domenica 9 agosto 2020

XVII.ARGENTINA 42.Juan Gelman.a.La Vittoria .






XVII.ARGENTINA

42Juan Gelman

nasce a Buenos Aires nel 1930; scrittore,
poeta e giornalista argentino. Premio Cervantes 2007
e traduttore all’UNESCO. Nel 1975 lascia l’Argentina,
in esilio prima volontario poi forzato. Da allora ha passato
un lungo periodo a Roma, spostandosi successivamente
in varie parti del mondo.  Nel gennaio del 1990 furono
identificati i resti del figlio Marcelo, ucciso a venti anni
con un colpo alla nuca. Anche la nuora, allora incinta,
era scomparsa; fu fatta partorire e poi portata con la bambina
in Uruguay. La bimba, Maria Macarena, fu  affidata ad una
famiglia di Montevideo. Juan Gelman non smise mai
di cercare la nipotina. Dopo una ricerca durata 23 anni,
fu infine da lui ritrovata nel 2000. Ha poi vissuto a lungo
in Messico, dove è morto il 14 gennaio 2014.

a.La Vittoria
[….]
dopo aver amato
il tuo ventre illumina ancora l’oscurità
la stanchezza
la notte rifugiata nella stanza
il silenzio ha tremato per noi
come i piedi scalzi di quest’inverno di poveri
rimangono ancora tra le tue braccia
volti d’amore abbandonati
dopo aver amato
regrediamo al fuoco, alla furia
all’ingiustizia
nella città che geme come pazza
l’amore conta pian piano
gli uccelli morti contro il freddo
le carceri, i baci, la solitudine
i giorni che mancano
per la rivoluzione

Juan Gelman,”La Vittoria”, da Gotàn, Guanda, 1980 (fuori catalogo);

 traduzione di Antonella Fabriani.
     
Malgrado la vita segnata dalla sofferenza e dai  lutti, però,
 quella di Gelman  non è mai una poesia appesantita dall’ ideologia;
 è, al contrario, una poesia che  procede ritmata, con versi spezzati
 dalle cesure, ripetizioni di parole, quasi che il poeta voglia fissare
 i ricordi, come per non dimenticare.
Tutto questo sentire così forte, senza mediazioni . La natura,
le passioni, i sensi sempre allertati, l’orrore e la violenza.
Come provare  tutto insieme per la prima volta. È una
ubriacatura di sensazioni quella che i poeti latinos sanno
trasmettere,intrisa com’è della natura forte della loro terra
 e della storia,spesso tragica,vissuta in prima persona,dei loro paesi.



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