venerdì 28 febbraio 2014

Poesia portoghese contemporanea.E.de Andrade.8.


Eugenio de Andrade



















                                                                               ***

                         
ADDIO

Come se ci fosse una tempesta
A scurire i tuoi capelli,
o se preferisci,la mia bocca nei tuoi occhi,
carica di fiore e delle tue dita;


come se ci fosse un bambino cieco
a inciampare dentro di te,
ho parlato di neve,e tu trattenevi
la voce in cui con te mi persi.

Come se la notte venisse e ti portasse,
era fame l’unica cosa che sentivo;
ti dico addio,come se non tornassi
al paese in cui il tuo corpo inizia.

Come se ci fossero nuvole su nuvole,
e sulle nuvole mare perfetto,
o se preferisci,la tua bocca pura
ad avanzare largamente nel mio petto.



Eugenio de Andrade
                                                          


                                                               

giovedì 27 febbraio 2014

Poesia portoghese contemporanea.E.de Andrade.7.


Eugenio de Andrade




























GLI AMANTI SENZA DENARO
Avevano il viso aperto a chi passava.
avevano leggende e miti
e freddo nel cuore.
 Avevano giardini dove la luna passeggiava
mano nella mano con l’acqua
e un angelo di pietra come fratello.

Avevano come tutta la gente
il miracolo di ogni giorno
sgocciolando dai tetti;
e occhi di oro
in cui ardevano
i sogni più dispersi.

Avevano fame e sete come le bestie,
e silenzio
intorno ai loro passi.
Ma ad ogni gesto che facevano
un passero nasceva dalle dita
e abbagliato penetrava negli spazi.
                        
                                                                       ***







mercoledì 26 febbraio 2014

Poesia portoghese contemporanea.E.de Andrade.6.






Eugenio de Andrade























                                      ***




IMPETUOSO IL TUO CORPO E’ COME UN FIUME


Impetuoso,il tuo corpo è come un fiume

In cui il mio si perde.

Se ascolto,sento solo il tuo rumore.
 
 Di me,neanche il segno più breve.



Immagine dei gesti che tracciai,

irrompe puro e completo.

Per questo,fiume fu il nome che gli diedi.

E in esso il cielo diventa più vicino.


                                                    ***










martedì 25 febbraio 2014

Poesia portoghese contemporanea.E. de Andrade.5.




Eugenio de Andrade



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TO A GREEN GOD



Portava con sé la grazia


delle fonti quando fa notte.


Era il corpo come un fiume


in serena sfida


Con i margini quando cala.




Camminava come chi passa


senza aver tempo di fermarsi.


Erbe crescevano dai passi,


crescevano tronchi alle braccia


quando le alzava in aria.




Sorrideva come chi danza.


E sfogliava al danzare


il corpo,che gli tremava


in un ritmo che lui sapeva


che gli dei devono usare.





E seguiva il suo cammino,


perché era un dio che passava.


Estraneo a tutto ciò che vedeva,


avvinto nella melodia
 
di un flauto che suonava.

                                                            ***

Poesia portoghese contemporanea.E.de Andrade.4.


Eugenio de Andrade

























                                                                          ***



QUASI NIENTE


L’amore

è un uccello tremante

nelle mani di un bambino 

Si serve di parole 

Perché ignora

Che le mattine più limpide

Non hanno voce.



                                                   ***






lunedì 24 febbraio 2014

Poesia portoghese contemporanea.E. de Andrade.3.

Eugenio de Andrade








































VEDERE CHIARO



Tutta la poesia è luminosa,persino
La più oscura.
E’ il lettore che ha talvolta,
al posto del sole,nebbia dentro di sé.
E la nebbia non permette mai di vedere chiaro.



Se ritornerà
Un’altra volta e un’altra volta
E un’altra volta
A queste sillabe infiammate
Rimarrà cieco da tanto chiarore.
Sia felice se arriverà.


                                                          ***




Poesia portoghese contemporanea.E.de Andrade.2.



Eugenio de Andrade




POESIE DI EUGENIO DE ANDRADE

Tradotte da Mariangela Semprevivo


***


URGENTEMENTE

E’urgente l’amore.
E’ urgente una barca in mare.

