X.FRANCIA.
33.Albert Camus
( Dréan,1913 –
Villeblevin,1960.Scrittore,filosofo,saggista,
drammaturgo,giornalista ed
attivista politico francese.
Con la sua multiforme
opera è stato in grado di descrivere
e comprendere la tragicità
di una delle epoche più tumultuose
della storia
contemporanea, quella che va dall’ascesa dei
totalitarismi al secondo dopoguerra e al concomitante
inizio
della guerra fredda. Non solo: le sue
riflessioni filosofiche,
magistralmente espresse in
immagini letterarie, hanno una
valenza universale e atemporale capace di
oltrepassare
i meri confini della
contingenza storica, riuscendo a descrivere
la condizione umana nel
suo nucleo più essenziale.
Il suo lavoro è sempre
teso allo studio dei turbamenti dell'animo
umano di fronte all'esistenza,
in balia di quell'assurdo definito
come «divorzio tra l'uomo
e la sua vita». L'unico scopo del vivere
e dell'agire, per Camus,
che pare esprimersi dialetticamente
fuori dell'intimità
dell’esperienza soggettiva, sta nel combattere,
nel sociale, le
ingiustizie oltre che le espressioni di poca umanità,
come la pena di morte: «Se
la Natura condanna a morte l'uomo,
che almeno l'uomo non lo
faccia», era solito dire.
Camus ricevette il Premio
Nobel per la letteratura nel 1957.
Malato da anni di tubercolosi,
morì nel 1960 in un incidente stradale.
a.Mediterraneo
Allo sguardo vuoto delle finestre, il mattino
con tutti i suoi denti che ha azzurri e brillanti,
gialli, verdi e rossi, ai balconi si cullano le tende.
Giovani donne con le braccia nude stendono i panni.
Un uomo, a una finestra, col binoculo in mano.
Mattino chiaro dagli smalti marini
perla latina dai bagliori liliali:
Mediterraneo.
Allo sguardo vuoto delle finestre, il mattino
con tutti i suoi denti che ha azzurri e brillanti,
gialli, verdi e rossi, ai balconi si cullano le tende.
Giovani donne con le braccia nude stendono i panni.
Un uomo, a una finestra, col binoculo in mano.
Mattino chiaro dagli smalti marini
perla latina dai bagliori liliali:
Mediterraneo.
Mezzogiorno sul mare immobile e caloroso:
mi accetta senza grida: un silenzio e un sorriso.
Spirito latino, Antichità, un velo di pudore sul grido torturato!
Vita latina che conosce i suoi limiti,
rassicurante passato, oh! Mediterraneo!
Sulle tue rive trionfano ancora voci ormai taciute,
che dicono di sì perché ti hanno negato!
Enorme e leggero,
assicuri e soddisfi e mormori l'eternità dei tuoi minuti,
oh! Mediterraneo! E il miracolo della tua storia,
lo racchiudi tutto quanto
nell'esplosione del tuo sorriso.
Inalienabile vergine, a ogni ora la sua natura si concepisce
in nature già formate.
La sua vita rinasce sui nostri dolori.
Prende il volo! E da quali ceneri, luminosa fenice!
Mediterraneo! Il tuo mondo è a misura nostra,
L'uomo all'albero si unisce e in due l'Universo si recita la commedia
in costume del Numero d'Oro
dall'immensa semplicità senza scosse sgorga la pienezza,
oh! natura che non fai salti!
Dall'olivo al Mantovano, dalla pecora al pastore,
solo l'innominabile comunione dell'immobilità.
Virgilio cinge l'albero, Melibeo va al pascolo.
Mediterraneo!
Biondo pergolato azzurro dove dondola la certezza,
così vicina, oh! così vicina alle nostre mani,
che i nostri occhi l'hanno accarezzata e le dita l'hanno lasciata.
mi accetta senza grida: un silenzio e un sorriso.
Spirito latino, Antichità, un velo di pudore sul grido torturato!
Vita latina che conosce i suoi limiti,
rassicurante passato, oh! Mediterraneo!
Sulle tue rive trionfano ancora voci ormai taciute,
che dicono di sì perché ti hanno negato!
Enorme e leggero,
assicuri e soddisfi e mormori l'eternità dei tuoi minuti,
oh! Mediterraneo! E il miracolo della tua storia,
lo racchiudi tutto quanto
nell'esplosione del tuo sorriso.
Inalienabile vergine, a ogni ora la sua natura si concepisce
in nature già formate.
La sua vita rinasce sui nostri dolori.
Prende il volo! E da quali ceneri, luminosa fenice!
Mediterraneo! Il tuo mondo è a misura nostra,
L'uomo all'albero si unisce e in due l'Universo si recita la commedia
in costume del Numero d'Oro
dall'immensa semplicità senza scosse sgorga la pienezza,
oh! natura che non fai salti!
