mercoledì 5 agosto 2020

XIV.CILE38.Neruda.e.Non badate a me




XIV.CILE

38.Neruda

Pablo Neruda, pseudonimo di Neftalì Ricardo Reyes Basoalto,
 nasce a Parral nel 1904; poeta e diplomatico cileno, impegnato
 politicamente, alla fine degli anni ’40 fuggì in esilio in Argentina,
 per poi raggiungere l’Europa e viaggiare in varie parti del  mondo.
Tornò in Cile alla fine degli anni ’60 e fu insignito, nel 1971,
del Premio Nobel per la letteratura. Mentre attende il permesso
 di espatrio per il Messico, muore, ufficialmente
di cancro alla prostata, nel 1973.

e.Non badate a me

Fra le cose che il mare getta
Cerchiamo le più disseccate,
zampe violette di gamberi,
testine di pesci morti,
soavi sillabe di legno,
piccoli paesi di perla,
cerchiamo ciò che il mare ha sfatto
con inutile insistenza,
ciò che ha rotto e squassato
e abbandonato per noi.
Ci sono petali inanellati,
cotoni della tempesta,
sterili gemme d’acqua
e ossa gracili d’uccello
che sembrano ancor volare.
Si svuota il mare delle sue scorie,
il vento gioca con gli oggetti,
il sole ogni cosa abbraccia
e il tempo vicino al mare
conta e tocca quanto esiste.
Io conosco tutte le alghe,
gli occhi bianchi della rena,
le piccole mercanzie
delle maree dell’autunno
e, come un gran pellicano,
edifico umidi nidi,
spugne che adorano il vento,
e labbra d’ombra abissale,
ma nulla è più lacerante
dell’indizio di un naufragio:
il dolce legno scomparso
che fu morso dalle onde
e sdegnato dalla morte.
Bisogna cercare cose oscure
In qualche parte della terra,
in riva al silenzio azzurro
o dov’è passato il treno
di una furiosa tempesta:
restano sogni sottili,
monete di tempo e d’acqua,
detriti, celeste cenere,
e l’ebbrezza intrasferibile
di prender parte ai travagli
della solitudine e della rena.

“Non badate a me” è una bolla di non detto,
Neruda...ineguagliabile...un po’ come il mare che descrive
con i suoi abissi-segreti, nascondigli..il mare...poterlo scandagliare
 e portarlo in sogno... spazio tutto da conquistare per crescere.
Un mondo di rottami,comunemente ignorato,quando non disprezzato.
E invece,a ben guardare, è proprio lì che si può trovare l'inaspettato,
senza pretese !Tutto un mondo dentro uno specchio d'acqua? E noi,
che spesso passiamo distratti,prendiamo il visibile,o addirittura il vistoso,
il gridato come unica realtà..e ci perdiamo l'invisibile con la sua possibilità
 di essere,nonostante le nostre sviste.Tutto non è come ci appare . Anche,
 i dettagli di cui parla Neruda, quelli che tutti evitano,possono racchiudere
 grandi segreti e forti emozioni, basta solo saperli scovare,voler farli parlare:sapranno spesso rivelare  sogni sottili che hanno saputo
conservare.





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