venerdì 1 febbraio 2013

Octavio Paz: il Poeta dell'ossimoro,del paradosso e della conciliazione degli opposti.

                                      

Octavio Paz,Mexico,premio Nobel 1990




 














          Il sapore delle esperienze surrealiste, che già abbiamo trovato nelle audaci scelte  di linguaggio di Paul Eluard, Zoé le ritroverà nella famosa “Scritto con l’inchiostro verde” di Octavio Paz[1] :

Scritto con l’inchiostro verde[2]
L’inchiostro verde crea giardini, selve, prati,
fogliame dove cantano le lettere,
parole che son alberi,
frasi che sono costellazioni.

Tu bianca, lascia che le mie parole scendano e ti ricoprano
Come una pioggia di foglie su un campo di neve,
come l’edera su una statua,
come l’inchiostro su questo foglio.
Braccia, cintura, collo, seni,
la fronte pura come il mare,
la nuca di bosco d’autunno,
i denti che mordono un filo d’erba.

Il tuo corpo è costellato di segni verdi
Come il corpo dell’albero dalle gemme.
Non ti importi di tante piccole cicatrici luminose
Guarda il cielo e il suo verde tatuaggio di stelle.
       
      Le lettere, le parole e le frasi scritte con l’inchiostro verde possono potentemente  creare un mondo alternativo lussureggiante; se poi queste parole, copriranno il corpo dell’amata ora bianco, vuoto e freddo come neve, foglio o marmo, lo trasformeranno  in qualcosa di vibrante e vivo, parte della natura, come il mare , il bosco, o il filo d’erba che i suoi denti mordono. O , addirittura, il suo corpo non più umano , ma trasfigurato dalla poesia di questi versi, diverrà un cielo in cui quei segni verdi saranno le costellazioni.


[1] Octavio Paz (1914- 1998) scrittore messicano, visse a lungo in Spagna e Francia, dove si avvicinò al Surrealismo.
[2] Da “Libertà sulla parola” (1958),  a cura di Giuseppe Bellini, Guanda 1965.


Ma la poetica di questo talentoso personaggio è poliedrica e le moleplici sfaccettature,ora evocano le
esperienze anche estreme delle avanguardie europee,ora si immergono ,quasi impetuosamente, nella tradizione millenaria del proprio paese.Ed ecco allora l'alternarsi  di versi avvolgenti sull'amore ,la rappresentazione sensuale e seduttiva del corpo dell'amata con quelli che rievocano il mito atzeco,con tutti i  simboli  e la forza  di quella straordinaria cultura.


Due corpi                                    (1)

Due corpi,uno di fronte all'altro,

sono avolte due onde

e la notte è oceano.


Due corpi,uno di fronte all'altro,

sono a volte due pietre

e la notte deserto.


Due corpi ,uno di fronte all'altro,

sono a volte radici

nella notte intrecciate.


due corpi,uno di fronte all'algro,

sono a volte coltelli

e la notte lampo.



Prima del principio                                  (2)




Rumori confusi,incerto chiarore.
Inizia un nuovo giorno,
è una stanza in penombra
e  due corpi distesi.
nella fronte mi perdo
in un pianoro vuoto.
Già le ore affilano rasoi.
ma al mio fianco tu respiri;
intimamente mia eppur remota
fluisci e non ti muovi.
Inaccessibile se ti penso,
con gli occhi ti tocco,
ti guardo con le mani.
I sogni ci separano
ed il sangue ci unisce:
siamo un fiume di palpiti.
Sotto le tue palpebre matura
il seme del sole.
Il mondo
non è ancora reale,
il tempo è dubbio:
solo il calore della tua pelle è vero.
nel tuo respiro ascolto
la marea dell'essere,
la sillaba scordata del Principio.



Sulla riva.



Tutto ciò che brilla nella notte,
Collana,occhi,astri,
Serpentina di fuochi colorati,
Brilla sulle tue braccia di fiume che si curva,
Sul tuo collo di giorno che si sveglia.
Il falò che accendono sulla selva,
Il faro dal collo della giraffa,
L'occhio,girasole dell'insonnia,
Si son stancati di attendere,di scrutare.

Spegniti,
per brillare nulla vale più degli occhi che ci vedono
contemplati in me che ti contemplo.
Dormi,
Velluto di bosco,
Muschio dove reclino la testa.

la notte con onde azzurre va cancellando queste parole,
scritte con mano leggera sulla palma del sogno.


