domenica 5 luglio 2020

V.PALESTINA.22.Mahmud Darwich.a.Una lezione di kamasutra.







      
V.PALESTINA.

22.Mahmud Darwich

 nasce nel 1941 nel villaggio di al-Birwa, in Galilea,
 Palestina, oggi  distrutto . Nel 1948 - durante il
primo conflitto arabo-israeliano - l'esercito di Israele
scacciò i suoi abitanti  e lo rase  al suolo. I genitori di
 Mahmoud cercarono rifugio in Libano , ma riuscirono
 a  rientrare nel loro paese, illegalmente, l’anno
successivo,diventato parte di Israele, i loro beni
confiscati e alcun diritto di cittadinanza. Pubblicò la sua
 prima raccolta di poesie, Foglie d'Ulivo, nel 1964.
Divennero famose alcune poesie che raccontano la
 condizione dolorosa e folle dell'esilio. La poesia di
 Darwish assumeva un ruolo di riferimento collettivo
per la causa palestinese. Nel 1970 abbandonò
definitivamente  la Palestina/Israele per un periodo di
studio in Unione Sovietica. Da allora trascorse la sua
vita risiedendo per periodi diversi nelle principali città
del mondo arabo: Il Cairo, Beirut, Amman. Dopo un
periodo di esilio a Cipro, visse tra Beirut e Parigi.
Lavorò anche al Cairo presso il quotidiano nazionale
 "al-Ahrām". La seconda metà degli anni ottanta furono
 l'epoca del suo maggiore impegno politico. Nel 1987
fu eletto nel Comitato Esecutivo dell'OLP. . Si dimise
nel 1993, perché contrario agli accordi di Oslo.
Mahmoud  Darwish ha redatto il testo della
Dichiarazione d'Indipendenza dello Stato Palestinese,
documento  promulgato nel 1988 e riconosciuto da
iversi stati. Dopo 26 anni di esilio,ottenne un permesso
per visitare la sua famiglia nello stato di Israele. E’ morto
a Houston,Texas,USA, nel 2008, per le complicanze di un
delicato intervento al cuore.

a.Una lezione di kamasutra            

La   coppa incastonata d’azzurro
aspettala
vicino alla fontana della sera e ai fiori di caprifoglio,
aspettala
con la pazienza del cavallo sellato,
aspettala
con il buon gusto del principe raffinato e bello,
aspettala
con sette cuscini pieni di nuvole leggere,
aspettala
con il fuoco dell’incenso femminile dappertutto,
aspettala
con il profumo maschile di sandalo sui dorsi dei cavalli,
aspettala
e non spazientirti se arriva in ritardo
aspettala
se arriva in anticipo
aspettala
e non spaventare gli uccelli sulle sue trecce
e aspettala
ché si sieda rilassata come un giardino in fiore,
e aspettala
ché respiri un’aria estranea al suo cuore,
e aspettala fino a che sollevi il suo vestito scoprendo le gambe
nuvola dopo nuvola,
e aspettala
e offrile l’acqua prima del vino e non
guardare il paio di pernici che le dormono sul petto,
e aspettala
e accarezza lentamente la sua mano
quando poggia la coppa sul marmo
come se sollevassi la rugiada per lei,
e aspettala
e parlale come il flauto
alla corda spaventata del violino,
come due testimoni di ciò che il domani vi prepara,
e aspettala
e leviga la sua notte anello dopo anello,
e aspettala
fino a che la notte non ti dica:
al mondo siete rimasti soltanto voi due.
Allora portala dolcemente alla tua morte desiderata
E aspettala!…

Da:Mahmud Darwich,< Una lezione di kamasutra>
in” Il letto della straniera,”Epochè ed.2009

           Ed eccola l’altra componente della poesia di Darwich,
l’eros,come rapporto armonioso tra corpo, natura,tempo.
I fondamenti dell’esistenza assurgono allora a valore assoluto.
Siamo fuori dai tempi storici,dalle insensate accelerazioni
dell’oggi e la struttura esortativa anaforica impreziosisce
ancora più l’importanza della conquista,scandendo il
rallentamento del tempo e inanellando una sequenza
sfarzosa di immagini sfavillanti.
          C’è un’eco trobadorica dell’”amore lontano” di Jaufré
 Rudel - trovatore provenzale del XII s.,  principe di Blaye,
che cantò l’amore per la contessa di Tripoli di cui si era
innamorato senza conoscerla, per i racconti meravigliosi
che gliene avevano fatto  i pellegrini al loro ritorno da
Antiochia. Il leitmotiv delle sue poesie è l’amore lontano,
di là dal mare .in questo canto dell’attesa. L’ambiente è
quello “di là dal mare”con la fontana dai freschi zampilli,
il giardino ombroso in fiore,i sette cuscini gonfi di nuvole
 leggere con i profumi d’incenso e di sandalo nell’aria e
i cavalli bardati di selle e pazienza, dove l’amata abbia il
tempo di accordare il suo respiro con un’aria estranea al
suo cuore, dove il principe raffinato e bello non accarezzi
con lo sguardo i suoi seni ambrati, ma sappia attendere
che sia lei a mostrarsi. E sappia sfiorarle la mano con una
carezza lieve e fresca come impalpabile rugiada e le parli
con la voce vellutata e rasserenante del flauto fino a
rendere loro due i soli testimoni pronti per affrontare il
futuro del mondo. Un amore dove l’attesa e la ripetuta
rinuncia sono la fiamma per accendere il  desiderio.

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