domenica 30 agosto 2020

XXVII.USA.62.Lance Henson,a.Come le si tolsero i denti.






XXVII.USA

62.Lance Henson,

nato a Washington nel 1944 da padre francese sconosciuto
e madre cheyenne, più volte abusata da bambina, è cresciuto
a Calumet in Oklahoma presso la sua tribù. Dopo il conseguimento
di un Master in Fine Arts, in scrittura creativa, all’Università di Tula,
ha condotto numerosi laboratori di poesia negli Stati Uniti. Ha
combattuto nella guerra del Vietnam; militante dell’American
Indian Movement, è membro della Dog Soldier Society;  dal 1988
al 2006 è stato scelto per rappresentare il popolo cheyenne
alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Popoli Indigeni di tutto il mondo
che si tiene a Ginevra. Ha pubblicato finora 28 volumi di poesie e
le sue opere sono state tradotte in molte lingue.
Attualmente vive in Italia.

a.Come le si tolsero i denti

Nei tempi antichi le fiche delle donne erano fornite di denti.
Era rischioso essere uomini allora
Osservare la tua donna che si accovacciava a mangiare
Sentire schiacciare le piccole ossa di coniglio.
Ogniqualvolta venne ideata la scopata morì coll’inventore.
Se la tua donna desiderava morderti ti preoccupavi.
Forse ti precipitavi a combattere Numuzoho  il Cannibale.

Fu Coyote *a sistemare tutto,
Sistemò tutte quelle donne dentate!
Una notte prese il pestello di lava di Numuzoho
e lo portò a letto con una donna incontentabile
e martella martella crunch crunch ayi ayi
Tutta notte:” Marito, sono soddisfatta ”, esclamò
E tutto il resto è noto.
In suo onore portiamo collane di zanne. 

Come le si tolsero i denti”,

da Canti e narrazioni  degli Indiani d’America,
Guanda ed.1978.A cura di Franco Meli

E’ un canto-leggenda dei Paiute*

Anche la  sincresi di tradizione nativa e modernità euro-americana
è fortemente rappresentata nella poesia statunitense di oggi.
Un esempio possiamo trovarlo nei versi di Lance Henson, la voce
esiliata dei nativi cheyenne (tsitsistas), guerriero della parola
in esilio. Usa l’inglese, la lingua imposta al suo popolo,  ma la usa da
“dissidente, rifiutando alcune regole e convenzioni della lingua scritta,
come l’uso della punteggiatura e delle maiuscole”. La forma e il ritmo,
infatti,  si riallacciano piuttosto alla tradizione orale nativa, così come
la sua idea del poeta come messaggero di profezie e rivelazioni. La sua
è una tradizione ricca di affascinanti leggende, miti e narrazioni profane,
che nonostante le diversità linguistiche delle varie tribù, presentano
un comune sentire nel loro rapporto mitico con la realtà e nel loro
desiderio di armonia con la natura.  L’ espressione verbale, basata
sul ritmo musicale, è fondamentale nei canti tradizionali tribali e
sciamanici dei nativi americani, così come la danza era inseparabile
dal canto e dalla poesia.
Nella letteratura degli Indiani d’America la figura di Coyote  nasce
da una profonda,fertile,grottesca immaginazione,sovvertitrice
dell’ordine naturale e sociale. Rappresenta, allo stesso tempo,
divinità,uomo  e animale e può avere tratti subumani quanto
superumani .Come ogni sistema energetico, si regge sulla  tensione
degli opposti. Ridicolizza il conformismo sociale .È una  forza
della natura che crea,trasforma,  distrugge e che può vittimizzare
anche se stessa. Per gli Indiani Crow è il creatore imperfetto/
pericoloso di un universo a sua immagine. In altre aree culturali
indiane si sostiene invece che il Creatore fece tutte le cose buone,
ma il Divino Briccone portò la confusione. Risposta analoga a quella
che il cristianesimo ha  dato allo stesso problema con la concezione
del peccato originale.Molti canti dei nativi furono raccolti da missionari,
antropologi, linguisti e tradotti -e spesso traditi dai pregiudizi degli
studiosi stessi-  in inglese. Solitamente,il ritmo iterativo dona un fascino
ipnotico e suadente al narrato, dove poco è esplicitato e molto è lasciato
al potere allusivo delle immagini. Ci sono canti per ogni occasione e  per
manifestare sentimenti e desideri, come in questo canto esquimese.

*Popolazione nativa nord-americana (California, Nevada e Oregon).
.

Nessun commento:

Posta un commento