martedì 30 novembre 2021

136. Dolcezza ed erotismo nella poesia di Maram Al Masri.

 

7.Bussano.

Chi è?

Nascondo la polvere della mia solitudine

sotto il tappeto

Preparo un sorriso

e apro.

[…]


     Sono versi ossessivi e dolci allo stesso tempo, carichi di erotismo. La voce di Maram al Masri è calda e i suoni della sua lingua ti entrano dentro. Gordon segue la traduzione sullo schermo e pensa ‘È proprio come dice Zoé:  un linguaggio semplice che sembra ingenuo ma non lo è. La disperazione, la passione che  sta dietro alla scelta di  queste parole le rende esplosive nell’amarezza del disincanto. E gli oggetti che cita … i dolci, il cassetto, il cappotto,il tappeto... sono cose da nulla, familiari,di tutti i giorni, ma che diventano piene di significato. Come una denuncia di corpi di reato.’ 






lunedì 29 novembre 2021

135.La folgorante presenza di Maram al Masri.

 

       La presentazione del libro curato da Zoé si tiene alla Basilica di Massenzio, uno dei tanti luoghi meravigliosi che solo Roma può regalare.

      Mentre si aggira per raggiungere i posti a sedere,  Gordon si immagina di essere una delle tante figurette di viaggiatori del Grand Tour in una stampa dell’Ottocento.  I sedili sistemati tra le rovine sono decisamente prodotti di epoche più recenti e fortunatamente ne trova uno piuttosto vicino al palco. Ed ecco, dopo un po’,  gli avvisi di prammatica e l’abbassarsi delle luci che illuminano ormai solo il palco sotto la grandiosa nicchia. Infine,la presentazione degli ospiti della serata, cioè la dott. Laforêt, curatrice della raccolta, la traduttrice italiana, le due bellissime e seducenti poetesse, Maram Al Masri  e Joumana Haddad nonché  due attrici per la lettura dei testi: insomma una serata al femminile, ad   eccezione dei due/tre  musicisti arabi con i loro magici strumenti a far da contrappunto alle poesie lette in traduzione o recitate in lingua originale.

       Zoé saluta il pubblico  e  presenta le poetesse come  due delle voci più significative del panorama letterario arabo: Joumana Haddad[1], poetessa libanese, giornalista e  traduttrice,  e Maram  Al-Masri[2], siriana da tempo emigrata in Francia, autrice di varie raccolte di poesia, ormai tradotta in dodici lingue.

       Zoé racconta il suo primo incontro a Parigi con Maram Al-Masri; ripercorre rapidamente l’avventurosa e dolorosa storia della vita della giovane poetessa, la sua carriera letteraria e i successi. Parla della peculiarità della sua poesia intimista, nel contesto della poesia araba tradizionale, una poesia, cioè, fatta di  immagini vivide come schegge, espresse in brevi versi in  metro libero,  e con finali ironici e stranianti.

3.Che follia!

il mio cuore ogni volta che sente bussare

 apre.

Il desiderio divampa in me

 i miei occhi scintillano

 infilo le buone maniere nel cassetto più vicino

divento Satana

bendando gli occhi ai miei angeli

solo per un bacio.

[...]

Subito la forza della passione  e del desiderio che erompono e investono il pubblico con la forza del tuono. Un' energia tanto impetuosa, sconosciuta nella poesia europea e sorprendente per una rappresentante del mondo arabo-musulmano. Anche per questa realtà inattesa la sorpresa intensa entusiasma il pubblico,che è accorso numeroso per assistere all'evento.


.

[2]Maram-al-Masri nasce a Lattakia, Siria, nel 1962. Vive a Parigi.


domenica 28 novembre 2021

134.Una poetessa siriana di cui Dacia Maraini ha apprezzato la scoperta.

[1] Joumana Haddad nasce a Beirut nel 1970.

[1]Maram-al-Masri 

Dacia Maraini così scriveva nella presentazione dell'antologia "326 poesie dal mondo per una storia d'amore"uscita nel prino decennio del nuovo millennio

Si segue con piacere la vastità della ricerca e la presenza di molte voci femminili, poetesse spesso sconosciute in Italia anche ai lettori più attenti e specializzati. Penso a Maram al-Masri, Joumana Haddad, Dorothy Livesay e a molte altre voci.

