giovedì 31 ottobre 2019

8.CINA.g..Shu Ting.I.Il brigantino.:






g.Shu Ting:
Membro del Consiglio nazionale dell’Associazione di scrittori cinesi,una delle più famose
poetesse contemporanee.Nasce nel 1952 a Quanzhou,provincia  del Fujian,frequentò la
scuola media fino al secondo anno nel ’66,quando la Rivoluzione culturale determinò la
traumatica interruzione. Tre anni dopo viene inviata  a lavorare la terra in una zona
montuosa della parte occidentale della provincia.Nel ’72 ottiene il permesso di ritornare
in città in quanto figlia unica.L’anno seguente riuscì a trovare un lavoro provvisorio in un
cantiere edile come manovale,muratrice,addetta alla caldaia.Dal 1975 al 1981 cambiò
diversi  mestieri; tintora,tessitrice, saldatrice.Dal 1981 può dedicarsi esclusivamente alla
creazione  poetica,ammessa come professionista  nell’Associzione di scrittori del Fujian,
da cui riceve mensilmente uno stipendio.
Shu scriveva poesie ‘strane’fin da quando era una ragazzina di campagn.le leggeva  alle
compagne di camera e le presentava come liriche straniere per evitare le critiche.Sosteneva
 che oggi la gente ha bisogno urgente di essere rispettata ed amata.Diceva:”Mi piace ricorrere
 alla poesia per testimoniare la mia attenzione verso la gente.”alcune sue liriche sono state
tradotte in diversi paesi,anche in Italia.

I.Il brigantino;

La nebbia aveva bagnato le mie due ali
ma il vento non mi permetteva di indugiare.
Costa,amata costa
ieri  ti ho salutato
oggi  tu sei qui di nuovo
e domani  ci incontreremo
all’altezza di un’altra latitudine.

Una tempesta e un faro
ci hanno riuniti,
un’altra tempesta e un altro faro
ancora divisi.
Ma anche alla fine del tempo
ogni mattina e ogni sera
tu sarai sulla mia rotta
ed io nel tuo orizzonte.

Da”Un pesce fossile ri nato”
ed. Lanfranchi
a cura di Yuan Huaqing

mercoledì 30 ottobre 2019

8..CINA.g.Mo Fei.I.da Il vuoto del vuoto





g.Mo Fei

Pseudonimo di Zhao Jingfu,è nato a Pechino nel 1961:ancora bambino si trasferisce con la famiglia nella campagna dello Hebei,per tornare nella capitale nell’80.Ha studiato lingua e letteratura cinesi e lavora negli ufficidei parchi e giardini della municipalità di Pechino.Dal suo rientro nella città natale ha pubblicato le sue poesie su varie riviste per fondarne successivamente una:”Ling”(Zero)
Nella poesia qui di seguito proposta << l’immagine del grano ondeggiante creata dal” vento” ricorda quanto essa stessa ha fatto svanire.Il tempo può essere in ritardo perenne.Pur a tentoni l’infanzia “apre porte” e
assieme al poeta illumina,d’una stessa luce,la notte.>> (interpretazione offerta dal poeta nel questionario propostogli dal  traduttore Alessandro Russo.)

Da “Il vuoto del vuoto”
Quel grano saraceno pieno d’argento sulla montagna
si distende e si ritira nel vento
senza poter dimenticare
le corna del bue che girano e ritornano
i ricordi d’erba verde gettati ovunque
l’aratro che fluttua su una terra d’ardesia
Si attende una pioggia
nell’attesa si possono spendere anni
Sul pendio il grano si arrossa
e invano cerca di sopraffare un boschetto
ritarda l’arrivo delle stagioni
andando alla cieca bambini aprono porte
per alzare di notte con me
la stessa lampada

Da Nuovi poeti cinesi (Einaudi, 1996), a cura di C. Pozzana, A. Russo



martedì 29 ottobre 2019

8.Cina.f.Jiang He.I.I primi giorni.




f.Jiang He:
Pseudonimo di Yu Youze,membro dell’Associazione di scrittori di Pechino. Nasce nel ’49  ed è uno dei massimi esponenti della poesia nebbiosa.La sua poetica si ispira alle antiche  mitologie e ai cicli delle leggende cinesi  dove si serve del suo gusto dell’immagine e che  arricchisce con la sua costante ricerca espressiva. L’interpretazione del tempo  e dei  sentimenti eretti a valori fondanti della comunità umana. Nell’opera Jang He ricerca il difficile equilibrio  fra gli echi di un’antichità solenne  e la precarietà reale dell’attuale condizione umana.
 
