domenica 31 marzo 2019

La nuvola in Mang Ke.1


ASIA


CINA

La nuvola in Mang Ke
Un distico è per lui sufficiente per scolpire per sempre il fascino
imprevedibilmente fluttuante e impalpabile del corpo di una donna,
che la nuvola sa, per sua natura ,.perfettamente interpretare.

13.Mang Ke

Un’altra tendenza letteraria  si sviluppa nella seconda metà 
degli anni  Ottanta in Cina. Anche nell’ambito della poesia,
si assiste alla nascita di una nuova corrente, definita “poesia 
oscura” (menglong), generata da giovani autori (tra cui Mang
Ke che collaborò alla fondazione della  la famosa rivista
Jintian”) che non obbediscono più alle leggi del socialismo 
reale e del romanticismo rivoluzionario imposte dal governo,
ma che danno libero sfogo a propri sentimenti personali 
attraverso una nuova forma espressiva di tipo moderno.
   Ora in Cina, dunque, coesistono diversi moduli espressivi:
realistico, romantico, surrealista,grottesco, oscuro. Adesso 
i nomi di Mang Ke e Dai Shu Ting appaiono accanto agli
astri  del firmamento cinese ortodosso. Ma le scosse 
continuano, manifestando così la grande energia, la possente
vitalità della poesia cinese. Nuovi poeti balzano sulla scena
nella seconda metà degli anni '80.Sono definiti post-Menglong
e hanno in comune il rifiuto dell'etichetta eroica,attribuita al
gruppo Menglong.Apprezzano il surrealismo occidentale e
il lavoro per costruire una nuova lingua poetica, mentre 
contestano, nello stesso tempo, che la lingua da loro usata
sia cinese europeizzato. Pensano che l'Occidente si sia 
limitato ad alimentare la loro anima senza minimamente
influenzare la loro lingua. Se la poesia di Mang Ke è
caratterizzata da un severo senso del tempo, nelle voci 
del gruppo post-Menglong riscontriamo inevitabilmente
un severo senso dell'esistenza non socializzata


Incontro

 La silhouette di una donna
una nuvola fluttuante.

sabato 30 marzo 2019

La nuvola in Dai Shu Ting



ASIA

CINA

La nuvola in Dai  Shu Ting 

 E ora il punto di vista di Dai  Shu Ting,voce  femminile
del gruppo menglong :inquietudine che arricchisce il
segno di interrogazione con quelli di conclusionee stupore,
già racchiusi nel titolo. Orme sintetiche di un sentimento,
di una passione inafferrabili. L'attesa è qui sinonimo di
dovuto rispetto dell'intervallo necessario ad altri individui
per elaborare il proprio universo intimo pensante, da
trasformare poi in poesia.Nei suoi versi la nuvola ha la
funzione di utilizzare la sua dolcissima colorazione rosata
al crepuscolo di primavera per costruire la similitudine 
della tenera dolcezza delle gote di lei..

 12.Dai  Shu Ting 
Un’altra tendenza letteraria che si sviluppa nella
seconda metà degli anni Ottanta in Cina.Anche
nell’ ambito della poesia, si assiste  alla nascita 
di una nuova corrente, definita “poesia oscura”
(menglong), generata da giovani autori (tra cui 
Mang Ke che collaborò alla fondazione della la 
famosa rivista “Jintian”) che non obbediscono
più alle leggi del socialismo reale e del romanticismo
rivoluzionario imposte dal governo, ma che danno
libero sfogo a propri sentimenti personali attraverso
 una nuova forma espressiva  di tipo  moderno.
        Ora in Cina, dunque, coesistono diversi moduli
espressivi: realistico, romantico, surrealista,grottesco,
oscuro. Adesso i  nomi di Mang Ke e Dai Shu Ting 
appaiono accanto agli astri del firmamento cinese
ortodosso. Ma le scosse continuano, manifestando 
così la grande energia,  la possente vitalità 
della poesia cinese. Nuovi poeti balzano sulla scena
nella seconda metà degli anni '80. Sono definiti post-
Menglong e hanno in comune il rifiuto dell'etichetta
eroica, attribuita al gruppo Menglong. Apprezzano il 
surrealismo occidentale  e il lavoro per costruire una
nuova lingua poetica,mentre contestano, nello stesso
tempo, che la lingua da loro usata sia cinese 
europeizzato.Pensano che l'Occidente si sia limitato 
ad alimentare la loro anima senza minimamente 
influenzare la loro lingua.Nelle voci del gruppo post-
Menglong riscontriamo inevitabilmente un severo
 senso dell'esistenza non socializzata

