venerdì 8 marzo 2013

Epos e lyrikos. (3)





   Ora  sfila dallo  scaffale il  "Libro di devozioni domestiche"  per cercarvi  "La ballata di Hanna Cash" ; in un certo senso,  gli sembra il risvolto della medaglia  rispetto a "Barbara song". Qui la durezza della vita, della violenza inevitabile, quel piacere del freddo con vento, neve, pioggia, quell'accentuazione dello sporco, del livido, del miserevole che appartengono alla povertà, per sottolineare un amore senza calcoli, sicuro, per cui i due protagonisti " marciarono uniti per tutta la vita", anche se ogni momento era la constatazione di come "è dura la vita".


La ballata di Hanna Cash[1].
1.Con la gonna di cotone e la sciarpa gialla
e con gli occhi dei laghi neri,
senza soldi e talento ma con abbastanza
capelli neri sciolti che portava
fino alle dita dei piedi, ancora più nere:
 questa era Hanna Cash, ragazzo mio,
che i "gentlemen" riusciva a imbrogliare.
 Lei venne con il vento e andò via
 con il vento che corre sulle savane.


2.Non aveva scarpe e non aveva neanche
una camicia e non sapeva neppure i corali!
E come un gatto era defluita nella grande
città, un gattino grigio preso tra le branche
di legni e di cadaveri, nel corso dei neri canali.
 Lavava i bicchieri dall'assenzio,
ma lei pulita non era mai.
 E pure Hanna Cash, ragazzo mio, un tempo
fu certo pulita anche lei.

3.E una notte entrò nel bar dei marinai
con gli occhi dei laghi neri,
e incontrò J. Kent, capelli di talpa,
quel tipo dal coltello del bar dei marinai,
e la portò via con sé.
E quando Kent, quel tipaccio,
si grattava la tigna e ammiccava,
Hanna Cash fino alla punta dei piedi, ragazzo
mio, sentiva quell'occhiata.
4
.Loro "s'incontrarono tra selvaggina e pesce"
e "marciarono uniti per tutta la vita",
non avevano un letto, né un tavolo, niente
e non avevano neanche selvaggina né pesce
e neppure un nome per i bambini.
Fischia vento di neve, pioggia si versa             
e s'allaga anche la savana,
ma Hanna Cash, ragazzo mio, resta
presso l'uomo che ama.

5.Lo sceriffo dice: È un furfante.
E la lattaia: cammina tutto sghembo.
Ma lei dice: Che male ci trovate?
È il mio uomo. E lei si riprese la libertà di restare
vicino a lui. Proprio per questo.
E quando zoppica e quando fa il matto   
e quando la colpisce una botta dopo l'altra,
Hanna Cash si chiede, ragazzo
mio, questo soltanto: se lei lo ama.
                                                
6.Dove c'era la culla non c'era tetto, in alto,
e i colpi colpivano i genitori.
Loro marciarono insieme, anno per anno,
dentro i boschi dalla città d'asfalto
e nella savana dai boschi.
Per il tempo che si va, per vento e per neve,
fino a che non arriva il crollo,
Hanna Cash, seguì sempre,
ragazzo mio, il suo uomo. 

7.Nessuna veste era tanto malandata
come la sua e per lei non c'era domenica,
non c'era nessuna passeggiata a tre
al bar - della-torta-di-ciliege e non v'era focaccia
nella madia e non suono d'armonica.
E un giorno era come ogni altro,
senza spiraglio di sole.
Ma Hanna Cash,nel volto,ragazzo
mio,aveva sempre il sole.

8.Lui rubava i pesci, lei il sale rubava.
era così. "È dura la vita".
E quando lei cucinava i pesci, guarda:
sulle ginocchia dell'uomo i bambini recitavano
in coro la dottrina.
Per cinquant'anni dormirono
   nello steso letto per notte e per vento.
 così Hanna Cash, ragazzo mio,
Dio gliene dia compenso 


[1] Bertolt Brecht.Dal “ Libro delle devozioni domestiche “. 1921 .In Einaudi ed.1964.

(continua)

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