lunedì 28 febbraio 2022

222.Poesia marathi.Vinda Karandikar.C'era in te un'arte innata.

 222.Poesia marathi. Vinda Karandikar

                                C'era in te un'arte innata.

Nel far muovere gli esseri al ritmo della tua melodia 

            c'era in te un'arte innata,

nell'indurre ciascuno a stendere impaziente 

            e  tutto trasformare in polvere in un momento.


Nel pronunciare  parole dal doppio profilo,

            nell'attrarre su una bizzarria per pretesto;

nel guardare non visto,

            nel vibrare un colpo di martello con mano leggera.


Nel portare la tua testa con fierezza;

            nel comprimere una ferita con mani che calma

e con tenerezza voluta negli occhi,

            agitare un alveare di speranze,


nel passare civettando attraverso le nubi,

             con stelle intrecciate nei tuoi capelli!

Nel dare in un momento con entrambe le mani

              e in un momento portar tutto lontano.


C'era in te un'arte innata

               in me un'innata semplicità;

completo eri tu nella tua arte

                ed io - vita vuota.

 


   Vinda Karandikar   (1918)

Poeta di lingua marathi. Insegnante di letteratura inglese

 in un College di Bombay, ha compiuto interessanti ed 

 originali esperienze stilistiche.


domenica 27 febbraio 2022

221.Poesia marathi..Vasant Bapat.Anche ora.

221.Poesia marathi .Vasant Bapat.

                                   Anche ora.

Anche ora dietro quei cespugli

la primavera sorride a quei due.

Anche ora nei suoi ricordi

il sevti*diventa lajvanti,*

in qualche modo anche ora

tremano, nel vederci ,le gocce di rugiada

anche ora il rigido ciampak*

è in ansia per un bisbiglio interrotto.

Pensando alla tua schiena come uno specchio

il verde è anche ora arrabbiato.

Le farfalle bramano anche ora

di baciare i suoi piedi,

anche ora il mogra*è ubriaco

dell'odore dei tuoi capelli.

anche ora in quelle foglie, nell'erba, nell'acqua

si rispecchia il nostro sorriso.

Anche ora si sciolgono

le mie speranze sotto la pallida luna.

Spalmando il veleno nei canti

anche ora strepita isterico il vento.


sevti*, lajvanti*,ciampak* ;fiori indiani.

mogra*:fiore di gelsomino.


 Vasant Bapat   (1922)

Professore presso il "National College" di Bombay, ha compiuto esperienze nuove per la poesia marathi. Tipica di lui  è l'interpretazione ironica della vita moderna, che non esclude un vivo amore per l'uomo e per ne bellezze della natura, stilisticamente è da notare il suo uso frequente di espressioni proprie del linguaggio popolare.

sabato 26 febbraio 2022

365.Mary TallMountain.La luce sulla parete della tenda.

 365.Mary TallMountain.

                           La luce sulla parete della tenda.













Mary  Tall Mountain.(1918,1994),discendente dal Koyukan Athabascan dell'Alaska, fu adottata da una coppia bianca  quando la madre si ammalò di tubercolosi ."Ho sempre amato molto la montagna, per via  dei miei primi ricordi dei lontani Monti Kaiyuh": così la scrittrice spiega perché cambiò il vero cognome, Demonski, in TallMountain. In molto del  suo  lavoro si è occupata di giustizia sociale e di ambientalismo, e da quando cominciò a scrivere , inizialmente sotto la guida di Paula Ginn Allenin le sue  poesie e i suoi racconti sono stati inclusi in molte antologie. In quattro volumi di poesia e narrativa , There Is No Word To Say GoodBye  (1982), GreenMarch Moons(1987)

Continuum(1988) e The Light on theTtest Wall

(1990),ci ha lasciato un'intensa testimonianza del

suo mondo tribale.





220..Poesia marathi.Vasant Bapat.Va' subito,allora.

 220..Poesia marathi .Vasant Bapat.

                                  Va' subito, allora.


Tu andrai?Va' subito, allora.!

Non strappare, indugiando come la tenera notte, il mio cuore

e quando verrai di nuovo

dimentica il tuo piccolo orologio, la gabbia del tempo,

dimentica il tuo tocco capace ,tanto abile nel truccare il tuo viso,

il tuo codice urbano, dalla piega accurata, dimentica l'ordine,

dimentica la ghirlanda di fiori nei tuoi capelli curati,

dimentica lo squisito merletto di seta, dimentica il braccialetto [tinnante,

dimentica, cara, il tuo linguaggio affrettato 

dimentica, dimentica le parole che avvertono del tempo che incalza

veloce,in fretta, immediatamente.

dimentica il crepuscolo ed i lampi abbaglianti,

vieni come l'avvolgente, mistica ,morbida ala della notte polare,

come un'onda tranquilla del mare,

vieni trepida ,impaziente, cuore silenzioso,

dolcemente inebriata , con passi lenti.




Vasant Bapat   (1922)

Professore presso il "National College" di Bombay, ha compiuto esperienze nuove per la poesia marathi. Tipica di lui  è l'interpretazione ironica della vita moderna, che non esclude un vivo amore per l'uomo e per ne bellezze della natura, stilisticamente è da notare il suo uso frequente di espressioni proprie del linguaggio popolare.





venerdì 25 febbraio 2022

219.Poesia marathi.B.V.Borkar."Verso l'orizzonte"

 

219.Poesia marathi.B.V.Borkar

                     "Verso l'orizzonte"

Sulla pianura un po' tonda, un po' umida,

la lana tremante strisciava ,si sdraiava.


L'immagine era riflessa nell'orizzonte azzurrognolo,

l'alba era tutta stretta nelle sue braccia.


Estatico, è accaduto ch'io vedessi il povero ,piccolo ombrello [d'un [albero.

che stringeva tutta la tenebra al suo cuore desolato.


Sul suo tronco ho visto Cristo inchiodato,

sua madre pascolava le pecore sull'erba.


Col cuore ferito, avanzo sorridente

attraverso le sofferenze verso l'ampio orizzonte della pietà..



.B.V.Borkar (1910)

E' considerato, insieme con Mardhekar e Deshpande detto "Anil",uno dei capiscuola della poesia marathi contemporanea .Le sue poesie sono famose soprattutto per la felice misura stilistica.

giovedì 24 febbraio 2022

218.Poesia marathi.B.B. Borkar.Anche ora,amica mia quando ridi...