?.! [1]

Allora è vero

tu mi aspetterai

aspetterai che io sparga tutti i semi del canestro

che io riaccompagni a casa l'ape selvatica smarrita

che sul tetto della barca, nella capanna, nella stalla


 si accendano piccoli lumi ad olio e torce

aspetterai che io leghi una finestra che sbatte luminosa o buia

e abbia smesso di parlare con gli spiriti luminosi o bui

aspetterai che la Grande Via[2] diventi canto

che l'amore cammini fin sotto al sole

quando il vasto Fiume d'argento ci separerà

tu ancora aspetterai paziente

che io costruisca una zattera fedele.


Allora è vero

non puoi rimangiarti la promessa

anche se le mie morbide mani sono già screpolate

e dalle guance sono scomparse le nuvole rosa della primavera

anche se il mio flauto soffia sangue


 e la neve ghiacciata non si scioglie prima

anche se alle spalle c'è una frusta e di fronte il precipizio

anche se il buio mi raggiunge prima dell'aurora

ed io e la terra ci immergiamo insieme

e non ho nemmeno il tempo di liberare l'uccello d'amore.

Ma per la tua attesa e fedeltà

sono io che

pago il prezzo del sacrificio.


Ora lascia che essi

sparino su di me

camminerò tranquilla in campo aperto

andando verso di te

il vento agiterà i miei lunghi capelli

e sarò il tuo giglio nell'acquazzone improvviso.[3]

Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli




[1] Dai Shu Ting,” ?.!”,  da Poeti  cinesi nuovi, Op. cit.
[2] La soggettività pensante che diventa poesia.
[3] La poesia è del 30 aprile 1981.


venerdì 29 marzo 2019

La nuvola in Derek Walcott




AMERICA

Caraibi

SANTA LUCIA

La nuvola in Derek Walcott

L’universo delle nuvole come regno di serenità e quiete che appare ad Achille il mondo di segno contrario a quello del dolore che gli è familiare.

10.Derek Walcott
   
   Ecco perché, con  quella lingua ibrida, in cui l’ Inglese si mescola al patois creolo,  Walcott  può scrivere oggi un poema epico di pescatori antillani con nomi mitici, in pseudo-esametri , raggruppati  in terzine dantesche,  magari  usate soltanto come un meccanismo musicale per tenere insieme una strofa con quella successiva[1]  e per ottenere fluidità. Oméros, che dà il titolo al poema, è il moderno aedo che narra un intreccio di storie parallele di personaggi che hanno in comune un senso di perdita, di timore e gratitudine nei confronti del creato. La Storia in   “Oméros”[2] diventa compassione, pietà per il mutare del mondo, per ciò che si scolora,  come i sentimenti e la giovinezza. La luce incerta dell’alba e del tramonto commenta l’ira e il lamento elegiaco del pescatore Achille, “[..] il quieto Achille, figlio di Afolabe,/ che non è mai salito in ascensore,/ che non aveva passaporto, perché l’orizzonte non lo richiede,” in cerca della sua identità e contrario alla sirena corruttrice del progresso. Achille, legato al suo mare e alle sue origini,  ama Elena, incarnazione dell’isola Santa Lucia, in origine chiamata  come lei e, ormai, altrettanto corrotta :

E in quel momento Achille fu preda di una pietà[3]
che superava il dolore. C’era quiete tra le nuvole,
e la luna in una sottoveste di seta bianca gli stava

sopra. “Cosa?” disse ”Perché sei così troia?”
Perché non mi lasci in pace e non vai a farti Ettore?
Quel corpo lo hanno arato più uomini che canoe il mare”.