Mi è parso interessante, a proposito di poesia contemporanea riproporre an che nel mio blog qualche componimento di queste poetesse.

A cominciare da Maram al-Masri,-nasce a Lattakia, Siria, nel 1962. Vive a Parigi.-

           2.  Sono la ladra di dolci,
               davanti alla tua bottega,
               le mie dita sono diventate appiccicose
               e non sono riuscita
               a mettermene uno solo                     

               in bocca.

Sono versi ossessivi e dolci allo stesso tempo, carichi di erotismo. La voce di Maram al Masri è calda e i suoni della sua lingua ti entrano dentro. Gordon segue la traduzione sullo schermo e pensa ‘È proprio come dice Zoé:  un linguaggio semplice che sembra ingenuo ma non lo è. La disperazione, la passione che  sta dietro alla scelta di  queste parole le rende esplosive nell’amarezza del disincanto. E gli oggetti che cita … i dolci, il cassetto, il cappotto.. sono cose da nulla, di tutti i giorni, ma che diventano piene di significato. Come una denuncia di corpi di reato.’ 

sabato 27 novembre 2021

133.Tutto ciò è annotato sotto la pila di segreti di S. Moussempès.

 

LE ESPERIENZE CONTEMPORANEE DI SANDRA MOUSSEMPES.

Eccoci dunque al nucleo del problema. Se il linguaggio poetico classico era costruito su rapporti consolidati, la parola poetica moderna gode di uno status di libertà infinita e s’irradia verso mille rapporti possibili, dunque incerti.  Infatti, la poesia oggi non può che riflettere la rottura dell’unità culturale e della compattezza e impermeabilità della struttura sociale del passato. È perciò lo specchio fedele delle contraddizioni dell’età moderna, età di transizione tra quei valori  strutturati dalla tradizione e la fluidità dei valori in costruzione, non ancora organizzati in sistema e non ancora decantati in un codice che ne stabilisca, con una convenzione socialmente conosciuta e accettata, le relazioni.

 

Tutto ciò è annotato direttamente sotto la pila di segreti  (II)[1]

 

Una serie di non detti  fermentati in sciroppo di granatina

come pezzi maggiori del Museo Inquieres  secondo   un arrangiamento ben preciso e modalità da rispettare.

DA GIRARE IMPERATIVAMENTE:

1)

Il paragrafo è cancellato.

2)

In una camera velata: un corridoio esterno insegna agli individui a diventare cinefili delle loro vite associate ;dimenticando che essi esistono,i personaggi vanno  a segregarsi separando i loro pensieri per finire per abitare  i libri dell’infanzia ed i pensieri che vi si collegano.

3)

Trasmutare i segreti in performance e i personaggi in” sculture decisive” questo percorso sarà effettuato per permettere la restituzione di ogni istante bramato:luoghi,orari, attività,rappresentazioni,che evocano IL BAGLIORE/CHIARORE.

 4)

Le serie telescopi si intricano di codifiche teatrali o romanzesche per fare deviare il soggetto “fuori-tempo”immagine/tempo/interpretazione/messa in scena/collocazione delle luci):di che è morto?

 5)

la sorte di una principessa in pullover nero, Cenerentola versione nipponica ammaccata/ferita. Le Alice 8 si rifanno una bellezza purpurea prima di inabissarsi in una limousine aromatizzata al limone alla maniera delle  merende troppo zuccherate per ragazzine docili ( con collants neri che riemergono un giorno)”

 



[1] Sandra Moussempès, « Tutto ciò è annotato direttamente sotto la pila di segreti  (II)» da Couleurs  femmes, Le Castor Astral- Le Nouvel Athanor éditeurs, 2010. Traduzione  di Maria  Gabriella Bruni.

venerdì 26 novembre 2021

132.Sandra Moussempès,poetessa contemporanea.

 

 

SANDRA MOUSSEMPES, POETESSA  CONTEMPORANEA.

·         Le forme miste.

Arriviamo così all’oggi. Alla poesia di Sandra Moussempès[1] che ama praticare le forme miste, forme ancora una volta protagoniste.

