giovedì 31 ottobre 2013

Poeti australiani contemporanei.19.Jennifer Strauss.5.


Jennifer Strauss



Genitori che si amano.



A volte,svegliandomi la notte,facevano l'amore
Come due estranei smaniosi di conoscersi,
Come se l'oscurità senza contorni strappasse
Cari travestimenti,lunghe abitudini
Assunte in modo conveniente vivendo alla luce del giorno
E preparasse la nervosa intensità del nudo amarsi.

A volte,la mattina giravano per casa sbrigando le faccende
Assenti,in un sensuale splendore offuscato da ombre
In cui i piccoli da allattare si deliziavano spensierati
Ma gli impacciati figli più grandi e più accorti,
Gettando sguardi sospettosi ferivano il loro amor proprio in lotta
Contro quella scura complicità che aveva dato loro l'esistenza.


mercoledì 30 ottobre 2013

Poeti australiani contemporanei.18.Jennifer Strauss.4.



Jennifer Strauss


Barbablu ri-fatto


Versione Seconda:   "La signora è romantica".

Non c'era nulla;qua e là granelli di polvere
Abbagliati in una cascata di luce;finestre sopracciglia ad arco
Sopra intensi spazi vuoti di blu;
Nessun armadio per benevolo nascondiglio o ombra gettata
Suspense autorizzata.Non come previsto.

Eppure fu l'inaspettata rivelazione ad
Allontanare,lei capì,il sangue che sgorgava a fiotti dal suo cuore.
Quando da qualche parte la sorella le gridò di fare attenzione
Lei aveva dimenticato il signiificato delle parole
O i posti dove poteva correre.


Non girò la testa al grido del marito
Né al sibilo furioso della spada
Non avendo bisogno ora gli occhi di lui per ottenere il suo accesso
A quello spazio inafferrabile
Che giorno e notte aveva tantalizzato l'amore di lei;

Poteva entrare - ma tale il vuoto -
Che non era possibile viverci insieme.Fu quasi contenta
sotto l'infuriare della spada
di pensare che la sua morte
potesse appendere uno stimolante trofeo in quei deserti.

Poeti australiani contemporanei.17.Jennifer Strauss.3.




Jennifer Strauss.



Barbablu    ri-fatto.




Versione Prima:   "Lei rifiuta di accettare il gioco di barbablu".


Vecchio,ricco,pluridivorsiato
Prende(si crede ancora principe)
Un'altra moglie:principessa straniera
Dal lontano territorio della giovinezza.
Nel suo regno equamente diviso
Ogni cosa è anche della moglie,
La piscina più blu del mediterraneo
La Jaguar e la Ferrari che ruggiscono nel garage,
i gioielli,scintillante prestigio della cassaforte
Dietro il Nolan.
"C'è una cosa soltanto" egli decreta
"Il passato è chiuso:non ficcarci il naso".
Il suo sorriso di consenso freddo come la luna bianca
Che si leva d'inverno nel cielo terso
Sarà scambiato per obbiedenza.

"Piaacevole"si vanta con gli amici
"trovare alla fine
Una donna che non vuole
Possederti, anima e corpo ".
Forse gli amici hanno dei conti da saldare:
"Ed è fortunato
Chi non ha
Niente da rimpiangere?"

Ostacolato dal nuovo e terribile cronometro
Che conta solo le ore presenti
Grida facendo l'amore,provocatorio,un nome non il suo.
Silenziosa, si gira sull'altro fianco
curva remota come un  feto
oppure dea strana che cela il volto scolpito
dietro un braccio bianco e  muto.
Agghiacciante indifferenza.Lo spinge sempre più spesso
verso quella stanza privata
dove le teste decapitate delle mogli congedate
conservano smorfie di arcaiche passioni,
ogni cuore tormentato dondola sul suo uncino di ferro
Sanguinando,quasi arido.

Poeti australiani contemporanei.16.Jennifer Strauss.2.


             ... o anche ,sempre della stessa poetessa, questo scontro  dei due sessi  nel loro diverso rapporto con la Natura  e il linguaggio,dove dietro alla leggerezza del racconto si svelano temi come  la relatività dei valori, l’indeterminatezza del linguaggio e il corpo come luogo di piacere e realtà:


Discorsi nel Paradiso Terrestre*


Nell’Eden 
 ‘ Penso che la chiamerò giraffa--  
Lui parla: lei sorride; sorride                                          
Sempre, ma non                                                              
Farà scelte--semplicemente                                   
Osserva il grande giardino                                              
Con infinito piacere.
‘Giraffa!’ dice lui, enfatico,                                            `,
indicandogliela; poi sospira                                           
‘ Non è facile, dover trovare
Così tanti nomi diversi.                                                 
Piena di entusiasmo allora, lei offre il suo aiuto:                                 
Lui è perplesso.     
Beh, in realtà Dio lo ha detto a me
di dare un nome alle creature … ma forse                                        
Potresti provare con qualcosa di piccolo …                                        
‘ Ma le mie idee sono grandi.’
Lui le prende la mano,
 ‘Vedremo … Tesoro mio … domani … ‘

