XVII.USA.
61.Gina Valdès
nasce a Los Angeles nel 1943.
Fanciulla soggiorna in Messico per poi
rientrare negli USA
dove conduce i suoi studi a S.Diego,
California. Giovanissima
ha una permanenza in Giappone, paese d’origine
del marito,
e torna negli USA.Vive a San Diego, alternando
viaggi
soprattuto
in Messico e in Giappone. Il suo impegno letterario
è
improntato pittosto da interessi sociali che estetici. Insegna
letteratura chicana a Sacramento.
a.A
Moreno [1]
Tu sei come una foresta
umida, frondosa e verde
nei tuoi rami nei tuoi fiumi
vorrei tanto scomparire!
Il tuo corpo, la tua pelle scura
hanno profumo di foresta
quando mi smarrirò nei tuoi torrenti
senza che io ti chiuda per lasciarti non so se poi
ritornerò.
La luna piena, la luna
la pelle la sabbia ardente,
cresce la marea cresce
si schiantano i cavalloni.
Sopra c'è la luna piena
sotto il mare che ribolle
tu col ritmo della luna
odoroso come il mare.
Al ritmo della
marea che sale
mi accarezzi sulla sabbia,
mi sollevi sopra un'onda
a raggiungere le stelle.
Ecco allora la schiera dei poeti che, per un momento almeno,
si fanno feticisti e affidano in particolare a
un solo chicco del rosario
corporeo la
leva del desiderio. Ogni grano
col suo colore e sapore,
ogni poeta con la sua
ossessione esaltante, con la sua
monomania
delirante da sublimare nel
verso per formare – tutti insieme - una
collana bizzarra che sta a
ben rappresentare la follia dell'amore.
Variegata e curiosa,
spettacolare e coinvolgente come la tavolozza
del pittore più fauve[2].
Una tavolozza che va dal rosso audace
della bocca
succosa e sapida come il
mango maturo di Gina Valdès[3]
-che qui li rappresenta
tutti con il suo poema-dedica
“A Moreno”- che in "Mangiando fuoco" è combattuta fra
il desiderio fertile del cuore di lui, che
l'attanaglia con la
sua lingua e il suo respiro di nuvole, arricchendo la sua
ispirazione, e
l'urgenza di libertà che la preme e le fa
implorare il distacco per il bisogno d'impegno che urge
verso chi non ha pane ...
... Alla pelle scura di
"Moreno" –per l’appunto,
che
qui mi fa piacere proporre- che attrae Gina Valdès
per il suo profumo di foresta e di mare o a
quella che
affascina Seifert[4]
perché ha il puro candore del bucaneve.
Ma
anche a quella del giovane principe che la giovinetta
dell’hain
teny malgascio evoca con fremiti di desiderio
per
il suo indimenticabile profumo: quasi
che, dal
Centroamerica
di Gina Valdès all’Africa malgascia,
l’incantamento
femminile resti costantemente
lo
stesso… [5]
[1] Gina Valdès,” A Moreno”, in Sotto il quinto sole, op.cit.
[2]’Selvaggi’:pittori che a Parigi, all’inizio
del ‘900, vengono definiti così per il loro uso violento del colore.
[3]Gina Valdès nasce a Los Angeles
nel 1943. Fanciulla soggiorna in Messico per poi rientrare negli USA dove
conduce i suoi studi a S.Diego, California. Giovanissima ha una permanenza in
Giappone, paese d’origine del marito, e torna negli USA.Vive a San Diego, alternando
viaggi soprattuto in Messico e in Giappone. Il suo impegno letterario è
improntato pittosto da interessi sociali che estetici. Insegna letteratura
chicana a Sacramento.
[4] Jaroslav Seifert nasce nel 1901 a
Zizkov,quartiere operaio di Praga (Cecoslovacchia), e muore a Praga, nel 1986.
Premio Nobel per la letteratura nel
1984.
[5] …E questi poeti, chi fosse
interessato,potrà incontrare,
immergendosi
nel mio
vecchio blog “gabysouk.blogspot.com “,dedicato a pubblicazioni varie
per conoscere qualche poesia di
questa famiglia
affascinante,dispersa negli
angoli più reconditi
del pianeta.
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