218.Poesia marathi. B.B. Borkar.

                         Anche ora, amica mia, quando ridi...

Anche ora, amica mia, quando ridi

gemmano i rami di questo vecchio banjanoe

 le pietre che bruciano

 stillano gocce di irrequieto mercurio.


Anche ora, amica mia, quando ridi

risuona nelle vene il flauto del mare 

e  nei sogni all'improvviso

appaiono gli arabeschi del cielo stellato.


Anche ora, amica mia, quando ridi

danza una cascata di perle;

la lucerna della mia vita si accende

e la fuliggine del lucignolo cade.


Anche ora, amica mia, quando ridi

il chiaro di luna incastona il tuo sorriso nelle pietre.

I diamanti degli antichi dolori si isano

nell'anello vuoto dei vacui momenti.


 Anche ora, amica mia, quando ridi

la luna va incontro ai suoi raggi,

e dall'oceano dei sentimenti  improvvisa

erompe la piena dei ricordi.


 Anche ora, amica mia, quando ridi

si sveglia il poeta dentro di me.

Nelle tenebre della notte scura

la vita riceve il plenilunio.


B.V.Borkar.(1910)

E' considerato, insieme con Mardhekar e Deshpande detto "Anil",uno dei capiscuola della poesia marathi contemporanea .Le sue poesie sono famose soprattutto per la felice misura stilis

mercoledì 23 febbraio 2022

212.Poesia Marathi.Mangesh Padgaonkar.Affondando nei tuoi occhi profondi.

 212.Poesia Marathi.Mangesh Padgaonkar.

                                       Affondando nei tuoi occhi profondi.


Affondando nei tuoi occhi profondi

mi son sentito stranamente nuovo,

e dalle mie labbra parole...

improvvisamente si sono rivolte alle gocce di rugiada!


Lontano, nei folti boschi dell'oblio,

nelle segrete file di canne

è volato via lontano un uccello turchino i desideri della mente

e come un  nuovo, timido ,bramoso sogno di sposa

ha tremato il flauto soave del vento...!


...La coscienza silenziosa è annegata

nel caldo ,profondo stagno di quell'esperienza:

dove in immobile meditazione tranquilla era l'acqua,

il vento in pace

lasciava senza fruscio le foglie

e la calma sull'acqua

si stendeva come una palpebra commossa.

Affondando nei tuoi occhi profondi

ho avuto all'improvviso un fondo segreto,

il più profondo che avesse mai sondato la mente.

Come una profonda ,mistica alba invernale

trova il mare tutto coperto di nebbia,

così si sono perduti

quei momenti nel loro stesso mistero!

Affondando nei tuoi occhi profondi

mi son sentito stranamente nuovo per un istante

e dalle mie labbra parole..

.improvvisamente si sono rivolte alle gocce di rugiada!


Mangesh Padgaonkar(1929)

Poeta maratha .ha vissuto a Bombay,dove ha collaborato,come vicedirettore, alla redazionedel settimanale "Sadhana".ha raccolto l'redità del realismo di Mardhekar  fino ad essere il più valido rappresentante di quella corrente poetica.


martedì 22 febbraio 2022

211.Poesia marathi.A.R. Deshpande."Anil". La traccia.

 211.Poesia marathi.A.R. Deshpande."Anil".

                                          La traccia.

Io amo la traccia che serpeggia...

delle spire del cobra e dei folti cespugli,

verso la riva più vicina dell'argine del fiume.

Io amo la traccia che serpeggia..


Io amo la traccia che serpeggia..

dei passi falsi attaccati ai miei piedi,

del fango della palude e dell'acqua che indietreggia,

Io amo la traccia che serpeggia..


Io amo la traccia che serpeggia..

dell'inganno, delle trappole e dell'astuzia,

delle foreste e dei boschi pieni di bambù .

Io amo la traccia che serpeggia...


Io amo la traccia che serpeggia....

di chi ansima sopra e sotto,

in cima ai ghats* e oltre ancora.

Io amo la traccia che serpeggia...


Io amo la traccia che serpeggia....

di qua e di là ogni volta dove

segna il limite il cielo e più avanti lontano

Io amo la traccia che serpeggia...


ghats*:le gradinate lungo le rive del sacro Gange.


A.R. Deshpande ,detto" Anil"(1901

Poeta marathi. Nativo di Murtijapur(Madhya Pradesh)è stato funzionario ministeriale del governo indiano. Innovatore nello 

stile e negli accorgimenti metrici- sostiene, tra l'altro, la necessità 

di usare il verso sciolto-ha altresì innovato la poesia epica e il romanzo, sviluppando e approfondendo l'introspezione psicologica dei personaggi. I felici risultati ottenuti lo pongono su di un piano 

d'eccellenza tra i poeti contemporanei di lingua marathi.





lunedì 21 febbraio 2022

210.Poesia Marathi.B.S.Mardhekar."Preghiera."

 210.Poesia Marathi.B.S.Mardhekar.

                                             Preghiera.

Ho abusato di te a sazietà, ma

son tornato prono ai tuoi piedi,

a bocca chiusa, mettendo

i miei occhi caldi sui tuoi.

          Quando è nata lat terra ?I mattoni

          dell'aria azzurra esistono da allora?

E nell'universo senz'anima

quando arrivò la nave dell'essere?

E come dalla celeste azzurrità della luce

sboccia un fiore azzurro di "ciampa"?

            Son fiorite così

            le aiuole dei pensieri dell'essere.

Cosa vedere attraverso il sole, chi cercare?

La miseria ha preso fuoco, è senza sensi proprio qui sotto i piedi.

E' inutile lamentarsi, questa forza

del cielo non esisterà sempre. bruciato vivrò,

               se le tue sopracciglia dure come la pietra

               sui tuoi occhi si commuoveranno un poco.

Ho abusato di te a sazietà, ma

son tornato prono ai tuoi piedi,

a bocca chiusa, mettendo

i miei occhi aldi sui tuoi.


B.S.Mardhekar.  (1909-1956.)

E' il massimo esponente  del nuovo realismo nella poesia marathi..

Caratteristico è il suo modo di riflettere nella poesia  ogni aspetto della vita moderna .Fortemente originale nel vocabolario e nelle immagini, attinse spesso espressioni e atteggiamenti 'dal tesoro della lingua viva del popolo.  Fu premiato nel 1955 dalla Sahitya Academi.



