XVII.ARGENTINA
42Juan Gelman
nasce a Buenos Aires nel 1930;
scrittore,
poeta e giornalista argentino.
Premio Cervantes 2007
e traduttore all’UNESCO. Nel 1975
lascia l’Argentina,
in esilio prima volontario poi
forzato. Da allora ha passato
un lungo periodo a Roma,
spostandosi successivamente
in varie parti del mondo. Nel gennaio del 1990 furono
identificati i resti del figlio
Marcelo, ucciso a venti anni
con un colpo alla nuca. Anche la
nuora, allora incinta,
era scomparsa; fu fatta partorire
e poi portata con la bambina
in Uruguay. La bimba, Maria
Macarena, fu affidata ad una
famiglia di Montevideo. Juan
Gelman non smise mai
di cercare la nipotina. Dopo una
ricerca durata 23 anni,
fu infine da lui ritrovata nel
2000. Ha poi vissuto a lungo
in Messico, dove è morto il 14
gennaio 2014.
a.La
Vittoria
[….]
[….]
dopo aver amato
il tuo ventre
illumina ancora l’oscurità
la stanchezza
la notte
rifugiata nella stanza
il silenzio ha
tremato per noi
come i piedi
scalzi di quest’inverno di poveri
rimangono ancora
tra le tue braccia
volti d’amore
abbandonati
dopo aver amato
regrediamo al
fuoco, alla furia
all’ingiustizia
nella città che
geme come pazza
l’amore conta
pian piano
gli uccelli
morti contro il freddo
le carceri, i
baci, la solitudine
i giorni che
mancano
per la
rivoluzione
Juan Gelman,”La
Vittoria”, da Gotàn, Guanda, 1980
(fuori catalogo);
traduzione di Antonella Fabriani.
Malgrado
la vita segnata dalla sofferenza e dai
lutti, però,
quella di Gelman non è mai una poesia appesantita dall’
ideologia;
è, al contrario, una poesia che procede ritmata, con versi spezzati
dalle cesure, ripetizioni di parole, quasi che
il poeta voglia fissare
i ricordi, come per non dimenticare.
Tutto questo sentire così forte, senza mediazioni . La
natura,
le passioni, i sensi sempre allertati, l’orrore e la
violenza.
Come provare
tutto insieme per la prima volta. È una
ubriacatura di sensazioni quella che i poeti latinos
sanno
trasmettere,intrisa com’è della natura forte della
loro terra
e della
storia,spesso tragica,vissuta in prima persona,dei loro paesi.
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