopo, in un piccolo delizioso pub, quasi deserto, che aveva già adocchiato prima di entrare.
         È in questo misto della nostalgia di lei e ritrovato recupero della propria autonomia che Gordon va incontro a Zoé  appena arrivata alla Victoria Station.



[1] Ibidem
                                                                                                        Fine


                                                                                                  

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