sabato 29 agosto 2020

XXVII.USA 61.Gina Valdès.a.A Moreno




XVII.USA.

61.Gina  Valdès

 nasce a Los Angeles nel 1943.
 Fanciulla soggiorna in Messico per poi rientrare negli USA
 dove conduce i suoi studi a S.Diego, California. Giovanissima
 ha una permanenza in Giappone, paese d’origine del marito,
 e torna negli USA.Vive a San Diego, alternando viaggi
soprattuto in Messico e in Giappone. Il suo impegno letterario
è improntato pittosto da interessi sociali che estetici. Insegna
 letteratura chicana a Sacramento.

a.A Moreno    [1]

Tu sei come una foresta
umida, frondosa e verde
nei tuoi rami nei tuoi fiumi
vorrei tanto scomparire!

Il tuo corpo, la tua pelle scura
hanno profumo di foresta
quando mi smarrirò nei tuoi torrenti
senza che io ti chiuda per lasciarti non so se poi ritornerò.

La luna piena, la luna
la pelle la sabbia ardente,
cresce la marea cresce
si schiantano i cavalloni.

Sopra c'è la luna piena
sotto il mare che ribolle
tu col ritmo della luna
odoroso come il mare.

Al  ritmo della marea che sale
mi accarezzi sulla sabbia,
mi sollevi sopra un'onda
a raggiungere le stelle.    

    Ecco allora la schiera dei poeti  che, per un momento almeno,
 si fanno feticisti e affidano in particolare a un solo chicco del rosario
corporeo  la  leva del desiderio.  Ogni grano col suo colore e sapore,
ogni poeta con la sua ossessione esaltante, con la sua  monomania
delirante da sublimare nel verso per formare – tutti insieme - una
collana bizzarra che sta a ben rappresentare la follia dell'amore.
Variegata e curiosa, spettacolare e coinvolgente come la tavolozza
del pittore più fauve[2].
        Una tavolozza che va dal rosso audace della bocca
succosa e sapida come il mango maturo di Gina Valdès[3]
-che qui li rappresenta tutti con il suo poema-dedica
“A Moreno”-  che in "Mangiando fuoco" è combattuta fra
 il desiderio fertile del cuore di lui, che l'attanaglia con la
sua lingua e  il suo  respiro di nuvole, arricchendo la sua
 ispirazione, e  l'urgenza di libertà che la preme e le fa
implorare il distacco  per il bisogno d'impegno che urge
 verso chi non ha pane ...
        ... Alla pelle scura di "Moreno" –per l’appunto,
che qui mi fa piacere proporre- che attrae Gina Valdès
 per il suo profumo di foresta e di mare o a quella che
 affascina  Seifert[4] perché ha il puro candore del bucaneve.
Ma anche a quella del giovane principe che la giovinetta
dell’hain teny malgascio evoca con fremiti di desiderio
per il suo indimenticabile  profumo: quasi che, dal
Centroamerica di Gina Valdès all’Africa malgascia,
l’incantamento femminile resti costantemente
lo stesso… [5]




[1] Gina Valdès,” A Moreno”, in Sotto il quinto sole, op.cit. 
[2]’Selvaggi’:pittori che a Parigi, all’inizio del ‘900, vengono definiti così per il loro uso violento del colore. 
[3]Gina Valdès nasce a Los Angeles nel 1943. Fanciulla soggiorna in Messico per poi rientrare negli USA dove conduce i suoi studi a S.Diego, California. Giovanissima ha una permanenza in Giappone, paese d’origine del marito, e torna negli USA.Vive a San Diego, alternando viaggi soprattuto in Messico e in Giappone. Il suo impegno letterario è improntato pittosto da interessi sociali che estetici. Insegna letteratura chicana a Sacramento.
[4] Jaroslav Seifert nasce nel 1901 a Zizkov,quartiere operaio di Praga (Cecoslovacchia), e muore a Praga, nel 1986. Premio Nobel per la letteratura  nel 1984.
[5] …E  questi poeti, chi fosse interessato,potrà  incontrare, immergendosi
 nel mio vecchio  blog “gabysouk.blogspot.com “,dedicato a pubblicazioni varie 
 per conoscere qualche  poesia di  questa famiglia  affascinante,dispersa negli
angoli più reconditi  del pianeta. 



Nessun commento:

Posta un commento