                           

domenica 20 febbraio 2022

209.Poesia malayalam.Vallathol."Non c'è nessun deserto."


209.Poesia malayalam.Vallathol.

                                  "Non c'è nessun deserto."


la regola  dell'invito del re Yudhishthir*

non poté allettare

neanche un bisognoso

tra i sudditi del re Mahabadi.*


Perché oggi i figli

di quella stessa terra

dovrebbero accettare la carità?

Perché ora quei figli

dovrebbero stare in attesa

 degli avanzi degli altri?


Madre natura con la sua grazia

queste forti braccia mi ha dato

per lavorare,

per sopportar la fatica.

e questa schiena mai sarà china

pei ricchi che vorrebbero farne un gradino.


O difficoltà, io non sono quell'esile paglia

che si inchina davanti ad un colpo di vento,

Io non voglio bagnar la mia vita

nella corrente pietosa di lacrime

di persone pietose 

per logorarla.


Io voglio che sia in aumento ,così diffuso il lavoro 

che questi grandi palazzi,

costruiti da donatori caritatevoli

per la povera gente,

sian loro, un giorno,

a diventar postulanti.


La nostra forza

è l'essere uniti e tentare insieme.

La nostra medicina

è la purezza degna dell'Uomo.

E questi fiori di cotone

sono il nostro corredo.


Mai noi apriremo la porta alla povertà!

Fratelli miei ,mai più apatici, mai più saremo  affogati

nella nostra debolezza!

la scienza  dei nostri sapienti

dovremo imparare

per migliorare

per migliorare lo scritto del nostro destino!


Se saremo pronti al  lavoro,

potremo falciare

il raccolto d'oro,

perchè in questa terra emersa*

dal buio del mare

no esiste il deserto.


Yudhishthir*:re indù del quale si dice che non pranzasse mai senza aver fatto sedere alla sua mensa un bramino

 Mahabadi.*:re del Kerala di cui un giorno fu ospite Yudhishthir.Si dice che  in quel fortunato paese allora tutti erano così soddisfatti che, per la prima volta Yudhishthir dovette derogare alla propria regola di sedere a mensa in compagnia.


Vallathol (1878-1958)

Nacque in un piccolo villaggio del Malabar. Degli statisti, dei dotti,

degli uomini in qualche modo illustri del Kerala, nessuno ha saputo come Vallathol sentire la gioia e il dolore, le speranze, le ambizioni, il passato, il presente del suo paese .La sua voce è ascoltata non soltanto nel piccolo Stato del Sud ,ma in tutta l'India tanto che gli fu attribuito il titolo di "Mahakavi" "grande poetaGià a 13 anni pubblicò tre volumi di poesie, che, pur denunciando l'ossequio naturale in  un esordiente, verso la tradizione poetica regionale, contenevano il presagio della sua spiccata originalità. Sempre del primo periodo della sua carriera è la traduzione  del Ramayana ,opera  colossale  che stabilì la fama dell'ancor giovane letterato ,Vallathol rivide le sue posizioni .quando tutta l'India  fu agitata dal movimento di liberazione nazionale e dal riserbo dell'erudito passò ad un aperto appoggio alla lotta per l'indipendenza e agli oppressi egli diede il dono proprio della sua natura di poeta, che, radicato profondamente nella sua terra e fra la sua gente, seppe esaltarne con sincerità appassionata le intime aspirazioni, svelarne le segrete angosce. Di questo periodo è l'ode per Gandhi"Il mio maestro " forse

la più famosa poesia che l'India abbia dedicato al suo apostolo .Ma la libertà politica non è sufficiente senza il completamento naturale e necessario della libertà economica e della giustizia  sociale :queste 

 esigenze si riflettono nell'opera poetica di Vallathol e la congiungono, almeno idealmente .,con il gruppo degli scrittori progressisti, Gli ultimi anni di vita furono da Vallathol dedicati alla traduzione in malayan del Rigveda  (veda :dottrina, conoscenza:rig: inni)Scelta significativa che ci induce a considerare come l'India sempre rimanga fedele al  suo genio ,che consiste nel  trarre dalle ceneri del passato l'ispirazione e l'auspicio per ogni più ardito rinnovamento.



sabato 19 febbraio 2022

208.Poesia Malayalam.Vallathol."Il sospiro"

.208.Poesia Malayalam.Vallathol.

                                                               "il sospiro"

Amore mio, nascosto in una direzione sconosciuta.

Tu vivi senza ricordarti di questa tua serva!

Qual 'è la serie di nuvole che cela il volto del mio Amante, bello come la luna?


Molti denoti giorno e notte Ti adorano ma Tu sei l'Unico venerato da me .

Solo  per Te ho preparato questo mazzo di ciameli* con tanta cura,

ma non Ti fa compagnia e ,rattristato, con il mio cuore appassisce,

anche se l'ho già spruzzato con acqua di sandalo.

,

Mentre mi pettinavo ,o miei braccialetti,

voi piangevate- e non era un pianto inutile-

perché ad appuntare con affetto nei miei capelli,

la rosa con le sue belle mani Lui non  ancora era giunto.

 

O vento, che cosa stai bisbigliando?

In ogni pergola del giardino, nei rampicanti dai bei fiori profumati,

nel bosco inebriante ,dove  i cucù cantano con voce estasiata,

nello stagno  dorato, circondato da un magnifico giardino.


Io L'ho cercato ,ma invano, - vero?

Ahimè tutte le mie speranze sono svanite!

Anche affidandoli a te ,i miei sospiri, 

non sono giunti a destinazione.


,Amore mio, quando potrò rivedere il tuo soave sorriso,

la Goia del fiore dischiuso dell'amore il piccolo Germe di purezza e beltà ,

Lui che spalma un balsamo d'argento sull'intera mia vita.?

Ma questo è solo il primo atto del rito. Egli mi colma tutta  di nettare.


