sabato 8 agosto 2020

XVI.CUBA 41.Raùl Rivero Castaneda.a.Rimedio[







XVI.CUBA

41.Raùl Rivero Castaneda

nasce nel 1945 a Moròn, nel Camagüey (Cuba centrale).
Poeta e giornalista, dal 1973 al 1976 è corrispondente
capo della stampa estera cubana a Mosca; diventa anche
 presidente dell’UNEAC, il sindacato nazionale (filogovernativo)
 degli scrittori e artisti, che lascia nel 1989. Nel 1991 firma
la Lettera dei Dieci, una petizione per la liberazione di alcuni
 prigionieri politici e a favore di libere elezioni democratiche.
Da allora diviene inviso al governo, ma ottiene riconoscimenti
all’estero. Nel 2003, durante la Primavera Nera, è accusato di atti
sovversivi e di collaborazionismo con diplomatici USA. Condannato
a venti anni di carcere, viene rilasciato nel 2004 in seguito a forti
sollecitazioni internazionali. Vive in Spagna e ha ricevuto nel 2004
 il premio UNESCO per la stampa internazionale Guillermo Cano.

E oggi? Canta ancora Cuba? E per chi? L’isola dalle mille anime,
la patria dei poeti, oggi è raccontata soprattutto dalle parole
di chi vive altrove.  Chi continua a starci, e non vorrebbe andarsene,
sa che è  diventato sempre più difficile leggere e scrivere.
“ Che importa il freddo/ se uno s’inventa il suo calore  nelle parole” [1]?
si chiede una delle poetesse[2] più apprezzate e rimasta in patria,
ma le cose sono cambiate dai tempi della Casa de las Americas e
la fatica della sopravvivenza quotidiana annulla per la maggioranza
della popolazione la possibilità di acquistare un libro. Nei negozi
  libri sono cari, la carta è scarsa, molti editori sono scomparsi e
l’offerta dell’usato è limitata a causa della censura. Tanti  gli autori
proibiti, infatti, anche stranieri; altri autori sono in carcere, parecchi
ancora in esilio o si sono allontanati volontariamente[3]. 

a.Rimedio[4]

La notte è una macchia quasi eterna.
Io distribuisco tutta
La solitudine del mondo.
Mi salvo
Facendo un cigno d’ombra sulla parete
E raccontandogli la vita di Rubén Dario[5].
Subito dopo il poeta ci regala
Un’alba d’oro.

Raùl Rivero ,” Rimedio”,da Versi tra le sbarre-
antologia di poesia cubana dissidente, a cura di William Navarrete,
Edizioni Il Foglio, 2006.

La poesia  soffre senza libertà, ma se azzittita  trova altre vie.
Questo il rimedio escogitato dal poeta-giornalista Raùl Rivero[6]
durante i lunghi mesi di carcere nel 2004:

[



[1] Reina Marìa Rodrìguez, da “Con la passione di Giovanna d’Arco”, vv 1-2,  www.archiviocubano.org 
[2] Reina Marìa Rodrìguez  nasce nel 1952 all’Avana, dove tuttora vive. È critica letteraria, redattrice di programmi per la radio, animatrice culturale e scrittrice. Alcune sue opere sono state pubblicate anche in Europa e ha ricevuto molti riconoscimenti e premi.
[3] Cfr. Gordiano Lupi, Cuba Libre- vivere e scrivere all’Avana, Rizzoli, 2009;   www.infol.it/lupi.  Cfr anche il blog di Yoani Sànchez, Generacion Y.
[4] Raùl Rivero ,” Rimedio”,da Versi tra le sbarre- antologia di poesia cubana dissidente, a cura di William Navarrete, Edizioni Il Foglio, 2006.
[5]  Rubén Darìo, pseudonimo di Félix  Rubén Garcìa Sarmiento (1867-1916) , fu un poeta, giornalista e diplomatico nicaraguense. Famosa la sua  Ode al Libertador che  declama in occasione delle celebrazioni in onore dell'eroe Simón Bolívar, di fronte alle Delegazioni politiche di tutta l'America Latina (1883). È considerato campione del rinnovamento della poesia ispanica del XX secolo, di qua e di là dell’oceano, insieme a Machado, Jiménez e altri.
[6] Raùl Rivero Castaneda nasce nel 1945 a Moròn, nel Camagüey (Cuba centrale). Poeta e giornalista, dal 1973 al 1976 è corrispondente capo della stampa estera cubana a Mosca; diventa anche presidente dell’UNEAC, il sindacato nazionale (filogovernativo) degli scrittori e artisti, che lascia nel 1989. Nel 1991 firma la Lettera dei Dieci, una petizione per la liberazione di alcuni prigionieri politici e a favore di libere elezioni democratiche. Da allora diviene inviso al governo, ma ottiene riconoscimenti all’estero. Nel 2003, durante la Primavera Nera, è accusato di atti sovversivi e di collaborazionismo con diplomatici USA. Condannato a venti anni di carcere, viene rilasciato nel 2004 in seguito a forti sollecitazioni internazionali. Vive in Spagna e ha ricevuto nel 2004 il premio UNESCO per la stampa internazionale Guillermo Cano.

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