L’indomani mentre lei si crogiola al sole,                                              
Con l’erba che le solletica i piedi,                                                           
Lui chiede :‘ Dove è la giraffa?’                                                                
‘Boh! Qui,’ lei dice  ‘Da qualche parte.’                                                `
‘Stronzate! Guarda lì--                                                                             
(indicando con il dito) lì, lì,                                                                     
Niente giraffa.’ ‘Ma,                                                                                
Sicuramente ce ne saranno altre.’
‘Non è questo il problema — non c’è più
Se non la vedo, si è persa,                                                                        
O qualcos’altro.’                                                                                        
E così Adamo se ne va a cercarla.                                                         
E sebbene il cielo sia ancora blu,
 Le foglie verde scuro,                                                                            
C’è un vuoto                                                                                            
Uno spazio vuoto nella creazione--                                                     
Quello che conteneva perfettamente la giraffa, ora è                   
L’altro, l’assenza, la mancanza.                                                               
Eva si sente, per la prima volta,                                             
A corto di … parole                                                                  
( sopra la sua testa sul ramo                                                 
Ma maturo e a portata di mano)
il frutto risplende, 
Rotondo, carnoso.    
  






* Da ”Antipodes”, a Global Journal of Australian/ New Zealand Literature, 1989, Vol.3, N° 1 ; trad. I.Nicchiarelli.


Poeti australiani contemporanei.15.Jennifer Strauss.1.















Jennifer Strauss


E' nata nel 1933 nello Stato del Vittoria.ha trascorso molti anni in Inghilterra,USA,Germania.ora vive a Melbourne.
Attenta alla vita e al destino della donna,nel suo rapporto con se stessa,con l'uomo e la società.E' capace di proporre personaggi tradizionali rivisitandoli in chiave moderna.I suoi versi hanno un tono discorsivo dove sono utilizzate lunghe unità sintattiche.



         Ecco un esempio del suo sentire al femminile che si mostra nello scontro di due logiche in : 


Dialogo erotico*


Non ti amo
Ma
Non voglio farti stare in pensiero.

Perché ti amo cercherò di fare come chiedi
Ma perché ti amo
E tu non mi ami
Non posso
Non stare in pensiero.
E inoltre
Quanto chiedi
E impossibile
A meno che non
Ti dica che non sono in pensiero
In un modo abbastanza assurdo
Da farti arrabbiare
Così puoi dire
“Ti meriti di  stare in pensiero:
non ti amo”
e poi
posso essere come tu dici
(perché ti amo)

Ma voglio che tu prenda questo sul serio.







*]Da “I sogni cantano l’alba” ,Op. Cit.
 

martedì 29 ottobre 2013

Poeti australiani contemporanei.14 Bruce Dawe.3.






Idillio contadino




Come i problemi, l’amore sbuca dal folto della foresta
e si ferma davanti a noi, tremante e gentile.

Ce ne andavamo per strada con l’ascia in spalla,
borbottando canzonacce da contadini,
il sole una lama che tagliava i rami,
i canti degli uccelli come canti di ladruncoli
fuggiti da uffici di contabilità
per registrare di lì in poi solo foglie.

Il brodo dell’aria era delizioso
nelle narici e mormorava di casa
quando tu sull’erba morbida, in una radura improvvisa,
tu ti fermasti, i tuoi occhi dolci come acqua di fonte,
gli uccelli ammutoliti, l’aria immobile, e c’era solo la luce
a seccarci con le sue sillabe distorte.


(Traduzione di Edoardo Zuccato)


Poeti australiani contemporanei.13 .Bruce Dawe.2.




Bruce Dawe

















Al funerale di Shagger
Al funerale di Shagger non ci fu molto da dire
neanche volendo
di fronte a sua madre così vecchia. Ci fece paura lei
per come tremò quando il Reverendo lesse
della resurrezione e della vita,
come se per lei significassero qualcosa quelle parole: arretrò tremando
e si mise a sedere rigida, impietrita
come Shagger, mentre noialtri, sbronzi,
facemmo il possibile per guardare in faccia la dura realtà,
come la bara lucida nella navata della cappella
e il dolore professionale, stretto fra dita allacciate; ma quelle azioni
erano chiuse in noi come sorrisi di colpa
che poi ci raggiunsero, specialmente
quando andammo a prendere la sua Ford d’epoca,
la vecchia carretta da chiavate, e sbattemmo la polvere
dai cuscini sintetici, riempimmo d’olio
la coppa affamata, demmo un buffetto
alla bambolina abbandonata sul cruscotto
e un calcio ai coprimozzo tubercolotici di ruggine.
Con una preghiera la messa finì e il silenzio ci urtò
come una lingua nella bocca chiusa.
Di tutte le ragazze che aveva amato o scopato o l’uno e l’altro
si fece vedere solo la Bev Whiteside, che in strada
prese la borsetta e disse, «Io mi fermo qui,
ragazzi, e qui d’ora in poi
si fermeranno pure le ragazze.»
Più tardi, in piedi
presso la fossa ventosa si sentivano dai canfori
gli strepiti dei currawongs
e il pianto della vecchia signora
come sul serio fosse stato un figlio e mezzo;
e cosa avremmo potuto dire di vero
o senza scoppiare a ridere
a spese di lui, che fu còlto con le braghe abbassate
dalla morte, pensando che lei fosse fuori città?