*ciameli: fiori della famiglia dei :ranuncolacei


Vallathol (1878-1958)

Nacque in un piccolo villaggio del Malabar. Degli statisti, dei dotti,

degli uomini in qualche modo illustri del Kerala, nessuno ha saputo come Vallathol sentire la gioia e il dolore, le speranze, le ambizioni, il passato, il presente del suo paese .La sua voce è ascoltata non soltanto nel piccolo Stato del Sud ,ma in tutta l'India tanto che gli fu attribuito il titolo di "Mahakavi" "grande poetaGià a 13 anni pubblicò tre volumi di poesie, che, pur denunciando l'ossequio naturale in  un esordiente, verso la tradizione poetica regionale, contenevano il presagio della sua spiccata originalità. Sempre del primo periodo della sua carriera è la traduzione  del Ramayana ,opera  colossale  che stabilì la fama dell'ancor giovane letterato ,Vallathol rivide le sue posizioni .quando tutta l'India  fu agitata dal movimento di liberazione nazionale e dal riserbo dell'erudito passò ad un aperto appoggio alla lotta per l'indipendenza e agli oppressi egli diede il dono proprio della sua natura di poeta, che, radicato profondamente nella sua terra e fra la sua gente, seppe esaltarne con sincerità appassionata le intime aspirazioni, svelarne le segrete angosce. Di questo periodo è l'ode per Gandhi"Il mio maestro " forse

la più famosa poesia che l'India abbia dedicato al suo apostolo .Ma la libertà politica non è sufficiente senza il completamento naturale e necessario della libertà economica e della giustizia  sociale :queste 

 esigenze si riflettono nell'opera poetica di Vallathol e la congiungono, almeno idealmente .,con il gruppo degli scrittori progressisti, Gli ultimi anni di vita furono da Vallathol dedicati alla traduzione in malayan del Rigveda  (veda :dottrina, conoscenza:rig: inni)Scelta significativa che ci induce a considerare come l'India sempre rimanga fedele al  suo genio ,che consiste nel  trarre dalle ceneri del passato l'ispirazione e l'auspicio per ogni più ardito rinnovamento.





venerdì 18 febbraio 2022

207..Poesia kashmiri.Dinanath Vali "Almast" :Il lamento di una ragazza povera.".


207.Poesia kashmiri.Dinanath Vali "Almast" 

             Il lamento di una ragazza povera.


Questa bellezza, questa giovinezza fiorente perché mi hai donato?

O Signore, non potevi distruggermi prima ancor ch'io nascessi?

O Signore ,dimmi, che cosa t'avevo mai fatto?

Tu hai fatto sbocciare un fiore nel deserti e poi l'hai dimenticato.

non c'è acqua né ombra d'alberi qui

Né giardiniere, .né un uccellino che canti.

Bisogna dargli prima la mancia qui per farlo cantare ! 

O Signore!


Tu m'hai dato lo splendore della luna, ma io he cosa ho trovato?

Via via che la giovinezza sbocciava, mi preoccupai dello sposo

e presi a riaprir la ferita della mia povertà.

A che serve questa giovinezza dove nient'altro si fa che ravvivar le ferite?

Non sarebbe stato meglio che tu mi avessi messo tra le stelle?

Di lassù avrei visto i guai di questo mondo.

Non avrei avuto il fastidio di accudire alle case di madre e marito

e non ci sarebbe stata neppure la noia di andare e venire.

Se fossi stata seduta lassù tra le stelle, io mi sarei divertita col mondo !

O Signore!


Ma tu mi hai portata quaggiù.

sarebbe stato meglio che tu mi avessi gettata sul fuoco!

sono stata come i chicchi di grandine a primavera.

Ho dato fastidio ai miei genitori.

Forse eri u che volevi recar loro disturbo;

ma allora perché ti sei servito di me? 

O Signore!


Nessuno è stato contento quando son nata.

Tutti han tirato un sospiro e la casa era immersa nella tristezza.

Quanto sarebbe stato diverso se fosse nato un figlio<<<<<<<<<<<<<<<<<<<1

Quando han saputo che era una bimba

han pianto perché han visto in me la loro rovina.

O Signore!


Han posto la loro vita in pericolo e lavorano come bestie.

tutta la loro felicità, il loro benessere son scomparsi.

Con mille sacrifici hanno messo da parte una lira.

Ma a nessuno bastava ogni loro rinuncia .

Da piccola apparivo loro come un giardino fiorente,

da grande sono apparsa come un fuoco ardente.

da piccola ero il loro piccolo orecchino,

da grande una ferita nel cuore.

E' scomparsa la mia fanciullezza gioviale come lampo di folgore...

O Signore....


Mi preoccupo di come andrò mai a finire.

Ho paura ch'egli sia rude. Talvolta penso che mi tormenterà.

Non so proprio come il mio problema  possa esser risolto.

Temo che mio padre debba provare vergogna,

O Signore...


se si fosse trattato di un figlio, allora,

certo 

mio padre avrebbe fatto grandi cose,

e non si sarebbe ricordato dell'umanità né del Dio;

avrebbe anzi mostrato falso splendore.

ma si tratta di me ,e tutti si sentono allora come morti.

O Signore...


O Signore, apri qualche via con le tue mani,

fa' nascere anche per me un po' di pietà nel cuore del padre di un figlio!

Chi vorrà mai aiutarmi altrimenti? 

I miei genitori sono fin troppo oppressi;

anche la loro casa devono ipotecare quei poveretti !

O Signore!

 

"Almast."( 1912)

Poeta e pittore del Kashmir, ha vissuto a Badiyar, presso Shrinagar.

giovedì 17 febbraio 2022

206.Poesia kashmiri.Pirambarnath "Fani"."Il Pastore."

 206.Poesia Kashmiri.Pirambarnath "Fani".

                                          "Il Pastore."

Roteando il bastone, è partito il pastore verso le valli verdi, le [erbose vallate.

E' partito per combattere con la pioggia e col fango, non ha paura [di niente:

del vento , del buio ,,del fulmine ,della tempesta.

E' partito il pastore...


Lungo il suo viaggio s'è arrampicato con entusiasmo sui monti,

come una tigre feroce.

Madido di sudore ,sotto il sole cocente.

E' partito il pastore...


Sorpreso dalla pioggia, talvolta la grandine ha  picchiato sulla sua [testa.

il vento violento l'ha quasi rapito.

E' partito il pastore.


E' caduto per terra bocconi, abbattuto dal vento impetuoso

e l'acqua come una barca ,l'ha riportato poi via,

ha riportato molte ferite..

E' partito il pastore...


Quando ha cercato di nascondersi dietro le rocce,

è morto tante volte ed è sempre risorto.

E' partito il pastore...


Non s'è mai turbato per le percosse.

Nel suo passo c'è velocità, c'è vigore, perché dall'infanzia è in [cammino.

E' partito il pastore...


