XIV.CILE
39.Claudio Bertoni,
poeta, fotografo e musicista cileno, nasce nel 1946 a Santiago;
vive a Con Con.
a.Avresti
dovuto avrebbe dovuto avremmo dovuto[1]
o
qui a Denver non abbiamo il mare
appena
la
vidi
le
chiesi
se
era
Nordamericana
per-
ché
il nostro
amore
fosse
fiorito
avresti dovuto
essere
stata
Scandinava
avremmo
avuto
più
tempo
e non una sola
notte
e una sola
visita
a un
museo
dove ci
piacquero
gli
stessi
bicchieri
di
birra
facemmo
errori
come quello di non
ballare nudi
quella
notte
del
"homecoming"
ci mancava
quella
qualità
di
razzo spaziale
che ci portasse
fuori
dalla
realtà
quella
notte
in cui ti conobbero
i miei
genitori nordamericani
avresti dovuto
ridere
impudicamente
dondolando
il tuo
sederino
di porcellana
tra le mie mani
latinoamericane
piene di
tesori vergini
e
sudori oscuri
avremmo dovuto
sciogliere
il
ghiaccio
con il nostro
solo
calore
invece
di
baciarti
la
mano
avrei
dovuto
leccare
il tuo
culo disperato
di
non
vederti
mai
più
mai
più
di
non
vederti
più
di
non
vederti
Si culmina col sofisticato ed elegante "sederino
di porcellana"
della ragazza nordamericana di Claudio Bertoni[2],
come in
sogno sedotto dal suo dimenarsi sculettando tra le sue
primordiali,
sane mani latino-americane,che, al momento
dell’ineluttabile addio,
trasforma in un molto fisico culo da leccare,manifestando
tutto
il suo rabbioso rimpianto per quel che avrebbe potuto
essere e
non è stato, sfuggito, semplicemente per essersi
limitato –
da non credersi! - a baciarle le mani, per fare il
compìto,
per mostrarsi un latinoamericano all'altezza... Un
attacco feroce
e sarcastico alle gerarchie culturali travestite di
perbenismo ipocrita
e sterile di autentici rapporti. Un risvolto amaro
della colonizzazione
culturale patita da tutta l’America Latina.
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