mercoledì 19 agosto 2020

XXIII.REGNO UNITO.53.Harold Pinter.a.Poesia





XXIII.REGNO UNITO

53. Harold Pinter

nasce a Londra nel 1930 dove muore nel 2008.
Attore, regista teatrale, sceneggiatore e drammaturgo.
Premio Nobel per la Letteratura nel 2005.Grande poeta civile[*],
ha coltivato la poesia fin dagli anni ‘50 ed ha continuato a
scriverne fino agli ultimi anni della sua vita, quasi un’attività
collaterale a quella teatrale e nella quale forse sviluppare e
rinforzare temi non completamente risolti nelle sue pièces
Anche la sua poesia ha una forte componente orale: 
va pronunciata ad alta voce, sussurrata, declamata.
Le sue prime poesie sono ridondanti di parole 
arcaiche e inusuali, piene di allitterazioni,trasudanti 
immaginazione barocca, sulla scia di Dylan Thomas,
ma offrono già un chiaro esempio del suo spietato osservare
la componente sognante del mondo in tutta la sua sordida 
realtà. Le immagini sembrano essere state create in uno stato
di ossessione lessicale, per magico impulso. 
L’amore di cui parla è soprattutto lotta sessuale 
che rende entrambi gli amanti succubi del desiderio
 e bisognosi dell’altro, legati insieme da una folle danza
 che li porta alla morte [*]. A parte le violente poesie civili, 
la sua poesia d’amore più recente appare molto più tranquillizzante:
Pinter non vuole più, ormai,  portare allo scoperto 
“ … il precipizio sotto la chiacchiera quotidiana”, come nelle sue pièces  teatrali, 
e la “stanza vibrante”,  del secondo verso, sostituisce le “chiuse stanze
dell’oppressione”  denunciate in tanti lavori precedenti
dalla motivazione del Premio Nobel, attribuito a Pinter nel 2005, 
pronunciata da Horace Engdahl, presidente dell’Accademia Svedese.


a.Poesia

Le luci brillano
Cos’accadrà dopo?

Si è fatta notte.
Non piove più.
Cos’accadrà dopo?

Si farà notte fonda.
Lui non lo sa
Che cosa gli dirò.


Quando se ne sarà andato
gli dirò qualcosa all’orecchio
e dirò ciò che stavo per dire
nell’incontro che stava per accadere.
Soltanto ora si volta e sorride
E sussurra:
“Non lo so
Cosa accadrà dopo.”

Harold Pinter, “Poesia” (1981)
in Poesie d’amore, di silenzio, di guerra,
Einaudi, 2006; a cura di Edy Quaggio.

        
‘OK.allora: Pinter, anche lui famoso drammaturgo
e grande poeta civile*, ha coltivato la poesia fin dagli
anni ‘50 ed ha continuato a scriverne fino agli ultimi
anni della sua vita, quasi un’attività collaterale a quella teatrale
e nella quale forse sviluppare e rinforzare temi non
completamente risolti nelle sue pièces. Anche la sua poesia
ha una forte componente orale: va pronunciata ad alta voce,
sussurrata, declamata.Le sue prime poesie sono ridondanti
di parole arcaiche e inusuali, piene di allitterazioni,trasudanti
immaginazione barocca, sulla scia di Dylan Thomas, ma offrono
già  un chiaro esempio del suo spietato osservare la componente
sognante  del mondo in tutta la sua sordida realtà. Le immagini
sembrano essere state create in uno stato di ossessione lessicale,
per magico impulso. L’amore di cui parla è soprattutto lotta
sessuale che rende entrambi gli amanti succubi del desiderio e
 bisognosi dell’altro, legati insieme da una folle danza che li porta
 alla morte *Anche la sua poesia ha una forte componente orale: 
va pronunciata ad alta voce, sussurrata, declamata.
Le sue prime poesie sono ridondanti di parole 
arcaiche e inusuali, piene di allitterazioni,trasudanti 
immaginazione barocca, sulla scia di Dylan Thomas,
ma offrono già un chiaro esempio del suo spietato osservare
la componente sognante del mondo in tutta la sua sordida 
realtà. Le immagini sembrano essere state create in uno stato
di ossessione lessicale, per magico impulso. 
L’amore di cui parla è soprattutto lotta sessuale 
che rende entrambi gli amanti succubi del desiderio
e bisognosi dell’altro, legati insieme da una folle danza
che li porta alla morte [*].  A parte le violente poesie civili,
la sua poesia d’amore più recente appare essersi molto
placata se la confrontiamo a quei suoi versi del passato  a cui
abbiamo accennato nelle brevi notazioni della scheda
 biografica essenziale ,,cioè sull’impossibile reciprocità dei 
sentimenti d’amore,sulla vacuità del parlarne e della necessità 
comunque di farlo pur mascherati dal tono del disincanto.
La felicità del suo secondo matrimonio, peraltro,lo spingerà
a cantare qualcosa di molto raro nella poesia inglese, dopo
i vittoriani: un amore coniugale corrisposto.

.

[*] Ha ricevuto il Wilfred Owen Prize per la sua opposizione
 alla guerra in Iraq negli anni ’90; in seguito, è intervenuto
contro il bombardamento NATO in Serbia e la guerra
in Afganistan. La sua commedia Mountain Language
 del 1988 è ispirata alla soppressione della lingua kurda
n Turchia.
[*] Cfr. ibidem ; da ricordare che nel 17° sec il verbo inglese
to die (morire) veniva usato anche nel senso di ‘ consumare
l’atto sessuale’.

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