Tutti i suoi compagni lo ammirano :

Il sole, la luna, le stelle, il vento.

E' partito il pastore...


Gli ha detti la luna: "Per te accenderò le torce delle stelle nelle notti [buie.

Illuminerò la tua strada con notti illuminate del mio argenteo [chiarore."

E' partito il pastore...


Gli ha detto il sole: "Non devi lamentarti s'io t'ho bruciato lungo [la via!

Credimi nelle vallate fresche di verde, per te farò piovere tiepidi [raggi.

Ti proteggerò con una brezza leggera."

E' partito il pastore..


Gli ha detto il vento: "Non scoraggiarti,

io aliterò lungo il cammino sul tuo corpo,

che gronda sudore per l'afosa calura!" 

E' partito il pastore...


E' venuto scalzo, sanguinante per le ferite dei rovi,

dalle valli di Sonamàgh, Keran e Drava.

E' partito il pastore,,,


E' venuto spingendo pecore e capre giù dalle svettanti rocce,

E' entrato nella vallata come un cacciatore.

E' partito il pastore...


Per amor suo la neve sulla cima dei monti

ha cominciato a sciogliersi e il volto della montagna

s'è illuminato di gioia.

E' partito il pastore...


E' venuto come l'architetto del destino,.

che tesse le tele delle cascate. La natura,

quasi l'avesse aspettato, gli da il benvenuto.

E' partito il pastore...


E' steso dovunque quel tappeto di verde velluto il pastore...

per l'arrivo da tanto lontano

di quell'ospite stanco.

E' partito il pastore...


Saltando e cantando à sceso anche il fiume per amor suo.

Ma  il pastore è sfinito per il lungo viaggio tra le montagne nevose

Nel bosco il gregge gli fa compagnia. 

Ha trascorso il suo giorno con lui

E' partito il pastore...


E' seduto in cima a una roccia,

come un predicatore sceso dal cielo,

che riveli i segreti del destini.

E' partito il pastore...


Tutto il bosco è incantato dalla melodia del suo flauto.

gli alberi alti lo ascoltano affascinati.

Hanno acquistato una giovinezza nuova..

E' partito il pastore...


Roteando il bastone ,è salito in cima alle rocce

come  un comandante seguito dalla sua armata

ed ha spezzato l'orgoglio della montagna.

E' partito il pastore...


Ha acceso un gran fuoco

si è seduto a guardare il suo gregge,

ha lottato con l'orso 

come un padre  che protegge i suoi figli.

E' partito il pastore...


Torna poi la tranquillità

e tutta la verde vallata e pecore e capre

sembrano dormire.

Egli si ricorda allora dela sua casa.

E' partito il pastore...


Quando è partito per le valli dell'amore era primavera.

An suo ritorno è già arrivato l'autunno.

Egli si sente rinato dal grembo materno.

Anche il poèta Fani è venuto in questa valle dell'amore

per ascoltare questa sua musica triste.

E' partito il pastore...



P.Fani (1919)

Poeta ddi lingua  kashmiri, assai fecondo.

E' stato insegnante nelle vicinanza di Shrinagar.



mercoledì 16 febbraio 2022

205..Poesia Kashmiri.Rahman" Rahi".Ghazal.

 205..Poesia* Kashmiri.Rahman" Rahi".


                                                 Ghazal*


Solo questo desidera la bellezza:

che ogni giorno l'amore abbia nuove inquietudini.


E l'amore torna a dire che la bellezza

ora deve essere svelata.


Quando la saki* ha detto

che non si sarà più da bere per loro,


I bevitori si son tutti riuniti

ed hanno fatto questa proposta


La meta era talmente  entusiasta

che addirittura voleva raggiungere il viaggiatore.


Bisogna che li scopi trovino nuove vette

e le speranze nuova giovinezza.


Quando vide il buio della notte,

disse il tempo al primo raggio del mattino;


"Non sarà meglio che venga

in questo buio il sole?"


Da molto è stato deciso

che muteranno i colori della vita.


Hanno già cominciato . A  questo inizio

la rivolta seguirà poi  certamente.


Farad* è venuto adesso

a chiedere con toni nuovi a Parvez*:


"Dimmi se per quel mio lavoro

saranno fatti i conti!"


Abbellire la canzone è

come dar fuoco alla canfora.


Bisogna avere per questo

vista infinita ed inquietudine in cuore. 


ghazal*:canzone,componimento poetico,tipico sopratutto della poesia urdu.

Farad* :protagonista di racconti mitici,molto conosciuti in India

Parvez*::protagonista di racconti mitici ,molto conosciuti in India






Rahman" Rahi" (1925)

Poeta di lingua kashmiri, nasce a Shrinagar . E' insegnante.

Eccezionale è il successo riportato dai suoi canti  di pace.

Le sue poesie comunicano al lettore una sensazione inconsueta

di intima comunione con la natura.

204.Poesia Kashmiri.Zinda Kaul "Master-Gi".Congiungimento.

 

 

 204.Poesia Kashmiri.Zinda Kaul "Master-Gi".

                                    Congiungimento.

 

 Ti sei fatto appena vedere

e si sono risvegliate le mie speranze.


Ora te ne vai via e mi lasci.

Chi potrà allora ricordarsi di me?


Tu mi hai fatto vedere il nero del mio cuore;

quel che credevo oro era ottone.


Non era piena ancora la felicità di vederti

e tu eri già andato via.


Per vedere quella ferita,

strappa il mio cuore e resterà scoperta.


Senza di te ,dimmi,

a chi racconterò le mie cose?


Tu sei andato lontano ed aspra

si è fatta la tenera voce del mio cuore.


Ma non voglio 

lamentarmi ancora.


Ti ho trovato;

poi ti ho perduto.


Sono andata in giro dovunque

 ed ho bevuto il vino che congiunge coi santi.


E prego il Signore che tu viva cent'anni,

anche pei tuoi genitori soltanto.


Come l'ape che succhia il suo loto,

tu sei beato ai piedi del Signore.


Sono i santi ad offrire ai devoti

questo Suo dono: l'amore del Dio

 

 

Zinda Kaul "Master-Gi"(1884)

Poeta di lingua Kashmiri. Nativo di Shrinagar, è uno dei più importanti poeti  della vecchia scuola. E'stato anche apprezzato scrittore di lingua inglese ed ha  contribuito a far conoscere la letteratura del proprio paese traducendo moltissimi componimenti.