E’ urgente distruggere certe parole,
odio,solitudine e crudeltà,
alcuni lamenti,
molte spade.

E’ urgente inventare allegria,
moltiplicare i baci,i raccolti,
è urgente scoprire rose e fiumi
e mattine limpide.

Cade il silenzio sulle spalle e la luce
Impura,fino a dolere.
E’ urgente l’amore,è urgente
Restare .

                                      ****






































continua

domenica 23 febbraio 2014

Poesia portoghese contemporanea.E.de Andrade.1.


Eugenio de Andrade























Eugenio de Andrade è nato nel 1923 nel Portogallo dell’interno,ed è scomparso,a ottantadue anni,nella sua casa di Oporto nel giugno 2005. Ha avuto un’infanzia povera nella quale,di abbondante,c’era soltanto il vento,la luce,gli alberi,l’azzurro del cielo,l’immanenza delle cose concrete e  essenziali. Un mondo in cui il bianco abbagliante dei muri si interseca con le forme ardite dei tronchi d’ulivo,elementi di una geografia spiccatamente mediterranea che entra con prepotenza nell’architettura dei suoi versi ,versi spogli e severi come il paesaggio della sua terra,ma illuminati da intuizioni folgoranti che sembrano sgorgare direttamente dall’inconscio. Poeta dell’amore,è stato definito più volte. Ed effettivamente l’Eros occupa una parte importante nella sua opera,un Eros spontaneo e solare. Il rilievo che il corpo assume in questa poesia rivela il desiderio profondo di ridare dignità a ciò che nell’uomo è stato disprezzato e vituperato da sempre:la gioia dei corpi,la sensualità,la passione concreta per le cose terrene,il miracolo dell’incontro profondo e misterioso fra due esseri. Nella sua poesia il corpo,limpido e apollineo,diventa quasi un’anima carnale:scompare il dualismo caratteristico della nostra cultura cattolico-occidentale e l’uomo risorge integro,nella sua dimensione assoluta .Poesia intensamente terrena,da diventare quasi metafisica del fisico,parola che si fa corpo e corpo che si smaterializza in parola. Per Eugenio de Andrade l’atto poetico è “l’impegno totale dell’essere per la sua rivelazione”.l’ansia di riscatto dell’uomo totale,la fedeltà assoluta alla vita,il desiderio di esprimere una coscienza – coscienza infelice – del mondo,è ciò che più contraddistingue questo grande lirico. Il profilo originale della sua poesia sta probabilmente anche nel sincretismo delle sue radici,nelle fonti molteplici alle quali ha attinto,ai classici greci – soprattutto Esiodo,Omero,Sofocle e Saffo – alla tradizione lirica medievale gallego – portoghese,passando attraverso la componente ispanica(la nonna materna era spagnola),in particolare Garcìa Lorca,Antonio Machado,Vicente Aleixandre,Luis Cernuda,fino ai più importanti lirici portoghesi quali Luìs de Camões,Camillo Pessanha,Anronio Nobre,Casais Monteiro,Fernando Pessoa.dalla pubblicazione del libro As mãos e os frutos,nel 1948,assistiamo ad un crescendo di rigore e depurazione linguistica che lo portano,in certi momenti,quasi alle soglie del silenzio,ai versi ridotti all’osso. Ma la parola è sempre limpida e immediata,quelle stesse parole nude e dirette – afferma il poeta –del cerimoniale arcaico della comunicazione delle prime necessità del corpo e dell’anima. E tuttavia è una poesia estremamente raffinata e di grande ricchezza verbale e musicale,segnata dalla polifonia ritmica pari solo,in lingua portoghese,a quella di Camillo Pessanha. Fra l’altro, Eugenio de Andrade ha coltivato,con uguale sobrietà e maestria,anche il Poème en prose.
La sua bibliografia comprende più di venti libri di poesia,due di prosa,un libro per l’infanzia,diverse opere di traduzione. E’ uno dei poeti portoghesi contemporanei di maggiore notorietà e ciò si deve anche all’immediatezza del suo mezzo espressivo. E’ stato tradotto in numerosissime lingue.


                                                                    continua