V.PALESTINA.
22.Mahmud Darwich
nasce nel
1941 nel villaggio di al-Birwa, in Galilea,
Palestina,
oggi distrutto . Nel 1948 - durante il
primo conflitto arabo-israeliano - l'esercito di
Israele
scacciò i suoi abitanti e lo rase
al suolo. I genitori di
Mahmoud
cercarono rifugio in Libano , ma riuscirono
a rientrare nel loro paese, illegalmente,
l’anno
successivo,diventato parte di Israele, i loro beni
confiscati e alcun diritto di cittadinanza.
Pubblicò la sua
prima
raccolta di poesie, Foglie d'Ulivo, nel 1964.
Divennero famose alcune poesie che raccontano la
condizione
dolorosa e folle dell'esilio. La poesia di
Darwish
assumeva un ruolo di riferimento collettivo
per la causa palestinese. Nel 1970 abbandonò
definitivamente la Palestina/Israele per un periodo di
studio in Unione Sovietica. Da allora trascorse la
sua
vita risiedendo per periodi diversi nelle
principali città
del mondo arabo: Il Cairo, Beirut, Amman. Dopo un
periodo di esilio a Cipro, visse tra Beirut e
Parigi.
Lavorò anche al Cairo presso il quotidiano
nazionale
"al-Ahrām". La seconda metà degli
anni ottanta furono
l'epoca del
suo maggiore impegno politico. Nel 1987
fu eletto nel Comitato Esecutivo dell'OLP. . Si
dimise
nel 1993, perché contrario agli accordi di Oslo.
Mahmoud Darwish ha redatto il testo della
Dichiarazione d'Indipendenza dello Stato
Palestinese,
documento promulgato nel 1988 e riconosciuto da
iversi stati. Dopo 26 anni di esilio,ottenne un
permesso
per visitare la sua famiglia nello stato di
Israele. E’ morto
a Houston,Texas,USA, nel 2008, per le complicanze
di un
delicato intervento al cuore.
a.Una lezione
di kamasutra
La coppa
incastonata d’azzurro
aspettala
vicino alla fontana della sera e ai fiori di
caprifoglio,
aspettala
con la pazienza del cavallo sellato,
aspettala
con il buon gusto del principe raffinato e bello,
aspettala
con sette cuscini pieni di nuvole leggere,
aspettala
con il fuoco dell’incenso femminile dappertutto,
aspettala
con il profumo maschile di sandalo sui dorsi dei
cavalli,
aspettala
e non spazientirti se arriva in ritardo
aspettala
se arriva in anticipo
aspettala
e non spaventare gli uccelli sulle sue trecce
e aspettala
ché si sieda rilassata come un giardino in fiore,
e aspettala
ché respiri un’aria estranea al suo cuore,
e aspettala fino a che sollevi il suo vestito
scoprendo le gambe
nuvola dopo nuvola,
e aspettala
e offrile l’acqua prima del vino e non
guardare il paio di pernici che le dormono sul petto,
e aspettala
e accarezza lentamente la sua mano
quando poggia la coppa sul marmo
come se sollevassi la rugiada per lei,
e aspettala
e parlale come il flauto
alla corda spaventata del violino,
come due testimoni di ciò che il domani vi prepara,
e aspettala
e leviga la sua notte anello dopo anello,
e aspettala
fino a che la notte non ti dica:
al mondo siete rimasti soltanto voi due.
Allora portala dolcemente alla tua morte desiderata
E aspettala!…
Da:Mahmud
Darwich,< Una
lezione di kamasutra>
in” Il letto della straniera,”Epochè
ed.2009
Ed eccola l’altra componente della
poesia di Darwich,
l’eros,come
rapporto armonioso tra corpo, natura,tempo.
I
fondamenti dell’esistenza assurgono allora a valore assoluto.
Siamo
fuori dai tempi storici,dalle insensate accelerazioni
dell’oggi
e la struttura esortativa anaforica impreziosisce
ancora
più l’importanza della conquista,scandendo il
rallentamento
del tempo e inanellando una sequenza
sfarzosa
di immagini sfavillanti.
C’è un’eco trobadorica dell’”amore
lontano” di Jaufré
Rudel - trovatore provenzale del XII s., principe di Blaye,
che
cantò l’amore per la contessa di Tripoli di cui si era
innamorato
senza conoscerla, per i racconti meravigliosi
che
gliene avevano fatto i pellegrini al
loro ritorno da
Antiochia.
Il leitmotiv delle sue poesie è l’amore lontano,
di
là dal mare .in questo canto dell’attesa. L’ambiente è
quello
“di là dal mare”con la fontana dai freschi zampilli,
il
giardino ombroso in fiore,i sette cuscini gonfi di nuvole
leggere con i profumi d’incenso e di sandalo
nell’aria e
i
cavalli bardati di selle e pazienza, dove l’amata abbia il
tempo
di accordare il suo respiro con un’aria estranea al
suo
cuore, dove il principe raffinato e bello non accarezzi
con
lo sguardo i suoi seni ambrati, ma sappia attendere
che
sia lei a mostrarsi. E sappia sfiorarle la mano con una
carezza
lieve e fresca come impalpabile rugiada e le parli
con
la voce vellutata e rasserenante del flauto fino a
rendere
loro due i soli testimoni pronti per affrontare il
futuro
del mondo. Un amore dove l’attesa e la ripetuta
rinuncia
sono la fiamma per accendere il
desiderio.
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