E' stato premiato dalla Sahitya Academi.

 

martedì 15 febbraio 2022

203.Poesia Kashmiri.Zinda Kaul !Master-Gi"- "Costrizione".

 203.Poesia Kashmiri.Zinda Kaul !Master-Gi"-

                                   "Costrizione".


Piangerà l',Uomo non inghiottirà le sue lacrime,

ma gli vale qualcosa?

Che cosa, se i suoi occhi han versato fiumi di sangue,

che cosa, s'egli ha picchiato il capo contro una roccia?

Giacché nessuno gli presta attenzione.

Perché scaglia frecce  nel vuoto?

Ah, costrizione, ah, impotenza!

Via via il suo corpo avvizzisce:

fame, sete, e freddo l'han vinto;

malattie e difficoltà, sua moglie e i bambini,

i suoi dolori e i suoi affanni l'hanno sopraffatto.

Anche quando le preoccupazione saranno finite

cento brame lo tormenteranno e lo prostreranno;

il suo cuore non riposa su alcun oggetto,

egli continua a desiderare non si sa che:

"Il Bene" non l'ha mai visto,

"il Bene" non l'ha mai conosciuto.

Tuttavia sta cercando qualcosa ch'Egli ha perduto.

L'hanno ubriacato mentre dormiva profondamente.

Oh, miseria, causata dal bisogno e dalla brama!

Talvolta, nel lontano passato, qualcuno davvero

da una distanza remota ha intravisto ia sua immagine;

questo è giunto alle nostre orecchie

ed è penetrato profondamente dentro i nostri cuori.


Noi soffriamo lo spasimo della separazione.

Essi credono ch'Egli sia offeso con loro,

come se in lontanissimi angoli se ne stesse in disparte.

I mali d'amore si sono autoimposto! della morte.Io ho gettato


Egli si tiene lontano, 

come se ,ignorato,

con batuffoli di cotone avesse le orecchie chiuse.

Domanda mai di noi?

Pensa mai a noi,oppure considera:

"Certo,io devo aver fatto accadere queste cose,

nel buio terribile della morte Io ho gettato

la ricerca di Me attraverso boschi e colline  e a burroni."

la Bellezza non conosce compassione alcuna !

Noi possiamo ben consigliare l'Uomo:

"Se tu attendessi i frutti dalla pianta del salice

ela caldarisposta da Lui che è incapace del più piccolo affetto!

Tu non sai dove sia,

quando giungerai dunque da Lui?"

Ma il suo cuore non si vorrà arrendere,

(quanto potremo tener incatenato il vento?)

e sarà necessario accusarlo.

E' l'amore diversione inutile?


Il so orecchio ode la propria eco

e tien celato il muschio dentro di sé.

corre tuttavia il cervo

per boschi e colline in cerca di Lui

.

E così il cuore, che corre qua e là

tanto intrepido, senza guardare nulla.

Aspira la fragranza dell'amore 

che lo tracina in cerca dell'Eterno.

Sarà forse finito in qualche oggetto,

Ma è più necessario che riappaia altrove.

Potrà mai la falena restar fredda e indifferente,

quando di sera, a distanza

appare la fiamma?

Non vorrà seguirla nel folle splendore,

piangendo lontana dalle sette cortine della ragione?

Questo può ,senza  dubbio es.ser fuori dalla vista

E' la Beltà magia?

Ah, costrizione! Ah ,impotenza!

Ah, miseria, causata da bisogno e da brama!

I mali d'amore  si sono autoimposti !

La Bellezza non conosce compassione alcuna!

E' l'amore diversione inutile?

E' la Beltà magia?




Zinda Kaul "Master-Gi"(1884)

Poeta di lingua Kashmiri. Nativo di Shrinagar, è uno dei più importanti poeti  della vecchia scuola .E'  stato anche apprezzato scrittore di lingua inglese ed ha  contribuito a far conoscere la letteratura del proprio paese, traducendo moltissimi componimenti.

E' stato premiato dalla Sahitya Academi.

 








lunedì 14 febbraio 2022

202.Poesia hindi. Bhawani Prasad Mishra..Palazzi di parole.

 202.Poesia hindi. Bhawani Prasad Mishra.

                             Palazzi di parole.


 Quando, in  principio,

palazzi di parole

innalzavo,

dinanzi ad essi

allora

ammirato io restavo.

Molto li ornai,

e ,spesso, in quel tempo,

anche più di me stesso 

li amai.

Dapprima

dei palazzi di parole

mi potei anche servire,

quando talora il sole picchiava infuocato,

o il vento soffiava impetuoso,

o l'inglese diveniva irato;

allora in quelli potei riparare

e il sole infuocato,

il vento impetuoso,

l'inglese irato così fronteggiare.

Quello era il tempo

in cui le parole mi amavano.

Appena le esprimevo

eran tali 

che or parole,

or palazzi,

 or fortezze,

or confetti,

ora frecce,

ora frecce infinite

esse erano!

se a mezzanotte ordinavo.

pur sbadigliando, eran pronte!

Nella tempesta ,nella pioggia,

ovunque io volessi le inviavo!

Reagivano con strano fervore

al mio ordine:

versata l'acqua che io volevo

erano poi le parole 

a preparare l'impasto;

ed eran le stesse parole

che si attenevano ,controllandosi,

all'ordine!

Il mattone era unito al mattone:

Sul volto dello spazio

aleggiava il timore.

Io ero invaso dalla felicità

quando il coro delle parole

alto fino al cielo

effondeva il giubilo della creazione.

Davvero

quelli eran giorni magnifici.

allora per me

gli anni eran attimi!

Non sapevo allora 

cosa significava Difficoltà.

Se qualcuno diceva

che quella era giunta,

io interrogavo allora le mie parole:

ed esse esclamavano:

"Sì, noi l'avevamo mandata a chiamare!"

E, poi, tutte insieme ridevano,

perché provavan piacere,

quando le difficoltà

così si accumulavano!


Ma come la giovinezza

non continua in eterno,

e, inoltre, miglior immagine ancora,

come la corrente del fiume

non scorre imprigionata in eterno,

ma la si fa scorrere

fino ai campi 

 per irrigarli

e  quando, coll'andare raggiunge il mare

per spingersi fino al cielo...

Questo pare ora 

lo stato delle mie parole!

anche se io ora innalzassi

edifici con loro,

quelle non li formerebbero;

ora, al mio ordine,

verso il cielo

non si ergerebbero!

