mercoledì 8 luglio 2020

VII.GRECIA .24.Konstantinos Kavafis.a Itaca






VII.GRECIA

24.Konstantinos Kavafis

Konstantinos Petrou Kavafis, noto in Italia 
anche come Costantino Kavafis Κωνσταντίνος Καβάφη ;
Alessandria d’Egitto,29 aprile 1863 – 
Alessandria d’Egitto,29 aprile 1933),
 è stato un poeta e giornalista greco. 
Kavafis era unoscettico che fu accusato 
di attaccare i tradizionali valori della cristianità,
 del patriottismo, e dell'eterosessualità, anche se
 non sempre si trovò a suo agio nel ruolo di anticonformista.
 Pubblicò 154 poesie, spesso ispirate all'antichità 
ellenistica,romana e bizantina, 
ma molte altre sono rimaste incomplete 
o allo stato di bozza. Scrisse le sue poesie 
più importanti dopo i quarant'anni.

a.  Itaca

Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o Poseidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto e squisita
è l'emozione che ci tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi
né Poseidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.


Fa’ voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra) in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Recati in molte città dell'Egitto,
a imparare dai sapienti.


Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna a quell'approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.


Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.


E se la ritrovi povera, Itaca non t'ha illuso.


Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'Itaca. 

(di Konstantinos Kavafis, trad. F. M. Pontani, 1961)

Commento a cura di Emanuele Marcuccio
 “Meravigliosa poesia di Konstantinos Kavafis: l'avventuroso
e periglioso viaggio di Ulisse per mare, come metafora della vita!
Tutti dobbiamo avere un sogno, uno scopo, una meta nella vita, 
se non abbiamo sogni, siamo come morti.Ciò che importa è che 
ci sia pace nel cuore dopo il viaggio esuberante e avventuroso 
della giovinezza.Bisogna rimanere giovani dentro, se no questa
 pace non la troveremo e non troveremo nessuna "Itaca" e nessuna
 "Penelope" ad aspettarci.
Non importa il viaggio, la meta, ma come affronti quel viaggio
 per raggiungere la meta. Itaca può anche deluderti, ma almeno
 rimane la soddisfazione di non aver vissuto invano.”

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