martedì 4 agosto 2020

XIV.CILE38.Neruda.d.Il mare







XIV.CILE

38.Neruda

Pablo Neruda, pseudonimo di Neftalì Ricardo Reyes Basoalto,
 nasce a Parral nel 1904; poeta e diplomatico cileno, impegnato
 politicamente, alla fine degli anni ’40 fuggì in esilio in Argentina,
 per poi raggiungere l’Europa e viaggiare in varie parti del  mondo.
 Tornò in Cile alla fine degli anni ’60 e fu insignito, nel 1971,
del Premio Nobel per la letteratura. Mentre attende il permesso
 di espatrio per il Messico, muore, ufficialmente di cancro
 alla prostata, nel 1973.

d.Il mare

Ho bisogno del mare perché m'insegna:
non so se imparo musica o coscienza:
non so se è onda sola o essere profondo
o sola roca voce o abbacinante
supposizione di pesci e di navigli.
Il fatto è che anche quando sono addormentato
circolo in qualche modo magnetico
nell'università delle acque.
Non sono solo le conchiglie triturate
come se qualche pianeta tremante
partecipasse lenta morte,
no, dal frammento ricostruisco il giorno,
da una raffica di sale le stalattiti
e da una cucchiaiata il dio immenso.
Ciò che m'insegnò prima lo custodisco! È aria,
vento incessante, acqua e arena.
Sembra poca cosa per l'uomo giovane
che giunse a vivere qui con i suoi incendi,
e tuttavia il battito che saliva
e scendeva al suo abisso,
il freddo dell'azzurro che crepitava,
lo sgretolamento della stella,
il tenero dispiegarsi dell'onda
sperperando neve con schiuma,
il potere quieto, lì, determinato
come un trono di pietra nel profondo,
sostituì il recinto in cui crescevano
ostinata tristezza, oblio accumulato,
e bruscamente cambiò la mia esistenza:
diedi la mia adesione al puro movimento.


(Pablo Neruda, Memorial de Isla Negra)

Da un punto di vista letterario, e in particolare poetico,
Pablo Neruda non mostra mai alcuna esaltazione.
Non è un fanatico.
Neruda umanizza anche i suoi ideali, come se il suo uomo
fosse fatto di pensiero più che di corpo, o dovesse 
convincere il corpo a seguire i dettami dello spirito
razionalizzato. Coerentemente, la sua espressione migliore
è fatta di leggerezza, possiede quel suo tocco  incantato,
lontano dal peso della parola e del concetto a tutto tondo.
La sua eleganza espressiva mantiene  tuttavia una costante
 consistenza lontana da banalizzazioni, da vuota retorica.

Nessun commento:

Posta un commento