Ho scorto 

che talvolta,

con un'ostilità lieve,

mi si oppongon perfino!

Penso

che le mie parole

ora sian divenute

più grandi di me!

Non solo ora non ascoltano me,

ma dicono anche i loro pensieri,

poiché han mutato

la mia conoscenza

di questi venti, venticinque anni!

Dicono: "Ora  smetti di usarci

a tuo arbitrio,

non imprigionarci tra mura,

fa' di noi poesia di pianure!

Spargici

come il contadino sparge la  sua  semente!"

Mi son fermato ed hp cominciato a riflettere

su questi moniti delle parole,

sulla loro condotta

Perciò adesso,

io e la mia parole,

non siamo più divisi,

siamo un unico essere!


non voglio far nulla

di cui debbano vergognarsi !

non me userò solamente,

le vivrò!

L'impresa è ardua,

ma bisogna compierla!

Se fosse necessario,

dovrebbe morire il poeta

per le sue parole!!


Anno millenovecentocinquantatré,

otto aprile;

un centinaio corca dei miei canti,

la mano ricolma ,sto spargendo,

chiamando differenti seminatori

per questo;

perchè tutti vengano

a sparger la semente per le pianure,

invitino

i vari semi a germogliare nella campagna!

Uno sconosciuto timore

un graffio su di noi ha lasciato!

Quel fato segnato

si è interrotto per questo timore1

Noi non lo favoriamo,

aspettiamo soltanto;

egli ci chiama,

noi cerchiamo di fuggire!

Nei nostri occhi

so sono insinuate le foglie del sonno;

senza parlargli,

sui nostri letti giaciamo !


Noi consideriamo

il sonno

un nocchiero sull'alta marea del tempo!

ed il fato ,dopo averci chiamato, ci dice:

"Ahimè,

tali cadaveri 

i flutti dell'alta marea,

senza amore,

gettan sulle rive

e chi è desto,

chi ascolta,

chi lavora, salutano!

Se noi

non sfidiamo il tempo,

del tempo il coraggio

ancora un poco si accresce!

E d i tuoi  occhi unisci

agli occho del sole,

scaccia il sonno

penetrato nelle vene,

svegliati, dormiente,

luce dei miei occhi!

I denti dei raggi

son molto forti e venefici!

espanditi più di quanto

sian già essi diffusi!

Bada non farti chiamar

miserabile !

Miserabile

è attributo molto infamante!

il tempo è una penna

e il mondo un calamaio!

Non farti tributare un pessimo nome

dallo scrittore del tempo!

I tuoi occhi unisci

agli occhi  del sole,

scaccia il sonno

penetrato nelle vene,

e sia luce sul tuo cammino,

meditazione nella tua mente!



Bhawani Prasad Mishra.(1914)

Nasce nel Madhya Pradesh, dovette interrompere gli studi universitari per la parte attiva presa  nella lotta contro gli Inglesi. Più tardi consegue  la laurea in Lettere. Vive a lungo presso il Gandhi Ashram. di Wardha(Nagpur),la fondazione comunitaria gandhiana. Collabora successivamente  al Gandhi Sahitya, l'accademia che ha curato  ia traduzione dell'Opera omnia  di Gandhi in tutte le lingue dell'India. La sua opera poetica possiede una semplicità di stile che la rende particolarmente comunicativa.


domenica 13 febbraio 2022

201.Poesia hindi.B.Prasad Mishra.".Adorazione dell'Amore."


201.Poesia hindi.B.Prasad Mishra..

                                                  Adorazione dell'Amore.


Non vogliamo sguardi assenti;

dovunque si levi lo sguardo

vogliamo le ampie vie dell'amore.

L'attimo del dono e dell'offerta d'amore 

è la festa sacra della vita.

Se una vita s'è riempita d'un tal attimo

e quell'uomo va fiero di questo,

quest'orgoglio non è certo un difetto!

Si trova ad aver smarrito se stesso.

Vivere ed aver smarrito la coscienza di sé

è gran cosa,

è un dono supremo.

anche una piccola goccia ha pervaso l'immensa distesa del mare;

tale amnesia di sé stesso

è la vera coscienza di sé;

chi ha potuto conoscer se stesso,

anche  legato ,ha la Libertà assoluta 

è l'uccello ed è anche il suo nido,

è l'azzurro del cielo, è il cielo, è il volo.



 Bhawani Prasad Mishra.(1914)


Nasce nel Madhya Pradesh, dovette interrompere gli studi universitari per la parte attiva presa  nella lotta contro gli Inglesi. Più tardi consegue  la laurea in Lettere. Vive a lungo presso il Gandhi Ashram. di Wardha(Nagpur),la fondazione comunitaria gandhiana. Collabora successivamente  al Gandhi Sahitya, l'accademia che ha curato  ia traduzione dell'Opera omnia  di Gandhi in tutte le lingue dell'India. La sua opera poetica possiede una semplicità di stile che la rende particolarmente comunicativa.


sabato 12 febbraio 2022

200.Poesia hindi .B.Prasad Mishra."Colore di nuvole."


200.Poesia nindi .B.Prasad Mishra."

                                  Colore di nuvole.


Se  sulle tue labbra è il sorriso,

se le lacrime non son nei tuoi occhi,

non devi metterti in testa ,contando su questi,

che qualcuno ti creda felice.

Il sorriso delle labbra ,la luce degli occhi

son tali inganni che non v'è nulla di più falso.

gli inganni vengon tutti alla luce,

così afferma la gene;

le nostre labbra, gli occhi tutto il nostro corpo si pente;

perciò noi ammoniamo:

"Non lasciarti irretire dai principi".

Sarà bello ridere,

sarà un vile chi piange,

però ricordati:

"costa caro, fratello,

tener sotto controllo il dolore,

trar tutta la forza di dentro

e accennare appena un sorriso!"

Ho cantato anch'io fino ad ora la gloria del riso,

ma la verità è questa,

viaggiar sulle barche di carta

è, prima o poi, morire, annegare nell'acqua profonda!

Oh! guarda il mare,

guarda il cielo,

guarda le nubi di Savan!*

Non è vano il singhiozzo del mare,

non vana la pioggia delle nubi

se il profondo dolore degli animi forti

non erompe in giusta misura,

se in giusta misura non piove

come potrà allora fiorire la terra brulla?