La lancia del suo odio la penetrò senza rumore,
ma lei si avvicinò e gli si stese vicino, e giacquero
come due tronchi paralleli sulla sabbia chiara di luna.

Sentì gli alberi del fico abbracciarsi e sorrise quando
il primo gallo lo cornificò. Elena trovò la mano di lui
e la strinse. Achille si girò. Lei dormiva. Come una bambina.

Postfazione a Derek Walcott, Oméros,  Adelphi, 2003; a cura di Andrea Molesini

Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli


[1] Postfazione a, Oméros,  Adelphi, 2003; a cura di Andrea Molesini.
[2] Oméros (1990) è un poema epico ispirato alla storia di Ulisse, ma ambientato ai giorni nostri a Santa Lucia. Non c’è un personaggio principale, ma tre filoni narrativi che talvolta si intrecciano: quello che narra l’amore per Elena dei due pescatori amici rivali Achille e Ettore, quello che racconta del sergente maggiore Plunkett e di sua Maud, e quello che riporta i commenti del narratore e i racconti dei suoi viaggi. L’opera è suddivisa in sette libri, divisi in sessantaquattro capitoli;i versi sono degli esametri imperfetti, organizzati in terzine secondo lo schema della terza rima, tipico della Divina Commedia. 
[3]Derek Walkott, ”E in quel momento Achille fu preda di una pietà”,Ibidem, Libro II, canto XXI, III, vv 25- 36. 



giovedì 28 marzo 2019

La nuvola in Pedro Pietri





AMERICA

PUERTORICO

La nuvola in Pedro Pietri
Più tardi, al rabbioso attacco politico diretto si accompagnerà anche
un senso di perdita della propria dignità. Il poeta riflette sulla sua 
ribellione e la città assume un aspetto onirico. Più visionari e quasi
 surrealisti, dunque i suoi versi. La voce del poeta è quella di  un folle
 abitante della metropoli che racconta per  paradossi le contraddizioni 
della realtà, la solitudine tra la folla. E quando, negli anni ’80, Pietri
 sembra aver abbandonato tutte le sue illusioni di lotta e cambiamento
la sua rivolta sarà soprattutto linguistica.La scrittura diventa così 
allucinata  e assurda.

11.PEDRO PIETRI
    Pedro Pietri è stato un poeta portoricano, tra i fondatori del
 Nuyorican Poets Cafe 
    La famiglia di Pietri, di origini corse, si trasferì a New York 
nel 1947, quando egli aveva solo tre anni. Si stabilirono nella 
Spanish Harlem di Manhattan, dovePedro ricevette l'educazione 
primaria e secondaria insieme al fratello Joe e alla sorella  Diaz. 
Notevole fu l'influenza della zia, che recitava spesso poesie e Pietri
iniziò a scrivere poesie quando era uno studente alla Haaven High
School.Dopo il diploma, Pietri trovò diversi impieghi finché non 
venne arruolato nell 'Esercito degli USA e mandato combattere nella 
guerra del Vietnam. Le esperienze che dovette affrontare nell'Esercito
e in Vietnam, oltre alla discriminazione che dovette subire a New York,
 divennero i maggiori fattori che avrebbero formato la sua  personalità 
e  lo stile della sua poesia.
-Del gruppo, bilingue e biculturale, fecero parte, oltre a Pedro Pietri, 
Miguel Algarìn, M.Piñero, Tato Laviera, Bimbo Rivas, Lucky Cien
 Fuegos, Sandra Maria Estèves.
-Con il Jones Act del 1917 era stata concessa la cittadinanza americana
ai portoricani immigrati.Dopo la seconda guerra mondiale c'era stata  
una  seconda ondata migratoria  e una terza era avvenuta negli anni 
’50. " Spics" era l'epiteto con cui venivano chiamati spregiativamente 
chiamati questi immigrati .
-Ordinato ufficialmente Reverendo del Ministero della Salvezza,
 nel 1987, amava presentarsi come Reverendo della Chiesa di Santa
 Maria dei Pomodori.
-Pubblicata nel 1973; la poesia “Obitorio portoricano” fu letta per la 
prima volta nel 1969.


