VII.GRECIA
25.Ghiannis Ritsos
nasce
nel 1909 e muore nel 1990. Durante l’occupazione
della Grecia nel corso della seconda guerra
mondiale,
partecipò alla Resistenza, organizzando tra i
partigiani
attività
culturali e teatrali. Per le convinzioni politiche
fu
deportato in campo di concentramento,
dopo
il colpo di stato dei colonnelli, nel
1967.
Gravemente
malato, fu posto in libertà vigilata a Samo.
d.Rappresentazione
del sonno
Di notte grossi pezzi d'intonaco cadevano sul letto dal soffitto
non avevi dove sdraiarti. Lo specchio si era rotto anche quello.
La statua di gesso del corridoio era coperta di fili di fuliggine.
Non solo non potevi farci l'amore, ma neppure sfiorarla
tracce nere lontano sulle cosce, sulle ginocchia,le labbra,
le mani. Da mesi ormai
avevano tagliato l'acqua,il telefono,la luce,sul
tavolo
di marmo in
cucina accanto alle cicche,
marcivano due enormi lattughe.
Ghiannis
Ritsos, “Rappresentazione del sonno”,
da
Pietre, ripetizioni, sbarre. Poesie
1968/69,
a
cura di Nicola Crocetti, Crocetti,2004
L'esule, il deportato, il
confinato, colui, insomma,
che ha perduto la sua libertà, naturalmente,
sogna.
Ancor più se è poeta; il suo sonno nel pieno della
notteè percorso da miraggi di
sole e di orizzonti
infiniti,ma anche popolato da
incubi, livide tracce
della condizione presente.
Conosciamo già i sogni luminosi di Ritsos.
Eccone ora uno scuro come
la pece,come è
nera la sua
notte.
Che coraggio,però, nell'affrontare la
vita,
che
palpabile calore in persone messe alla prova
da una sofferenza grande,quanta
generosa energia
nelle parole e nelle azioni,regalate
senza cedimenti
né esitazioni al
resto del mondo - meno consapevole –
perché
non disperda le opportunità che la vita
concede.
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