Isolata nel tuo splendore.                                       (4)


Isolata nel tuo splendore,
la donna brilla come una gioia,
come un'arma addormentata e terribile
La donna riposa nella notte,
Come acqua fresca con gli occhi chiusi,
All'ombra dell'albero
Come una cascata trattenuta ne mezzo del suo salto,
Come il fiume dalla rapida cinta gelata d'improvviso
Ai piedi della montagna,
Come l'acqua dello stagno d'estate riposa
nel suo fondo s'intrecciano pioppi e eucaliptus ,
Astrie pesci brillano tra le tue gambe,
L'ombra degli uccelli oscura appena il suo sesso,
Isuoi seni son due villaggi addormentati,
la donna riposa come una pietra bianca,
Come l'acqua lunare in un cratere estinto,
Nulla si ode nella notte di muschio e di rena,
Solo il lento sbocciare di queste parole
sulla riva dell'acqua, sulla rivadi un corpo,
Calma sorgente,
Oh monumento trasparente
Dove l'istante brilla e si ripete
E s'inabissa in se stesso e mai si consuma.



Temporale



Nella montagna nera 
il torrente delira a voce alta
a quella stessa ora
avanzi tra i precipizi
nel tuo corpo sopitoIl vento lotta al buio col tuo sogno
boscaglia verde e bianca
 quercia fanciulla quercia millenaria
 il vento ti sradica e trascina e rade al suolo
 apre il tuo pensiero e lo disperde
Turbine i tuoi occhi
turbine il tuo ombelico
turbine e vuoto
Il vento ti spreme come un grappolo
temporale sulla tua fronte
temporale sulla tua nuca e sul tuo v entre
Come un ramo secco
il vento ti sbalza
nel tuo sogno engtra il torrente
mani verdi e piedi neri
rotola per la gola
di pietra nella notte
annodata al tuo corpo
di montagna sopita
 Il torrente delira fra le tue cosce
soliloquio di pietre e d'acqua
Sulle scogliere
della tua fronte passa
come un fiume di uccelli
Il bosco reclina il capo
come un toro ferito
il bosco s'inginocchia
sotto l'ala del vento
ogni volta più alto
il torrente delira
ogni volta più fondo
nel tuo corpo sopito
ogni volta più notte.



"Per realizzarsi l'amore deve infrangere la legge del mondo. Nel nostro tempo l'amore è
scandalo e disordine,trasgressione:quella di due astri che rompono la fatalità delle loro
 orbite e si incontrano a metà dello spazio."Ad affermarlo è il celebre poeta messicano
 Octavio Paz nella sua opera "Il labirinto della solitudine."L'amore concentra in sé
l'essenza e la forza di un sentimento  umano universale e imprescindibile,da cui ogni
 cosa ha origine.
Amore,istante,libertà...così Octavio Paz,premio Nobel messicano per la letteratura nel
1990,sintetizza la propria opera "Pietra di sole",considerato uno dei più bei poemi
 d'amore mai  scritti in America Latina.Tuttavia la sua è un'opera complessa,circolare
come  il tempo originario nel calendario sacro atzeco,incentrata sulla monolitica 
Pietra de Sol da cui il poema stesso trae il titolo.
Questa pietra concentra infatti in sé il fulcro della divinazione atzeca,costituita da magia
 e riflessione,simbologia e divinazione.Il rapporto tra la  puntualità dell'istante e il fluire
del tempo,l'interesse per l'astronomia,la riflessione sullo spazio ed il  tempo in ogni sua
connotazione religiosa,affascina il lettore,fino a condurlo in un'atmosfera magica e irreale.
L'immagine della pietra di sole  presente nel titolo si è rivelata qui portatrice di
un  duplice significato.Allude all'idea del tempo rigenerato,ma anche a quella dell'uomo
illuminato dall'esperienza amorosa e capace,quindi,di conquistare una forma di vita più
piena.Il sole(l'amore,la poesia),riesce ad estirpare dalla pietra(l'uomo),la sua
componente  vile,permettendole dunque di trasformarsi in una preziosa.Il sole non
 irrompe che nella  pietra,l'ossimoro che permea la concezione della realtà del poeta,
la conciliazione dei contrari  ed il paradosso percorrono tutti la sua produzione.
"Poema della riconciliazione degli opposti,in cui la polarizzazione tra tu ed io,
presente e passato,si risolve in una corrispondente universale che mette in
comunicazione  piani considerati incompatibili".
Così il poeta stesso ha voluto proporci il suo canto.

2 commenti:

  1. Ho pensato fosse utile aggiungere qualche nota sulla poesia di Octavio Paz per quelli tra i miei amici che non lo conoscono ancora...
    Ora dunque si potrà trovare, in coda alla serie di poesie,qualche accenno ai valori fondamentali della sua produzione.

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  2. Nel post intitolato "Un largo abbraccio" propongo una sorta di analisi comparata tra la poesia di Octavio Paz e quella di Paul Eluard. Ecco il link:
    giovedì 14 febbraio 2013
    Il largo abbraccio.

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