I.I primi giorni.

Il  vento sbuffa
tu apri la finestra
sui rami la neve soffice
scricchiola come spuma,
i tuoi capelli
danzano
e mi vengono in mente
i primi giorni.

Non c’era  vento
ridevi,
sulla strada asfaltata
uno strato di foglie lacere
camminando qua e là
raccontavi una storia
e io ti ascoltavo.

Non soffia più il vento
la pioggia continua a scrosciare
sul davanzale rumorosamente .
Un gran silenzio nella stanza
i tuoi capelli non si muovono
chiudi la finestra.

Ma quella mattina
stavi piangendo.


Da”Un pesce fossile ri nato”
ed. Lanfranchi
a cura di Yuan Huaqing



lunedì 28 ottobre 2019

8.CINA..f.Bei Dao..III.Viaggio di ritorno.




8.CINA


f.Bei Dao:
Pseudomino di Zhao Zhenkai,membro della Commissione della creazione poetica,dipendente dall’Associazione di scrittori cinesi.E’ considerato il  massimo esponente della nuova corrente
poetica cinese,la cosiddetta “poesia nebbiosa”.
Nato  nel 1949 a Pechino in una famiglia di  intellettuali,si diplomò alla scuola media n°4 della
capitale  nel 1968,terzo anno della rivoluzione culturale. Nel 1969 cominciò a lavorare come
 manovale in un cantiere edile.Erano anni terribili,gli anni del disastro secondo la definizione
di molti scrittori . Le vicissitudini sociali viste da Bei Dao,i dolori e le delusioni personali  si
 trasformarono in oltre 100 poesie ,scritte fra il ’72 e il’76. La diffusione fu rapida ed
entusiasta.Alla fine del ’78 fondò la rivista letteraria OGGI,che cesserà dopo due anni la
 pubblicazione.Bei Dao è assunto nell’80 dalla rivista LA NUOVA OSSERVAZIONE e nell’81
 fu trasferito alla rivista di esperanto .LA CINA POPOLARE,dove rimase per 5 anni prima di
passare ,di sua iniziativa a  una ditta commerciale.Tuttavia per restarci poco.Il licenziamento
 fu la spinta che lo decise a dedicarsi  esclusivamente all’attività  letteraria.
Già nel periodo della rivista OGGI,era cominciata la sua ricerca di nuovi mezzi espressivi
con l’uso deliberato  di un linguaggio velato,metaforico che portasse alla luce  il
significato nascosto delle  parole .Una vera sfida  al linguaggio poetico tradizionale,
tanto che i detrattori  del rinnovamento  lanciarono accuse di sudditanza alle influenze
dell’occidente. ,senza risparmiare etichette di stravaganza,bizzarria,nebulosità. La sua
risposta fu chiara e netta. Chiamò le sue poesie semplicemente “opere della nuova corrente
poetica ,confermando esplicitamente che ,sotto certi aspetti,fosseri simili agli ermetici italiani,
a Montale,a Quasimodo,a Ungaretti.Ormai il suo talento e universalmente riconosciuto e spesso
le sue poesie compaiono sulla stampa cinese  e USA;Inghilterra e Svezia  pubblicano le sue opere.


III.Viaggio di ritorno

La sirena fischia  con insistenza
forse vorrai contare il numero esatto
dei corvi appollaiati su quei platani
e tenerli in mente
come se fosse possibile non disorientarsi nel sogno
avendo come punto di riferimento queste macchie.

Foglie ingiallite e boccioli rossi
dondolano dai cespugli
eppure non c’è vento
mentre la brina nascosta nel chiarore dell’alba
s’insinua  nel treno  attraversando lo sportello
e lascia  sul tuo viso pallido segni di stanchezza.

E’ vero ,malgrado  tutto
hai voluto fare questo  viaggio di ritorno
i  pifferi  del  passato
sono  ormai  diventati  alberi  di  un bosco proprio proprio là dove erano stati abbandonati
e guardano la strada,puliscono il cielo.

(ottobre 1986)


Da”Un pesce fossile ri nato”
ed. Lanfranchi
a cura di Yuan Huaqing

domenica 27 ottobre 2019

8.CINA.f.Bei Dao II Il mare molto lontano.