Piangi in giusta misura ,non vergognarti!

Esprimi convenientemente il dolore del cuore,

fa' galleggiare

nella piena violenza del dolore

la gioia legera1

piangi forte, ininterrottamente;

"Ciomasa"* sarà così un nome giustificabile!

Lascia cadere gli argini limitanti della convenienza!


Savan*::ovvero Shravan:nome della stagione corrispondente all'autunno.

Ciomasa*:nome della stagione delle piogge;etimologicamente:4 mesi.


 Bhawani Prasad Mishra.(1914)


Nasce nel Madhya Pradesh, dovette interrompere gli studi universitari per la parte attiva presa  nella lotta contro gli Inglesi. Più tardi consegue  la laurea in Lettere. Vive a lungo presso il Gandhi Ashram. di Wardha(Nagpur),la fondazione comunitaria gandhiana. Collabora successivamente  al Gandhi Sahitya, l'accademia che ha curato  ia traduzione dell'Opera omnia  di Gandhi in tutte le lingue dell'India. La sua opera poetica possiede una semplicità di stile che la rende particolarmente comunicativa.


venerdì 11 febbraio 2022

199.Poesia hindi.Bhawani Prasad Mishra."Al pittore"

 

199.Poesia hindi. Bhawani Prasad Mishra

                                              ."Al pittore"

Ho visto i tuoi quadri

e nell'animo ho provato la gioia che esprimo.

ho più volte desiderato apprezzarli,

così sono stato costretto a comunicarti per iscritto qualcosa;

eran molti giorni che pensavo a questo:

quanti giorni resteranno muti

il tuo amore, la tua riflessione, la tua semplicità e i tuoi umidi sogni?

Quanti a lungo

riusciranno a non rivolgersi ad alcuno

a parole, i pensieri  del tuo cuore?

Nelle notti di luna o col batter del vento

non ti era vicina la poesia,

bruciava incessante, in fondo,

non violenta magari, ma ininterrotta la fiamma, giorno e notte, lentamente.


Oggi ho visto i tuoi quadri

e allora ho raggiunto la tranquillità.

Se ne stav silenzioso quel cucù 

alla stagione delle piogge

con tacito rimpianto, quasi fosse smarrito.

Ora quello stesso cucù ha intonato con voce commossa

n canto per annunciare l'arrivo della primavera.

ed ha gorgheggiato di nuovo

dopo aver raccolto il suo amore tra i fiori di mango.

Non echeggiano ,ma volano i canti 

e questi monti, grandi come ammassi di rocce,

hanno aperto il loro cuore :

senza indugio, i monti sono andati dalle nadi*

ed han cominciato a dire:

"Noi vi amiamo,guardate il nostro cuore!"

"Non giudicateci falsi!"

E, squarciando il loro petto, han mostrato il loro cuore

e le nadi , con occhi pieni di lacrime , han visto

scorrer su quei cuori la loro liquida immagine.


Oggi ho visto i tuoi quadri,

tocca tu, calamita , questi miei canti ancora incompiuti,

ché possan trovare lo splendore dell'oro ed il suo valore!

Solo allora saranno tutti compiuti!

Da' loro i colori 

e le mie parole possan così disegnare

su ogni sera bianchi petali lucenti,

e possano schiudersi sul fiume dei miei canti centinaia di loti"

Possa innalzarsi infine la mia collina

ed erger la testa fino a raggiungere il cielo!

Sulla riva della Narmada*

la mia luna nascosta

scorga allora un amante,

le porga una mano, le segni la via,

fluttui, ondeggi la mia pianta rampante,

si schiuda il mio bocciolo.


Dopo tante fatiche son sgorgati i miei canti,

da' loro colore, modella le mie parole,

versa sulla tua tavolozza i raggi di luna,

fa' della mano del sole il tuo pennello,

disegna su questa immensa tenda azzurra, meravigliosa del cielo

quella vista ch' io avevo dipinto

sul mio piccolo cuore, tutto pieno di vita,

mentre scrivevo quelle parole!

Fa' vedere quel corpo,  rotto, curvo sul piccone!

ho cantato nei miei versi l'espressione dei suoi occhi,

fa' tu vedere quella figura ormai spenta ,abbandonata, immobile,

di cui ho scoperto e cantato tutti i dolori e le ingiurie!

Tuttavia i miei versi non son riusciti ad esprimere

tutto ciò ch'era nascosto nell'anima mia;

i miei canti non han potuto mostrare

tutta la poesia che era dentro di me.

se tu puoi, o celebre,

fa' un quadro del dolore ,

strappando al mio cuore

quel che ho scritto col mio sangue,

rianima la fiamma del lavoratore,

curvo sul piccone,

rendi concreti quei sogni

che in mille modi ti ho raccontati!

E se tu hai preso con cuore addolorato il pennello,

sciogli nella tua piccola tazza quel col 

che quasi s'è fermato nelle mie vene!

Dammi la mano, o prezioso,

se tu puoi ,rialza la mia testa china1

da molti giorni applico inchiostro sul mio bruciore,

serro i miei occhi gini di pianto,

ma scendon le lacrime.

Non s'è ancora alleviato lo spasimo,

il mio petto si lacera

non accenna a decrescere l'acqua,

ma il fiume sembra scomparso.

Se tu puoi,

metti allora la freccia

al tuo arco di sette colori;

se tu puoi,

metti un bel quadro

dinanzi agli occhi piangenti;

se tu puoi,

metti un bel quadro

dinanzi agli occhi piangenti;

se tu puoi,

in un sol attimo, con la tua freccia,

colpisci le nubi secolari del dolore;

se debbono ancora veleggiare le nuvole,

di gioia sia adorno il tuo quadro!


Nadi*fiume(in hindi è femminile)

Narmada*:fiume dell'India centrale


Bhawani Prasad Mishra.(1914)


Nasce nel Madhya Pradesh, dovette interrompere gli studi universitari per la parte attiva presa  nella lotta contro gli Inglesi. Più tardi conseguì  la laurea in Lettere. Visse a lungo presso il Gandhi Ashram. di Wardha(Nagpur),la fondazione comunitaria gandhiana. Collabora successivamente  al Gandhi Sahitya, l'accademia che cura  ia traduzione dell'Opera omnia  di Gandhi in tutte le lingue dell'India. La sua opera poetica possiede una semplicità di stile che la rende particolarmente comunicativa.