·         La cura compositiva dei caratteri tipografici

L’attenzione alla parola qui è piuttosto di natura visiva, per la cura compositiva nell’uso variato dei caratteri tipografici e colpisce immediatamente il lettore per la sua evidenza provocatoria.

·         La ricerca dell’ambivalenza della parola.

Ma è interessante anche la ricerca dell’ambivalenza  della parola per un significato dubitativo e scettico che metta a nudo la complessità della realtà odierna.



[1]Sandra Moussempès nasce a Paris nel 1965. Ancienne pensionnaire di Villa Medici a Roma nel 1965.Successivamente lauréate della Villa Kujoyama a Kyoto(1999). Insegnante di filosofia e di francese di giorno e giocatrice professionista di bridge la notte, è autrice di numerose pubblicazioni.Ha vissuto a Parigi la maggior parte del tempo. Ha risieduto anche a Londra.Attualmente vive nella regione del Gard,nel Midi della Francia. Parallelamente al lavoro di scrittura, pratica il canto(improvvisazione e musica elettronica) e realizza opere vocali. Soprattutto ha collaborato all’ultimo album del gruppo The Wolfgang Press, uscito con l’etichetta 4AD.Pratica audio-poesia con performance sonore e poetiche (Beauty sitcom); questo lavoro è una  messa in scena sonora della lettura delle sue poesie con la sovrapposizione della  voce che canta in varie tonalità.

giovedì 25 novembre 2021

131.Le esperienze contemporanee.

 

LE ESPERIENZE CONTEMPORANEE

Eccoci dunque al nucleo del problema. Se il linguaggio poetico classico era costruito su rapporti consolidati, la parola poetica moderna gode di uno status di libertà infinita e s’irradia verso mille rapporti possibili, dunque incerti.  Infatti, la poesia oggi non può che riflettere la rottura dell’unità culturale e della compattezza e impermeabilità della struttura sociale del passato. È perciò lo specchio fedele delle contraddizioni dell’età moderna, età di transizione tra quei valori  strutturati dalla tradizione e la fluidità dei valori in costruzione, non ancora organizzati in sistema e non ancora decantati in un codice che ne stabilisca, con una convenzione socialmente conosciuta e accettata, le relazioni.

 


mercoledì 24 novembre 2021

130.Tardieu:Fiori di carta."

 

Fiori di carta.[1]   

 

Io t'avevo detto tu m'avevi detto

io t'avevo detto io t'avevo detto tu m'avevi detto

io t'avevo detto tu m'avevi detto io t'avevo detto tu m'avevi detto io t'avevo detto

 

...Oh come erano alte le case!

Oh come sapeva di polvere il vecchio appartamento!

Oh come era impossibile da ritrovare

il tempo del sole il tempo del futuro dei fiori di carta!



[1] Jean Tardieu,”Fiori di carta”, da Storie oscure Gallimard, Paris, 1961.Trad. di Maria Gabriella Bruni.

martedì 23 novembre 2021

129.Tardieu:"Studio di pronomi"

 

Studio di pronomi.[1]               

 

Oh te oh te oh te

te che già te che tuttavia

te che soprattutto

te che durante te che una volta te che sempre

te adesso

io sempre albero e te sempre prateria

io soffio e te fogliame

io fra te secondo!

E noi  che senza  nessuno

attraverso la chiarezza attraverso il silenzio

con niente per noi soli

tutto perfettamente tutto.

 



[1] Jean Tardieu, « Studio di pronomi », da Monsieur monsieur, op.cit.,.Trad. di Maria Gabriella Bruni.

lunedì 22 novembre 2021

128.A proposito della sperimentazione in Francia che è seguita ai surrealisti:Jean Tardieu.

 

JEAN TARDIEU[1] DEL METAFISICO SCHERZOSO CON LA FORMA PROTAGONISTA.

·         La curiosità per la sperimentazione.

Le avanguardie lasciano quindi in eredità alle nuove generazioni il gusto e la curiosità per la sperimentazione che consenta di superare la rigida costrizione delle regole.

·         La sostituzione della forma al soggetto.

 Ed ecco allora la ricerca di Jean Tardieu. Fin dall’inizio “dura roccia che le onde fluenti e fuggenti ricoprono” è stata definita la sua poesia[2]  fino a “Monsieur Monsieur[3], dove i temi eterni finiscono per risolversi nell’unico tema della sostituzione della forma al soggetto, dove la forma diventa l’argomento stesso. Passaggio che ha il vantaggio di moltiplicare in modo indefinito le possibilità di illuminare la genesi delle forme liberate e di far proliferare i loro capricci, la loro profonda vitalità. Deformate, fantastiche e mobili rivelano, tuttavia, un segreto: nel disordine c’è un senso.

·         La musicalità del ritmo.

Le preoccupazioni sulle parole, sul senso svuotato, l’ossessione, d’origine musicale, delle variazioni su un tema e della ripresa di un motivo, secondo una composizione ritmica che somiglia a quella della fuga, sono la connotazione costante della sua poesia. La ricerca di demistificazione del linguaggio si avvale della sua  particolare attenzione alla musicalità del ritmo che gli fa utilizzare il valore quantitativo delle vocali[4] piuttosto che la scansione sillabica tradizionale. Il procedimento dell’accumulazione gli è anche congeniale: è infatti maestro nel farne scaturire ora il paradosso sorprendente, ora l’ironia sottile, ora l’humour sferzante e un po’ amaro. La ripetizione più che ritornello, che non serve a tagliare la poesia a intervalli regolari, è strofa; o meglio, è la tessitura stessa della frase principale, la sostanza stessa della canzone.

·         L’accostamento di Tardieu a Prévert

 Verrebbe da accostare le sue composizioni a quelle di Prévert – che, non a caso, sono spesso diventate canzoni – [Monsieur MonsieurSpectacle[5] ].Anche se, certamente, la poesia di Tardieu corta, caustica, incisiva, rigorosa affonda le sue radici nel razionalismo del XVIII sec. Mentre quella di Prévert, straripante di spirito, variata, espansiva è la produzione di un emotivo che può cedere all’immaginazione come alla tenerezza per insorgere, all’improvviso, beffarda contro i poteri usurpati. 



[1]Jean Tardieu  nasce a Saint Germain-de-Joux nel 1903 e muore a Créteil nel 1995.

[2] E. Noulet, Tardieu in Poètes d’aujourd’hui, Pierre Seghers éditeur, Paris 1964.

[3]Jean Tardieu, Monsieur  monsieur,  Gallimard, Paris, 1951.

[4] Si intende il valore lungo o breve delle vocali.

[5]Jacques Prévert, Spectacle, Gallimard, Paris,  1951.

domenica 21 novembre 2021

127.E ancora "Le mani di Elsa."

 

Le mani di Elsa [1]

 

Dammi le tue mani per l’inquietudine

Dammi le tue mani  di cui ho tanto sognato

Di cui ho tanto sognato nella mia solitudine

 Dammi le tue mani perché io sia salvato

 

Quando le prendo nella mia povera stretta

 Di palmo di paura di turbamento e fretta

 Quando le prendo come neve sfinita

 Che mi sfugge dovunque attraverso le dita

 

Potrai mai sapere ciò che mi trafigge

Ciò che mi sconvolge e che mi assale

Potrai mai sapere ciò che mi punge

E che ho tradito con l’animo che trasale

 

Ciò che in tal modo dice il profondo linguaggio

Dei sensi animali questo mutuo sentire

Senza bocca e senz’occhi senza immagine specchio

Questo fremito d’amore non ha parole da offrire

 

Potrai mai sapere quel che le dita han pensato

Di una preda fra loro per un istante tenuta

Potrai mai sapere ciò che allora han taciuto

Un lampo avrà quella realtà sconosciuta

 

Taccia il mondo per un  momento almeno

Dammi le tue mani perché il mio cuore di loro si alimenti

Perché l’anima mia lì si addormenti

Perché l’anima mia lì dorma in eterno.

 



[1] Louis Aragon,”Le mani di Elsa”, da «  Le Fou d’Elsa »,Gallimard,1963.Trad di Maria Gabriella Bruni.

sabato 20 novembre 2021

126.""Elsa ti amo"",per una prima verifica .