8.CINA

f.Bei Dao:

Pseudomino di Zhao Zhenkai,membro della Commissione della creazione poetica,dipendente dall’ Associazione di scrittori cinesi.E’ considerato il  massimo esponente della nuova corrente
poetica cinese,la cosiddetta “poesia nebbiosa”.
Nato  nel 1949 a Pechino in una famiglia di  intellettuali,si diplomò alla scuola media n°4 della
capitale  nel 1968,terzo anno della rivoluzione culturale. Nel 1969 cominciò a lavorare come
 manovale in un cantiere edile.Erano anni terribili,gli anni del disastro secondo la definizione
di molti scrittori . Le vicissitudini sociali viste da Bei Dao,i dolori e le delusioni personali  si
 trasformarono in oltre 100 poesie ,scritte fra il ’72 e il’76. La diffusione fu rapida ed
entusiasta.Alla fine del ’78 fondò la rivista letteraria OGGI,che cesserà dopo due anni la
 pubblicazione.Bei Dao è assunto nell’ 80 dalla rivista LA NUOVA OSSERVAZIONE e nell’ 81
 fu trasferito alla rivista di esperanto .LA CINA POPOLARE,dove rimase per 5 anni prima di
passare ,di sua iniziativa a  una ditta commerciale.Tuttavia per restarci poco.Il licenziamento
 fu la spinta che lo decise a dedicarsi  esclusivamente all’ attività  letteraria.
Già nel periodo della rivista OGGI,era cominciata la sua ricerca di nuovi mezzi espressivi
con l’uso deliberato  di un linguaggio velato,metaforico che portasse alla luce  il
significato nascosto delle  parole .Una vera sfida  al linguaggio poetico tradizionale,
tanto che i detrattori  del rinnovamento  lanciarono accuse di sudditanza alle influenze
dell’occidente. ,senza risparmiare etichette di stravaganza,bizzarria,nebulosità. La 
sua risposta fu chiara e netta. Chiamò le sue poesie semplicemente “opere della 
nuova corrente poetica ,confermando esplicitamente che ,sotto certi aspetti,fossero
simili agli ermetici italiani,a Montale,a Quasimodo,a Ungaretti.Ormai il suo talento
 è universalmente riconosciuto e spesso le sue poesie compaiono sulla stampa cinese 
e USA;Inghilterra e Svezia  pubblicano le sue opere.




II.Il mare, molto lontano

Il bosco ed io
formiamo un cerchio stretto intorno al laghetto
la mia mano s’immerge nell’ acqua
disturbando il sonno delle rondini
il vento è solo soletto,
il mare ,molto lontano.

Scendo in strada,
il rumore si è fermato dietro una lampada rossa
la mia ombra si apre a ventaglio
le orme si snodano a zig zag
l’isola pedonale è sola soletta
il mare, molto lontano.

Una finestra azzurra s’illumina
al pianterreno,alcuni ragazzi
pizzicando chitarre cantando
mozziconi ora brillano,ora si spengono
il gatto selvatico è solo soletto
il mare,molto lontano.

Sulla spiaggia ti sei addormentata
il vento si ferma davanti alla tua bocca
le onde avanzano di nascosto
disegnando una dolce curvatura
il sogno è solo soletto.
il  mare ,molto lontano

Da”Un pesce fossile ri nato”
ed. Lanfranchi
a cura di Yuan Huaqing



sabato 26 ottobre 2019

8.CINA,f. Bei Dao .I.Le lingue del mondo




8.CINA

f.Bei Dao:

Pseudomino di Zhao Zhenkai,membro della Commissione 
della creazione poetica,dipendente dall’ Associazione di 
scrittori cinesi.E’ considerato il  massimo esponente della 
nuova corrente poetica cinese,la cosiddetta “poesia nebbiosa”.
Nato  nel 1949 a Pechino in una famiglia di  intellettuali,si 
diplomò alla scuola media n°4 della capitale  nel 1968,terzo 
anno della rivoluzione culturale. Nel 1969 cominciò a lavorare come  manovale in un cantiere edile.Erano anni terribili,gli
anni del disastro secondo la definizione di molti scrittori . Le vicissitudini sociali viste da Bei Dao,i dolori e le delusioni personali si  trasformarono in oltre 100 poesie ,scritte fra il ’72
e il’76.La diffusione fu rapida ed entusiasta.Alla fine del ’78
fondò la rivista letteraria OGGI,che cesserà dopo due anni la
pubblicazione.Bei Dao è assunto nell’ 80 dalla rivista LA 
NUOVA OSSERVAZIONE e nell’81 fu trasferito alla rivista di esperanto .LA CINA POPOLARE,dove rimase per 5 anni prima
di passare,di sua iniziativa a  una ditta commerciale.Tuttavia per restarci poco.Il licenziamento fu la spinta che lo decise a dedicarsi  esclusivamente all’attività letteraria.Già nel periodo della rivista OGGI,era cominciata la sua ricerca di nuovi mezzi espressivi
con l’uso deliberato  di un linguaggio velato,metaforico che portasse alla luce il significato nascosto delle  parole .Una vera sfida  al linguaggio poetico tradizionale,tanto che i detrattori  del rinnovamento  lanciarono accuse di sudditanza alle influenze
dell’occidente,senza risparmiare etichette di stravaganza, bizzarria, nebulosità. La sua risposta fu chiara e netta. Chiamò le sue poesie semplicemente “opere della nuova corrente poetica ,confermando esplicitamente che ,sotto certi aspetti,fossero simili agli ermetici italiani,a Montale,a Quasimodo,a Ungaretti.Ormai il suo talento è universalmente riconosciuto e spesso le sue poesie compaiono sulla stampa cinese  e USA;Inghilterra e Svezia pubblicano le sue opere.

I.Le lingue del mondo

Le diverse lingue del mondo
volano,volano
si  scontrano accendendo scintille
ora d’odio,
ora d’amore.
Il Palazzo della Ragione
sta crollando in silenzio.
Un cesto di bambù
è colmo di pensieri in fiore
e di funghi velenosi,ciechi.
Sui  fianchi dei monti le bestie
corrono calpestando i fiori.
Un soffione clandestino
cresce in un angolo,
il vento ha portato via i suoi semi.

Le diverse lingue del mondo
volano,volano
ma che esse siano nate
non ha accresciuto e nemmeno alleviato
il dolore silenzioso del genere umano.

Da”Un pesce fossile ri nato”
ed. Lanfranchi
a cura di Yuan Huaqing



venerdì 25 ottobre 2019

8.CINA.e.Jiang He I.I primi giorni.


8.CINA

e.Jiang He:
Pseudonimo di Yu Youze,membro dell’Associazione di scrittori di Pechino.,Nasce nel ’49
ed è uno dei massimi esponenti della poesia nebbiosa.La sua poetica si ispira alle antiche
mitologie e ai cicli delle leggende cinesi  dove si serve del suo gusto dell’immagine e che
arricchisce con la sua costante ricerca espressiva.L’interpretazione del tempo  e dei  sentimenti
eretti a valori fondanti della comunità umana. Nell’opera  Jang He ricerca il difficile equilibrio
fra gli echi di un’antichità solenne  e la precarietà reale dell’attuale condizione umana.

Nella risposta al questionario proposto al poeta dai traduttori Claudia Pozzana e Alessandro Russo per l’edizione Einaudi “NUOVI POETI CINESI “Jiang He 
afferma tra l’altro:<< Evidenzio la prepotenza e l’impeto della lingua, pronuncio discorsi di fronte al mondo,spiego continuamente,le frasi sono lunghe e anche le poesie;il vento,le cose che esso ha agitato soffiando sul mondo,sono un punto chiave, diventano l’immagine del risveglio della poesia,fanno risollevare la storia sepolta.>>  
 
III.I primi giorni.

Il vento sbuffa
tu apri la finestra
sui rami la neve soffice
scricchiola come spuma,
i tuoi capelli
danzano
e mi vengono in mente
i primi giorni.

Non c’era vento
ridevi,
sulla strada asfaltata
uno strato di foglie lacere
camminando qua e là
raccontavi una storia
e io ti ascoltavo.

Non soffia più il vento
la pioggia continua a scrosciare
sul davanzale rumorosamente .
Un gran silenzio nella stanza
i tuoi capelli non si muovono
chiudi la finestra.

Ma quella mattina
stavi piangendo.


Da”Un pesce fossile ri nato”
ed. Lanfranchi
a cura di Yuan Huaqing