lunedì 30 aprile 2018

ADONIS.28



99
Testimonio che
ho bisogno di un’altra età per sapere come essere
   degno dell’amore
come parlare di esso ad Ishtar e proferire la mia
   confessione
a papaveri rossi neri che crescono solo nel suo
   tempio.
Testimonio che
ho bisogno di un amore come il mare per lavarvi
   questa mia povertà.

Testimonio che
ho disperso la mia vita ad ogni soffio di vento
per trascorrere quel che ne rimane
nell’oscurità di questa povertà,solo.



domenica 29 aprile 2018

ADONIS-27






97
Dopo che le grazie delle nostre membra ci
   sorbirono
e noi sorbimmo i soli – le loro oscurità e i loro
   chiarori,
diciamo:come grappolo d’uva maturammo.
L’uva dopo la salita ama la discesa
dove si scioglie,si acquieta nelle botti fluisce nel
   corpo
umano,e risale di nuovo al suo signore.
L’amore è maturato in noi siamo maturi
allora staccatevi, staccatevi o grappoli dei nostri
   giorni
com’è vera la maturazione e com’è generoso il
distacco.








sabato 28 aprile 2018

ADONIS.26


93
La notte ha preso la sua cetra
sfilandomi dal dito l’anello della ferita,
tenera i è inginocchiata suonando la ferita
attorno al letto –
ho ricordato il mio corpo che esplodeva  ad ogni
   angolo della
casa prendeva le sue cose – e intenerita
si inginocchia suonando la sua ebbrezza
ai due opposti alleati,uniti ed estranei allo stesso
   tempo
mi chino dietro le mura del mio amore le mura
   della mia ferita:
sillabo l’oceano delle sue tempeste
e saluto i suoi vulcani spenti.

venerdì 27 aprile 2018

ADONIS.25




 



92

Com’è amare e com’è dolorosa la nostalgia per la

   sua casa

poggiando la guancia sulla spalla della notte

   arreso a lei

alla sua casa silente sotto l’arco dei pini,

la notte legge le sue opere vegliando le porte e le

   finestre,

nessun fuoco tranne quello che crepita nel corpo

   libero,o ciò che divampa

sulla terra(oggi è buio quel passaggio verso la

   sua terra,

e il vento spira impetuoso da ogni parte),

com’è amara e com’è dolorosa la nostalgia

per ciò che rimane delle leggende

del mio amore

com’è arduo parlare di lei,non ho fuoco

per questa carcassa

se non quello delle parole.

giovedì 26 aprile 2018

ADONIS.24






91

Se ci chiedessero (forse ce lo chiederanno)

   scendendo

           alla casa di Ishtar[1] alla sua presenza e nella

               sua essenza:

a che cosa tendevano i nostri corpi che non si è

   realizzato

come desideravamo,a cui questo viaggio alla casa di Ishtar

ha messo fine(o rimandato).

Se ce lo chiedessimo diremmo:

è  l’eternità

dei momenti che ci hanno unito

in un rapimento ebbrezza vicino al camino.





[1] Ištar (adattato anche in Ishtar) è la dea dell'amore, della fertilità e dell'erotismo, dea anche della guerra, nella mitologia babilonese, derivata dall'omologa dea sumera Inanna. A lei era dedicata una delle otto porte di Babilonia. Essa aveva contemporaneamente l'aspetto di dea benefica (amore, pietà, vegetazione,) ...
Ishtar era la divinità femminile più importante nella civiltà assiro-babilonese. Era dea dell'amore e della guerra, sorella gemella del Sole (Samash) e figlia della Luna (Sin), e nel culto..Ishtar era la divinità femminile più importante nella civiltà assiro-babilonese....

mercoledì 25 aprile 2018

ADONIS-23



90

L’amore ha fallito in noi, abbiamo fallito.

Gli angeli sono cambiati –

non si lasciano più guidare dalla lanterna dei

   nostri sogni.

I segni della morte sono davanti a noi e dietro di

   noi,

direi quasi che la natura

ha trasformato  in linguaggio il nostro amore

perché sia interprete della sua progenie e cetra di

   sventura.


martedì 24 aprile 2018

ADONIS-22




   

89

Erigerò in tuo ricordo un tempio di silenzio

ovunque andrò su questa terra: silenzio

che a volte appare quale alberi spogli

e a volte acqua sorgiva

tempio alla cui porta si incontrano le creature del

   silenzio.

       Parlerò solo alla luce. Il vento di quanto

           dico potrebbe rubare

un tappeto di desideri e il sole entrarvi

in una foresta in cui ombra be luce si uniscono

erigerò in tuo ricordo un tempio di silenzio

proclamerò quel che avevo ripetuto:

il mio corpo è un altro tempio

per il tempio del silenzio.