-Da “Puert Rican Obituary”, v. 24, “… waiting dreaming and hating”.


Guardando fuori da uno specchio
lucido e sveglio
camminando nel sonno
attraverso cento e cento
pensieri ricorrenti
occhi volti al passato
per decidere qual
dovrà essere la mia prossima mossa
in questo rituale
del vedere nel buio
il viso di qualcuno
che hai tenuto stretto
senza mai avvicinarti
abbastanza da divenire
un’eterna estensione
di quelle labbra morbide
che ricordi così bene
ma non hai mai baciato
era strano allora
e ancor più lo è adesso
che tu comprenda
quant’è disorientante
essere una nuvola in un mondo
senza un cielo lassù  

da Pedro Pietri, “Guardando fuori da uno specchio“
in Out of order. Fuori servizio, a cura di Mario Maffi, edizioni Cuec, 2001

In”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed. ,e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli

mercoledì 27 marzo 2019

La nuvola nei versi orali tuareg.



AFRICA

NOMADIE.

9.POESIA ORALE TUAREG

Nuvola nella poesia orale dei Tuareg
Nel deserto il Tuareg non può che concepire
l’effetto benefico e liberatorio della nuvola 
capace di apportare  umida frescura con 
monotona e prevedibile regolarità .
Per lui,l’unico tranquillizzante segnale che il
 deserto sarà lavato e insieme a lui dissetato.
    - Ecco allora  il poeta dipanare dolorosi
dibattiti interiori, dove i pensieri inquieti che 
agita e che lo agitano, diventano parole di 
interlocutori immaginari personificati  come 
l’Amore, il Tormento .
Il  deserto fa nascere seti reali e figurate.Talvolta
le due seti si confondono e allora si vede il poeta 
supplicare  che lo “si irrori d’acqua,e che gli si 
dia da  bere per placare i suoi tormenti.”
  Ecco il poeta dipanare allora dolorosi dibattiti 
interiori, dove i pensieri inquieti che agita e che
lo agitano diventano parole di interlocutori 
immaginari personificati  come l’Amore, il 
Tormento.
         
 Ecco un primo frammento:
la sua pelle riluce come un campo su un rilievo 
che domina la pianura[1]e al di sopra del quale
la nuvola gonfia si è rovesciata,in una pioggia 
regolare e monotona, in mezzo ai lampi  mentre
 l’acqua scorre  in mille rivoli al suolo,abbeverando
 la terra  e lavandola …”

  o anche:

L’Amore e il Desiderio mi tirano con  una 
cavezza;dicono: [1]
-Peste a quest’uomo che non ha più intelligenza!
Afferra la tua cavalcatura, inforcala mentre tutti 
riposano,esci da questo deserto dove regna un 
fetido odore.
 Ti  condurremo verso una gota  sulla quale si 
consoleranno le tue pene”.

        -Da questi versi, dall’ intensità quasi
 visionaria, facilmente si può scivolare
 per slittamenti successivi  impercettibili
fino al tema della follia. Insomma una 
poesia tuareg non è che ‘la canzone del
 Male- Amato’[2]:

Sono colui che ti ama, l’amore che ho per 
te[1]È forte come un tempo ed oggi mi toglie 
la ragione,E mentre la mia anima si lacera,
egli mi tormenta e mi consuma;
Non posso restare tranquillo e vado qua e là
senza sapere dove sono;
Tutte le notti vado senza scopo,incapace di 
trovare la mia strada,
Seguendo le stelle  che si scorgono nella 
Via Lattea sull’ orizzonte
Così facevo ancora l’ultima notte, all’ ora in cui
la stella del pastore rende tremulo il suo splendore …”

[1] Poesia orale dei Tuareg,

[2] Celebre poesia - lamento di Guillaume Apollinaire,poeta francese, amico
dei pittori delle avanguardie  che presentava ai Salons .



Frammenti, da Graines de paroles. 
Ecrits pour Geneviève Calame-Griaule Ed. du CNRS.1989.
Trad. dal franc. di  Maria Gabriella  Bruni

Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli