giovedì 28 febbraio 2019

Aforismario:la nuvola.8




Capita ogni tanto che Dio perda le chiavi e per cercarle meglio sposta le nuvole sulla Terra.
(Anonimo)








mercoledì 27 febbraio 2019

Aforismario: la nuvola.7





Se potessi aprire le nuvole come si apre un cassetto, chissà cosa troverei dentro: lettere d’amore scritte dagli angeli o alfabeti segreti o forse i sogni del vento
(Fabrizio Caramagna)



martedì 26 febbraio 2019

Aforismario:la nuvola.6





 Il corpo è a casa
Ma il cuore nel vento
Dove le nuvole sono titoli
In un cielo prima pagina
Le mie lacrime acqua salata.
(Tom Waits)

lunedì 25 febbraio 2019

Aforismario: la nuvola .5.





Il cielo è la più antica tipografia del mondo che stampa quotidianamente pagine e pagine di nuvole.
(Fabrizio Caramagna)


domenica 24 febbraio 2019

Aforismario: la nuvola.4


Io sarò la nube e tu la luna. Ti coprirò con entrambe le mani, e il nostro tetto sarà il cielo.
(Rabindranath Tagore)

sabato 23 febbraio 2019

Aforismario: la nuvola .3



Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni Vorrei essere una nuvola bianca in un cielo infinito per seguirti ovunque e amarti ogni istante Se sei un sogno non svegliarmi.
(Pablo Neruda)


venerdì 22 febbraio 2019

Aforismario:la nuvola.2





I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole.
(Luigi Pirandello)




giovedì 21 febbraio 2019

Aforismario:la nuvola.1





Passano le nuvole, cariche di notizie.
La lettera che non è arrivata si accartoccia nella mia mano.
(Nazim Hikmet)

 

mercoledì 20 febbraio 2019

L'ombra in Bhai Vir Singh. 17







ASIA

INDIA

Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

PUNJAB

L’ombra  in BHAI VIR SINGH

Semplice elemento del paesaggio bucolico,che addolcisce la sosta in un paese
 dove la calura è spesso incombente fin o ad opprimere.

17.BHAI VIR SINGH

E’ considerato il principe della letteratura punjabi moderna in lingua punjabi . Poeta e prosatore,
premiato dalla Sahitya Academy.Non si è mai lasciato limitare da frontiere o da barriere religiose.


Proprio io vado alle loro porte.

Avevo portato gli agnelli al pascolo.
Stanca sotto il sole di mezzogiorno,
ero seduta su una pietra all’ombra di un albero.
O mio re,il tuo messaggero
mi ha fatto allora sentire il tuo ordine;
“Stanotte,a mezzanotte,
bussa alla porta del mio palazzo,
il palazzo del re.
Il re in persona verrà ad aprire
la piccola porta dietro il suo palazzo.
Sì,sì,tu che giri strada per strada,
il re si è innamorato del tuo
corpo avvolto negli stracci ! ”
Ascoltando ho tremato,
è sopraggiunta poi la tristezza,
ho anche pensato che fosse un cattivo scherzo.
Ma sono partita, a mezzanotte.
camminando e fermandomi
ora piena di dubbio, ora di gioia,
sono giunta fino alla tua soglia.
O mio re, apri la porta!
Per mia fortuna il cielo si è coperto di nuvole.
E’ buio pesto dovunque.
Sdrucciolando sono arrivata.
Ho tenuto stretto a fatica sul cuore il limbo delle mie speranze.
Sono arrivata alla soglia.
O mio re apri la porta !
Oh,è cominciato a piovigginare.
Soffia anche il vento.
O mio re,
scocca il fulmine in cielo
e squarcia l’esercito delle nubi,
lampeggiando abbaglia I miei occhi
e mi fa intravedere serrate le porte.
Son chiuse,o mio re,le tue porte.
Apri quelle porte sbarrate!
Dove sei? Perché restano chiuse?
Qui alla tua soglia mi sembra di morir disperata!
e picchia sulla mia testa la pioggia.

Ma questa è la mia capanna,
una capanna di paglia.
E’ seduto qui il mio padrone,
il mio re, il re dei re.
come mai sei venuto in questa capanna?
Io ero tornata indietro, respinta ormai dalle tue porte immote.
Mi ha detto il re nell’abbraccio:
“Chi mi ama,
chi va alla mia porta
per vedermi in qualche modo,
se sono proprio quelli che amo anch’io,
o vado allor alle loro porte .
Le loro sono le mie porte.”

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


martedì 19 febbraio 2019

L’ombra in Mahendra Bara.16




Asia
India
ASSAM

L’ombra in Mahendra Bara
Qui  l’ombra sta a indicare l’effimero,la triste inconsistenza dell’illusione

5.Mahendra Bara(1929)
  Professore presso il Cotton College di Gauhati nell’Assam,è noto come
poeta e traduttore dall’inglese. Nelle sue poesie spesso introduce veri inglesi o sanscriti,ai quali
il verso che segue fa da commento.Tra le versioni particolare successo  hanno ottenuto quelle
del “Don Chisciotte” e de”I viaggi di Gulliver”.

La lettera di Muscì Scèlé
Non è venuta la sua lettera tanto desiderata. Nemmeno oggi.
Fuori, una pioggerella sottile …
La bella serata di sabato,
se fosse stata una lettera,quanto sarebbe stato bello allora!
una lettera dalla busta azzurrina è stata aperta con mani tremanti.
Nel cuore un palpito,per la lettera di tante speranze.
“Barua,se quelle sue venti rupie proprio in questo mese…”
Si sente affranto: quanto è amara questa serata!
Domani è domenica :potesse venire anche domain il postino!
Il rumore della centrale elettrica,lo squillar del telefono,cose dette in una lingua straniera,
il grido del capostazione:”Su il numero Quattro,giù il nove.”
nelle sue orecchie  è l’eco delle canzone di miss Istiya.
se dall’altro capo del filo venissero anche due parole soltanto,e un sorriso!
Questo è il sogno negli occhi di Muscì?
la lettera non giunge  nenche l’indomani,questa lettera di Mukul.
Ha dimenticato  di metterla dentro la busta. soltanto quella è arrivata.
ed è ricoperta di una folla di lettere accavallate.
forse è la lettera di un’anima insoddisfatta in un momento di malinconia.
Se invece venisse una lettera da dove egli desidera!
Fosse almeno tanto lunga la note da esser sazio di sonno,potrebbe scriverla lui.
Ma le notti di dicembre sono così brevi! Si sente male.
Forse anche lei non ha tempo ,neanche un poco.
Se in un pezzo di carta potesse giungere l’impronta del bacio delle sue labbra…
La sua tessera ,questa vita con uno stipendio di fame ,una tragedia.
I sogni dorati son stati infranti non dalla scossa d’una locomotiva,
ma dallo scontro di fascicoli e pratiche .
Perché non spedire una lettera al proprio indirizzo? Forse non è una cattiva idea!
Sulla riva dei suoi occhi addormentati nasce un  dolce sogno.
Muscì continua a dormire abbandonato alle sue fantasie.
Un secolo dopo,
il postino deporrà la lettera sulla sua tomba .
Non temere ,essa giungerà certamente!
Caro Scèlé,non è tuo quell quadro fatto d’ombre d’illusioni?

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


lunedì 18 febbraio 2019

L'ombra in Jayashankar Prasad.15





ASIA

INDIA
Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

BENARES

L’ombra  in JAYASHANKAR  PRASAD

In lui è la vita che assume la forma dell’ombra
dolce, delicata e splendente come una fitta fila di stele,
capace di produrre sintesi ,dunque armonia.

15.JAYASHANKAR  PRASAD 

Nasce da ricca famiglia a Benares .Non compie studi regolari,
acquista tuttavia da solo una padronanza perfetta di numerose lingue .Scrive  infatti in Hindi,urdu,inglese,persiano,bengalese  e coltiva dotti studi di sanscrito.Con Nirala è
l’innovatore  della poesia hindi,ormai libera da igni impaccio formale di rima o di metro.
E’ tra I maestri della scuola dell’ombra.Tema fondmentale della sua poetica è l’amore che
da sentiment  individuale si evolve fino a divenire coscienza universal e congiungendosi
 al sentimento  della natura  e al misticismo della tradizione delle Upanishad.


 Muovo dopo l’inganno, mio barcaiolo!

Muovi dopo l’inganno,
mio barcaiolo! Pian piano.
                          Verso il luogo solitario dove il mare ondeggiante
                          all’orecchio del cielo profondo
                          racconta una sincera storia d’amore ,
                          lasciata dietro la terra del chiasso.
Dove l’ombra della vita come una sera
dal dolce corpo delicato,
dagli occhi azzurri ha fatto cadere
una fitta fila di stelle.
                          Dove nella profonda , piacevole ombra,
                          nella cornice del mondo, la mobile illusione
                          fa sembrar chiaro di luna la luna,
                          identifica gioia e dolore.
Dove  il lavoro e il riposo,a sera ,
col loro incontro producono.
L’alba,immortale risveglio, dai suoi occhi
fa cadere densa la luce.  

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


domenica 17 febbraio 2019

L'ombra in Mahadevi Varma.14




ASIA

INDIA

Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

UTTAR PRADESH

L’ombra  in Mahadevi Varma
In questi versi l’ombra attribuisce mistero impalpabile al corpo .

14.MAHADEVI  VARMA

Preside di un college femminile di Allahabad è stimata tra le migliori poetesse di lingua
hindi.Spirito profondamente mistico ,è studiosa della tradizione poetica,ma aperta a
nuove esperienze con cui ha contribuito  all’affermazione della scuola dell’ombra,
fondata da Nirala.



Nella sconfitta perdo tutta me stessa
e se ti avrò sarà questo il mio esilio,
nella vittoria sarò il tuo legame.
                   
                       Avrò racchiuso il mare nella conchiglia.
                       Amore mio! A che servono sconfitta o vittoria?   

Tu sei un quadro ed io una serie di linee,
tu la dolce melodia ed io le voci del coro,
tu sei l’infinito ed io l’apparenza del limite;
           
                      il corpo è divenuto misterioso nell’ombra,
                      a che serve il gioco degli amanti?          


Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


sabato 16 febbraio 2019

L'ombra in Mahadevi Varma.13






ASIA

INDIA
Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali.
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

UTTAR  PRADESH

L’ombra  in Mahadevi Varma
Nei suoi versi l’ombra assume il significato dell’irraggiungibilità di un Lui la cui essenza oscilla
tra la dimensione mistica del divino e quella dell’umano.E l’impossibilità di fermarlo è una
crudeltà indimenticabile.
 
13.MAHADEVI  VARMA

Preside di un college femminile di Allahabad è stimata tra le migliori poetesse di lingua hindi.
Spirito profondamente mistico ,è studiosa della tradizione poetica,ma aperta a nuove esperienze
con cui ha contribuito  all’affermazione della scuola dell’ombra, fondata da Nirala.
 
AMICA MIA,COME POTREI  OTTENERLO

Lui che è il mio pianto scende,scende
ed io tento invano di legarlo alle mie ciglia.

Come tra le nuvole il fulmine,la sua bellezza appare e scompare
e lui  che è lo splendore,si perde nel mistero dei raggi lunari.

Ed io lo cerco in ogni granello di polvere e non so riconoscerlo,
lui ,il palpito del mare ,che dorme cullato dale onde.

Io non dovrei raccontare la storia del mio dolore,
egli scende ome lo sguardo fisso delle ninfe  delle stelle.

Ed io mi turbo se non riesco a toccare  neppure la sua ombra!
Egli viene in silenzio nel mio cuore come respire sorpreso,

ch’io posso vedere senza fermarlo!
Come un ricordo nel mio cuore,

egli mi punge notte e giorno
e non posso scordare la sua crudeltà!

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni

venerdì 15 febbraio 2019

L'ombra in Sumitranandan Pant.12







ASIA

INDIA

Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

UTTAR PRADESH

L’ombra  in Sumitranandan Pant
L’ombra è qui elemento  gentile del paesaggio che si arrcchisce del  fascino
di una Lei che infine arriva a coincidere con la suggestiva ombra dell’albero.

12.SUMITRANANDAN   PANT

Dopo l’influenza  di Gandhi, Marx e Aurobindo,il poeta si rifugia infine nella filosofia yoga.
Pant,come Wordsworth del quale ,oltre che di Shelley ha subito il fascino, è essenzialmente
poeta della natura , che osserva  e sente con estrema delicatezza d’immagini e di parole.
Insieme con la natura egli scruta con comprensione e pietà la gente della sua terra per cui
 prova un amore non dissimile  dall’attaccamento della madre per il figlio.Il misticismo che
 pervade la sua opera più recente è una severa costruzione scientifica fondata sul pensiero
di Aurobindo.

OMBRA

E’ sdraiata sotto l’ombra dell’albero,
io son venuto per la passeggiata della sera.
Fa del suo braccio morbido cuscino
e sembra ebbra  di desiderio d’amore.
Il giovane seno, I capelli sciolti …
è sola: come rivolgersi a lei?
E’ assai bella ,anche scura,
è un’adolescente che sta per sbocciare;
nuda,sottile come un rampicante,
compagna d’un attimo nel deserto.

E’ sveglia o dorme?
E’ svenuta o abbandonata nel sogno?
E’ donna,ninfa,illusione
o semplicemente l’ombra dell’albero? 

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni

giovedì 14 febbraio 2019

L'ombra in Suryakant Tripathi “Nirala”.11





ASIA

INDIA

Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

 BANGLADESH

L’ombra  in Suryakant Tripathi “Nirala”
L’ombra  è  l’identità stessa del poeta,che lo rende invisibile e libero di recitar la sua parte.

 11.SURYAKANT TRIPATHI “NIRALA”(fuori dal comune, raro)

E’ stato un ribelle rispetto ad ogni tradizione letteraria, religiosa e politica.
In comune con Tagore ebbe la sorprendente e affascinante capacità di comporre poesie che
possono trasformarsi facilmente in canti. Fondatore della scuola dell’ombra liberò la poesia
hindi da ogni impaccio di formule  e di metri; le sue poesie in versi sciolti ottennero grande e
durevole successo. E’ il fondatore della “scuola dell’ombra. Ol suo misticismo  della maturità
possiede la voce della più trasparente purezza. Estremamente  sensibile  alle condizioni degli
Indiani  oppressi  durante la dominazione  inglese levò la sua voce autorevole a protestare
contro la soggezione imposta al sui popolo.

UNA POESIA

E’ passato il torrente del desiderio e si è seccato,
come sabbia il corpo rimane.
Chiede il ramo rosso del mango:
“Né il cucù né il pavone          
vengon qui a creare,
io sono la vuota parola in cui
la vita non ha soffiato alcun significato.”

“Io faccio del mondo un luogo fresco magnifico
di frutti e di fiori odorosi,
ma in polvere e cenere ho ridotto il mio dono.

 L’orgoglio  della vita è soltanto
quel che cade ogni momento.

 Ora nessun amante appare sulla vetta
a passare il tempo sul bordo di quel prato erboso.”

La notte senza luna scende sul cuore:
anch’io sono un’ombra non vista.

Il poeta recita così la sua parte.


Da “POESIA MODERNA INDIANA ”Guanda  ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni

mercoledì 13 febbraio 2019

L'ombra in Rabindranath Tagore.10




ASIA

INDIA

BANGLADESH
L’ombra in Rabindranath  Tagore
Un vero canto dell'ebbrezza dei sensi, dove l’ombra rende la foresta penetrabile solo
alla folgorante visione che dal cuore esce e palpita e corre via fuggendo, che rappresenta
 l’immagine del desiderio del poeta.

10.Rabindranath Tagore
Nacque a Calcutta ed è il poeta indiano più conosciuto nel mondo per il fascino delle sue poesie
 per la forza della  sua personalità. Ghitanjali (Offerta di canti) vinse nel 1913 il premio Nobel.
Della  sua lira vibra ogni corda: dalla canzone d’amore alla descrizione estatica della natura ,al
canto patriottico, alla professione di fede nella divinità, alla quale aspira con un misticismo  che
non soltanto non  rinnega  il mondo, ma che vede nell’affrontare coraggiosamente le difficoltà
della  vita il fine e la dignità  della condizione umana.

Corro come un cervo muschiato*

Corro come un cervo muschiato che, pazzo,
del suo stesso profumo, si lancia nell'ombra della foresta.
È una notte di maggio e il vento
è la brezza del sud.
Smarrisco la strada e cammino, cerco ciò che
non posso ottenere, ottengo quel che non cerco.

Dal mio cuore esce e palpita
l'immagine del mio desiderio.
La folgorante visione corre via fuggendo.
Provo a stringerla forte, ma mi sfugge
e mi fa smarrire la strada.
Cerco ciò che non posso ottenere,
ottengo quel che non cerco.

* R. Tagore,”Corro come un cervo muschiato”, da Il Giardiniere.

Da “POESIA MODERNA INDIANA” Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni






martedì 12 febbraio 2019

L'ombra in Rabindranath Tagore.9






ASIA

INDIA

BANGLADESH

L’ombra in Rabindranath Tagore

Le ombre che cadono oblique sul letto dell’infermo nella stanza solitaria
contribuiscono al tono ambiguo dell’ambientazione ,costruita con elementi
in contrasto, che oscillano tra la pace mistica e salvifica e il silenzio diffuse
in un pallido cielo meridiano , quasi a sottolineare la piccolezza dell’uomo di
fronte all’Eterno.

9.RABINDRANATH TAGORE


Nacque a Calcutta ed è il poeta indiano più conosciuto nel mondo per il fascino
delle sue poesie e per la forza della sua personalità. Ghitanjali (Offerta di canti)
vinse nel 1913 il premio Nobel. Della sua lira vibra ogni corda dalla canzone
d’amore alla descrizione estatica della natura ,al canto patriottico, alla professione
di fede nella divinità, alla quale aspira con un misticismo  che non soltanto non
rinnega  il mondo, ma che vede nell’affrontare  coraggiosamente le difficoltà della
vita il fine e la dignità  della condizione umana.

La stanza d’infermo è solitaria.
Attraverso la porta ,ombre cadono obliquamente sul suo letto.
Nel tepore del mattino invernale ,
le soporose ore fluiscono pigramente
come corrente occlusa da piante.
Di quando in quando,
un sospiro dal remoto passato
trascorre I campi senza grano.

In questo deserto mattino con sguardo sereno,
recito un canto tacito al Sole –
generatore del  mondo,
nella cui luce gloriosa
l’uomo primieramente vide la verace forma di Dio –
se a voce spiegata potessi cantare I Vedici inni,
allora il mio inno
si fonderebbe con tutta questa luce.
Ma le parole mi vengono meno;
scruto nella lontananza
e spando il mio silenzio sul pallido cielo meridiano.

1 febbraio 1941

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


lunedì 11 febbraio 2019

L'ombra in Rabindranath Tagore. 8


ASIA

INDIA

BANGLADESH

L’ombra in Rabindranath Tagore

Al cospetto del  sole e dell’ombra son tessute le vesti della terra.



8.RABINDRANATH TAGORE

Nacque a Calcutta ed è il poeta indiano più conosciuto nel mondo per il fascino
delle sue poesie e per la forza della sua personalità.Ghitanjali (Offerta di canti)
vinse nel 1913 il premio Nobel.Della sua lira vibra ogni corda dalla canzone
d’amore alla descrizione estatica della natura ,al canto patriottico,alla professione
di fede nella divinità,alla quale aspira con un misticismo  che non soltanto non
rinnega  il mondo,ma che vede nell’affrontare  coraggiosamente le difficoltà della
vita il fine e la dignità  della condizione umana.

Bagnate nella luce mattutina
tutte le cose son fatte sante e belle.
L’Informe, l’Illimitato,
con la sua pietra di saggio, crea forme di Gioia.
Sotto l’ara del sempre-vecchio
e consacrato il sempre-nuovo.
Al sole e all’ombra,
sono tessute le vesti della terra
con trame di verde e d’azzurro.
Danzano le foglie a tempo
col pulsare celeste
Di foresta in foresta
al collo del mattino
scintilla il vezzo di brillanti.
I fortuiti canti degli uccelli
dicono le loro lodi alla dea della vita.
L’amore nel cuore dell’uomo,
unito a tutte queste cose,         
costruito su elementi ,
imprime in essi il tocco dell’immortalità –
fa dolce la polvere terrena
e sopra vi stende
il trono dell’Eterno Uomo.

12 gennaio 1941:mezzodì.

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni

domenica 10 febbraio 2019

L'ombra in Rabindranath Tagore.7



ASIA

INDIA

BANGLADESH

L’ombra in Rabindranath Tagore:
L’orizzonte di questo grande poeta è pressoché infinito e possiamo ad esempio
sperimentare direttamente come l’ombra possa assumere significati molto diversi
 in ognuna delle  poesie che qui possiamo leggere.
Alla sua propria ombra si deve attribuire l’impossibilità di vedere la luce  nascosta 
 prorompere  in un canto di lode del Supremo..

7.Rabindranath Tagore

 Nacque a Calcutta ed è il poeta indiano più conosciuto nel mondo per il fascino
delle sue poesie e per la forza della sua personalità.Ghitanjali (Offerta di canti)
vinse nel 1913 il premio Nobel.Della sua lira vibra ogni corda dalla canzone
d’amore alla descrizione estatica della natura ,al canto patriottico,alla professione
di fede nella divinità,alla quale aspira con un misticismo  che non soltanto non
rinnega  il mondo,ma che vede nell’affrontare  coraggiosamente le difficoltà della
vita il fine e la dignità  della condizione umana.

O Signore della Distruzione ,
il tuo Messaggero di Morte venne all’improvviso
e mi scortò fin nella corte del tuo grande maniero.
Dinanzi a me tutto era buio;
io non potevo vedere la luce invisibile
nascosta nel cuore del buio –
la luce che dell’universo splende .
La mia stessa ombra  m’impediva la vista .
Dall’antro nero dell’essere mio
quella luce voleva prorompere in un canto di lode,
effondersi ai confini  dei cieli stellati,
dove m’attendeva una voce.
M’ero tanto applicato  sull’arpa
per divenire il vate del Supremo,
ma il messaggio di Rudra il terribile
non trovò eco nei miei canti muti.
E la Sua sembianza non sorse dal mio cuore,
nella sua fausta  leggiadria,
e Tu mi respingesti .
Ma quando altro giorno verrà ,
del poeta il messaggio, come frutto maturo,
grave per la pienezza della gioia ,
cadrà lievemente sul tuo vassoio dell’Obolo.
Allora sarà finalmente compiuto
della vita l’ultimo valore,
della vita l’ultimo viaggio,
della vita l’ultimo invito.

8 dicembre 1937-da “Le ali della morte” Frontiera(1938)

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni



sabato 9 febbraio 2019

L'ombra in Subrahmaniya Yoghi.6





ASIA

INDIA
 Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

TAMIL NADU

L’ombra  in S.D. SUBRAHMANIYA YOGHI

Una convinta rappresentazione  della suggestiva bellezza dell’alba, ovvero quel
passaggio dal pur suggestivo dominio dell’oscurità a quello progressivamente
sgargiante della luce solare che affretta il suo cammino,durante il quale anche
le lunghe  ombre che si insinuano tra le foglie ci mostrano la loro affascinante
danza  nell’ estasi.

6.S.D. SUBRAHMANIYA YOGHI

Poeta tamil e cultore delle discipline psicofisiche yoga,nato nei pressi di Salem(Madras).
Ha tradotto in lingua tamil le quartine di Omar Khayyam.

Alba

Una striscia di luce ,come una staffilata colpisce il cielo ad oriente,
con un sorriso il sole appare.
La terra si china in ammirazione.
L’oceano canta I suoi inni.
Alla carezza di un dito di luce
il bocciolo di loto apre I suoi occhi stupito.
Su uno schermo di tenebra
va alla vita un quadro di colori e di fiamma.

L’oscurità affretta il suo cammino ,
trascinando le stelle e la luna lontano .
In frutteti e boschetti
di mille piante di mango
lunghe ombre tra le foglie
danzano in estasi.

Il vecchio è spazzato via lontano
via lontano sono portate le pene della terra;
gli uomini sono in piedi in gran numero,
le donne gioconde ed attive
e I bimbi han mani da cherubini.
l’umanità torna ad accordare ancora il suo canto
di miriadi di piaceri
in lode del sole.

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni




venerdì 8 febbraio 2019

L'ombra in Adonis. 5






VICINO ORIENTE

SIRIA

L’ombra in Adonis   

 Forse la leggerezza, segnalata dalle parole : vaganti nubi  e vento,
ci dice che non è di abbandono che si parla ma di lontananza. Un
 allontanamento, durante il quale il poeta diviene cosciente della
 bellezza di un amore vagabondo, forse di una sola notte, leggero,
 senza un punto di riferimento fisso e senza, dunque, i dubbi e i
 tormenti che potrebbero, in quel caso, raffreddarlo e inaridirlo.
 Una leggerezza accentuata appunto dall’ assenza dell’ombra,
che qui assume dunque valore negativo.

5.. ADONIS  

Adonis è lo pseudonimo di Ali Ahamd al-Said, scelto dallo stesso poeta
 per sottolineare la sua aspirazione al rinnovamento. Intellettuale musulmano.
 Poeta e traduttore, ha scritto numerosi saggi critici sulla poesia. Nasce a 
Qassabin, Siria, nel 1930. Frequenta l’università di Damasco, per poi
 trasferirsi a Beirut nel 1956. Fa parte del gruppo Tammuz a favore di una
 rinascita culturale araba attraverso la rilettura della tradizione in chiave
 non nazionalistica o religiosa, ma di apertura alla modernità. Nel 1957
 fonda, con il poeta libanese Yusuf al Hal, la rivista Shi’r (Poesia) e 
nel 1968, con altri intellettuali la rivista Pawaqif (Posizioni), dove 
vengono pubblicati sperimentazioni poetiche, esempi di poesia dialettale
 e traduzioni di opere poetiche contemporanee, a sollecitare la nascita 
di una poesia araba moderna. Ha discusso nei suoi scritti il problema
 del rapporto tra arabo classico e arabo dialettale, considerando il linguaggio 
un atto creativo e teorizzando, per il poeta, il ritorno alle origini delle
parole, alla loro primitiva magia. Sensibile agli influssi europei, la sua 
ispirazione personale si è fusa in modo originale con la tradizione araba,
 greca e biblica, mantenendo con l’innovazione una continuità con il passato.
 Censurato e perseguitato per le sue idee politiche, sceglie l’esilio e nel 1986
 si trasferisce in Francia. E’stato tradotto in molte lingue e più volte 
candidato al Premio Nobel per la letteratura.