Dall'olivo al Mantovano, dalla pecora al pastore,
solo l'innominabile comunione dell'immobilità.
Virgilio cinge l'albero, Melibeo va al pascolo.
Mediterraneo!
Biondo pergolato azzurro dove dondola la certezza,
così vicina, oh! così vicina alle nostre mani,
che i nostri occhi l'hanno accarezzata e le dita l'hanno lasciata.
Nella sera incombente con la giacca sulle spalle,
tiene la porta aperta,
lambito dai riflessi della fiamma, l'uomo entra nella sua felicità
si dissolve nell'ombra.
Così questi uomini rientreranno in questa terra, certi di avere una proroga,
più sfiniti che sazi della felicità di aver saputo.
Nei cimiteri marini c'è solo eternità.
Lì, l'infinito si stanca ai funebri fusi.
La terra latina non trema. E come il tizzone detonante
lambito dai riflessi della fiamma, l'uomo entra nella sua felicità
si dissolve nell'ombra.
Così questi uomini rientreranno in questa terra, certi di avere una proroga,
più sfiniti che sazi della felicità di aver saputo.
Nei cimiteri marini c'è solo eternità.
Lì, l'infinito si stanca ai funebri fusi.
La terra latina non trema. E come il tizzone detonante
volteggia nella
maschera immobile
di un cerchio,
indifferente, appare l'inaccessibile ebbrezza della luce.
Ma ai suoi figli questa terra apre le braccia e fa carne della loro carne,
e questi - sazi, si riempiono del segreto sapore di questa
trasformazione - lentamente la assaporano a mano a mano che la scoprono.
di un cerchio,
indifferente, appare l'inaccessibile ebbrezza della luce.
Ma ai suoi figli questa terra apre le braccia e fa carne della loro carne,
e questi - sazi, si riempiono del segreto sapore di questa
trasformazione - lentamente la assaporano a mano a mano che la scoprono.
E presto, ancora
e poi, i denti, i denti azzurri e brillanti
luce! Luce! L'uomo si completa in lei.
Polvere di sole, scintillio d'armi,
principio essenziale dei corpi e dello spirito,
in te i mondi si bruniscono e si umanizzano,
in te ci rendiamo e i nostri dolori si sublimano,
insistente antichità
Mediterraneo, oh! Mare Mediterraneo!
Soli, nudi, senza segreti, i tuoi figli attendono la morte.
La morte te li renderà, puri, finalmente puri.
(Albert Camus, Le voci del quartiere povero e altri scritti giovanili)
luce! Luce! L'uomo si completa in lei.
Polvere di sole, scintillio d'armi,
principio essenziale dei corpi e dello spirito,
in te i mondi si bruniscono e si umanizzano,
in te ci rendiamo e i nostri dolori si sublimano,
insistente antichità
Mediterraneo, oh! Mare Mediterraneo!
Soli, nudi, senza segreti, i tuoi figli attendono la morte.
La morte te li renderà, puri, finalmente puri.
(Albert Camus, Le voci del quartiere povero e altri scritti giovanili)
Spero che ai miei amici
lettori farà piacere l’offerta di questo brano.
Mi ha molto emozionato
andare a rileggere questa pagina di un
autore che il Mare Nostrum
lo ha conosciuto in profondità sia
dalle coste greco-latine
che da quelle maghrebine.E dopo il primo
impatto emotivo,più che
razionale è stata la percezone immediata
e netta del profondo
cambiamento storico che stiamo vivendo,
dell’enorme lontananza che
si è prodotta nella vita dei paesi
mediterranei attualmente,
rispetto al tempo che pur appariva difficile
della mia lettura quando ero liceale.Quel
Mediterraneo che ormai
tutti constatiamo come il più popolato cimitero degli ultimi,dove
è stato cancellato non
solo il senso di fratellanza e solidarietà
tra i diversi
popoli,almeno quelli europei,le cui coste sono da lui
bagnate.Ma il sentimento
più comune ed evidente sembra essere
il non riconoscersi,la lontananza,la
diffidenza,quando non il disprezzo
e addirittura un esplicito
odio.
Provo ad elencare gli
attributi che Camus era ancora capace di offrirci
per caratterizzare questo
mare,straordinaria culla di numerose passate
civiltà:fonte di bagliori
liliali; dal rassicurante passato; la sua natura
si concepisce in nature
già formate. Il suo mondo è a misura nostra;
pergolato azzurro dove
dondola la certezza;in te i mondi si umanizzano,
in te i nostri dolori si
sublimano, insistente antichità Mediterraneo,
oh! Mare Mediterraneo!
Ecco la sola domanda che ora mi pongo : come abbiamo potuto
Ecco la sola domanda che ora mi pongo : come abbiamo potuto
dissipare tutte quelle
ricchezze?
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