 

Elsa ti amo[1]

 

Allo  smusso dei baci

 passa in fretta  la vita[2]  

 Sfuggita sfuggita sfuggita

 Ai ricordi fugaci

 

    Oh una stagione intera in cui vivere era stato bello

    Come un’estate dei libri un bel periodo fu quello.

    Insensato avevo creduto di poterti  fare  gioiosa

    Quando era la foresta  della Grande Certosa

    O il fascino d’una sera nel porto di Toulon,[3]

    brama di felicità che mal sopravvive all’ombra.

 

    Allo smusso dei baci

    passa in fretta la vita

   Sfuggita sfuggita sfuggita

   Ai ricordi fugaci

               

     Cantavo l’anno scorso, le foglie sul punto di ingiallire,

    Chi dice addio crede  di nuovo tuttavia  di venire.

    A quel che muore appare un mondo che ridanza

    Non resta più nulla dei versi da romanza

    Guarda nei miei occhi che ti vedono così attraente

    Non intendi più il mio cuore né me pazzo demente

 

     Allo smusso dei baci

     passa in fretta la vita

     Sfuggita sfuggita sfuggita

     Ai ricordi fugaci

 

    Il sole è come il pianista terreo

    Che cantava sempre parole di colore plumbeo   

    Mia adorata, ti ricordi quei giorni di relàx

    Quando abitavamo tutti e due a Montparnasse

    La vita sarà scorsa via senza starci attenti

    Il freddo torna, e a sera i cuori sono  scontenti

 

      Allo smusso dei baci

      passa in fretta la  vita

      Sfuggita sfuggita sfuggita

     Ai ricordi fugaci.

 

 Questa  quartina che ti è piaciuta  per il canto intristito

 Quando te l’ho offerta come un trifoglio appassito

 Sterilmente dormiva in fondo alla miamemoria

 Oggi la tiro fuori dall’armadio della storia

 Perché lui almeno tu l’amavi come  si canta

 Elsa ti amo, o mia perfida che incanta

 

  Allo smusso dei baci

  passa in fretta  la vita

  Sfuggita sfuggita sfuggita

  Ai ricordi fugaci

 

 Motivetto di cristallo, monotono mormorio,

 Non è mai per nulla che l’aria che canticchio io

 Dica macchinalmente parole come incanti

 Un giorno viene in cui le parole si modellano sui pianti

 Ah chiudiamo quello scuro che sbatte senza che ci scocci

Questo ritornello  d’acqua cade fra noi, pare che gocci

 

 Sfuggita sfuggita sfuggita

 Ai ricordi fugaci

 Allo smusso dei baci

 Passa in fretta la vita



[1] Louis Aragon, « Elsa ti amo » , da Le crève-coeur, Gallimard,Paris,1941.

[2] Qui è stato preferito un leggero scostamento di senso dall’originale, per privilegiare, nella  traduzione, la fedeltà alle sonorità e al ritmo scelti da Aragon, valori a lui così cari. Per un’assoluta fedeltà di senso ai suoi versi, sarebbe invece necessario ricorrere all’artificio dello arretramento dell’ictus nei versi del refrain :”passa in fretta là vita/evita evita évita”, costruendo la rima franta o spezzata.

[3] Cfr».La Rime en 1940”, dove Aragon ,a proposito dell’enjambement romantico,dove solo il senso  scavalca la fine del verso, aggiunge che nell’enjambement moderno anche il suono, la rima si scompongono per  collocarsi a cavallo tra la fine del verso e l’inizio del successivo: per l’esempio si autocita:”ne parlez pas d’amour. J’écoute mon coeur battre/   […]…Que fait-elle-bas/Trop proche et trop lointaine ô temps martyrisé”. A questa nuova rima, che chiama enjambée, aggiunge le considerazioni sulla rima che chiama complessa,fatta di più parole che scompongono fra loro il suono rimato:”…un seul moment d’ivresse/un moment de folie un moment de bonheur/que savent-ils du monde et peut-être vivre est-ce/ Tout simplement Maman mourir de très bonne heure”.

O ancora sottolinea il movimento inverso di sintesi della rima scomposta nell’esempio dei tre versi che seguono:”Nous ne comprenons rien à ce que nos fils  aiment/aux fleurs que la jeunesse ainsi qu’un défi  sème/Les roses de jadis vont à nos emphisèmes».