Ho versato la tua notte nella mia e nel cammino
immerso nella disperazione mi allontanavo,
quasi certo: la cosa più splendida che mi coglie
è un amore vagante come le nubi sospinto
dal vento del luogo, a suo piacere senz’ombra
né stella né astronoma
che riarso vive nella steppa del dubbio
e nei suoi tormenti trasuda e raggela.

Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”Onyx ed.- e.book.-
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli



giovedì 7 febbraio 2019

L'ombra in Paul Celan.4




Europa


Romania

 L’ombra in Paul Celan

Un ritratto dai colori scurissimi, "Ritratto di un'ombra" [1] che, ripercorrendo analiticamente ogni  elemento del corpo della sua donna, gli affianca immagini segnate da forte aggressività, quando non  corrosive e perfide.                             

4.Paul Celan

 Pseudonimo di Paul Antschel , Paul Celan(Czernowitz 1920 - Parigi 1970) poeta rumeno di lingua tedesca e di origine ebraica. Scampato allo sterminio nazista, visse dal 1948 a Parigi, dove morì suicida. È considerato uno dei massimi lirici del secolo e le sue opere sono state tradotte in molte lingue. Nel 1960, in occasione della consegna del premio Büchner, pronuncia un importante discorso sul valore della poesia, dal titolo "Der Meridian". Nel 1967, in seguito a un progressivo peggioramento delle sue condizioni psichiche, si separa dalla moglie, dalla quale aveva avuto due figli, Eric e Francois (quest'ultimo morto dopo pochi giorni di vita). Sempre nel 1967, dopo aver tenuto pubblica lettura delle sue poesie a Friburgo, si incontra nella baita di Todtnauberg con il pensatore tedesco Heidegger, cui chiederà, senza successo, un ripensamento sulla sua silenziosa complicità col nazismo. Nella notte tra il 19 e il 20 Aprile del 1970 si toglie la vita gettandosi nella Senna dal Ponte Mirabeau.


Ritratto di un’ombra*


I tuoi occhi, orma di luce dei miei passi;

la tua fronte, solcata dal lampo delle spade;

i tuoi sopraccigli, orlo della rovina;

le tue ciglia, messi di lunghe lettere;

i tuoi riccioli, corvi, corvi, corvi;

le tue guance, stemma del mattino;

le tue labbra, ospiti tardivi;

le tue spalle, statua dell'oblio;

i tuoi seni, amici delle mie serpi;

le tue braccia, ontani alla porta del castello;

le tue mani, tavole di morti giuramenti;

i tuoi fianchi, pane e speranza;

il tuo sesso, legge dell'incendio boschivo;

le tue cosce, ali nell'abisso;

i tuoi ginocchi, maschere della tua boria;

i tuoi piedi, teatro d'armi dei pensieri;

le tue piante, cripte di fiamme;

la tua orma, occhio del nostro addio.

       *  Paul Celan, “Ritratto di un’ombra”, in Poesie, a cura di Giuseppe Bevilacqua, Mondadori, Meridiani,1998.


da “326 poesie dal mondo per una storia d’amore”Onyx ed. e.book- a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli







mercoledì 6 febbraio 2019

L’ombra in Octavio Paz .3






AMERICA

MESSICO

L’ombra in Octavio Paz

 Le ombre  che si squarciano sono il sipario che si apre per
mostrare le meraviglie del corpo di lei e gli elementi dell’
universo intero contribuiscono ad impreziosire ogni suo
aspetto; in particolare il lungo lamento del vento copre
con due ali grigie la notte dei corpi come l'ombra dell'
aquila la solitudine dell'altopiano deserto.

 3.Octavio Paz
Considerato insieme con Pablo Neruda tra le personalità di
lingua ispanica più rappresentative del’900.Poeta e saggista 
comincia molto presto a scrivere e nel 1937 partecipa al II
Congresso internazionale degli scrittori antifascisti di Valencia
 (Spagna).
Trascorre gran parte della sua esistenza tra Spagna e Francia:
in Spagna sostiene la lotta dei repubblicani durante la Guerra
civile spagnola - anche se va ricordato che in seguito prenderà
le distanze dal comunismo.
Rientrato in Messico, nel 1938 fonda e dirige "Taller", una rivista
che segnala la comparsa di una nuova generazione di scrittori
messicani. Nel 1943 si trasferisce negli Stati Uniti e si  immerge
nella poesia modernista anglo-americana. Nel 1945 Paz entra
nel servizio diplomatico  messicano: in questi anni scrive
"Il labirinto della solitudine", un saggio sull'identità messicana.
Sposa  poi Elena Garro, dalla quale ha una figlia.
Viene inviato dal governo messicano in Francia, dove ha
 l’opportunità di avvicinarsi al surrealismo.
 Durante la sua permanenza in Francia Octavio Paz lavora inoltre
a fianco di André Breton e Benjamin  Peret.
Ottiene il posto di ambasciatore in Messico e in India nel 1962:
 lascia l'incarico nel 1968, dopo il Massacro di Tlatelolco
(2 ottobre 1968), proprio per protestare contro la sanguinosa
repressione avvenuta  ai danni degli studenti manifestanti.
In seguito fonda due importanti riviste di cultura e politica:
 "Plural" (1971-1976) e "Vuelta" (dal 1976).
Tra i riconoscimenti letterari più importanti ricevuti da Octavio
Paz ci sono il Premio Cervantes, conferitogli nel 1981 e il Premio
 Nobel per la Letteratura nel 1990.La sua versificazione è variata,
 ha un respiro aperto, da voce latina, per riprendere con più gusto
 e vigore lo slancio e l'esaltazione  successivi. La natura tutta
 partecipa all'adorazione del corpo femminile.
Se in  Octavio Paz il corpo dell'amata ha la forza di squarciare le
tenebre  i suoi occhi sono luoghi dove il tempo non passa. E
 "nella bocca del forno dove si fabbricano ostie" c'è il segno
 dell'eternità.
Corpo in vista                   

 E le ombre s'aprirono nuovamente e mostrarono un corpo:
i tuoi capelli, autunno denso, caduta d'acqua solare,
la tua bocca e la bianca disciplina dei tuoi denti cannibali, prigionieri in fiamma,
la tua pelle di pane appena dorato, gli occhi di zucchero bruciato,
luoghi dove il tempo non passa,
valli che solo le mie labbra conoscono,
passaggio della luna che ascende alla tua gola tra i tuoi seni,
cascata pietrificata della nuca,
alta pianura del tuo ventre,
spiaggia senza fine del tuo costato 
i tuoi occhi sono gli occhi fieri della tigre
e un minuto dopo sono gli occhi umidi del cane
ci sono sempre api nei tuoi capelli
la tua schiena fluisce tranquilla sotto i miei occhi
come la schiena del fiume alla luce dell'incendio.
Alta pianura del tuo ventre,
spiaggia senza fine del tuo costato 
i tuoi occhi sono gli occhi fieri della tigre
e un minuto dopo sono gli occhi umidi del cane
ci sono sempre api nei tuoi capelli
la tua schiena fluisce tranquilla sotto i miei occhi
come la schiena del fiume alla luce dell'incendio.
Acque addormentate battono giorno e notte la tua cintura d'argilla
e sulle tue coste, immense come gli arenili della luna,
il vento soffia per la mia bocca e il suo lungo lamento copre con due ali grigie
la notte dei corpi
come l'ombra dell'aquila la solitudine dell'altopiano deserto.
Le unghie delle dita dei tuoi piedi son fatte del cristallo dell'estate.
Tra le tue gambe c'è una pozza d'acqua addormentata,
baia dove il mare di notte s'acquieta, nero cavallo di schiuma,
grotta a piede della montagna che nasconde un tesoro,
bocca del forno dove si fabbricano ostie,
sorridenti labbra socchiuse ed atroci,
unione della luce e dell'ombra, del visibile e dell'invisibile
(lì attende la carne la sua resurrezione e il giorno della vita perdurabile)
Patria di sangue, unica terra che conosco e mi conosce,
unica patria in cui credo, unica porta sull'infinito. [1]

  Octavio Paz,” Corpo in vista”, da Libertà sulla parola.

 da “326 poesie dal mondo per una storia d’amore”Onyx ed. e.book-
 a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli