mercoledì 15 luglio 2020

VIII.SPAGNA 28..Lorca, Garcìa Federico.a.Il mare





VIII.SPAGNA

28.. Lorca, Garcìa Federico     
 
Federico Garcìa  nasce a Fuente Vaqueros,
Granada, Andalusia, Spagna nel 1898. Muore,
 fucilato dai Falangisti e gettato in una fossa comune,
 senza nome, il 16 agosto 1936  nei pressi di
 Fuente Grande de Alfacar, vicino a Granada

a.Il mare
 

è il Lucifero dell’azzurro.
Il cielo caduto
per voler essere la luce.
Povero mare condannato
a eterno movimento
dopo aver conosciuto
la calma del firmamento!

Ma nella tua amarezza
ti redense l’amore.
Partoristi Venere pura
e la tua profondità
restò vergine, senza dolore.
Le tue tristezze sono belle,
mare di spasimi gloriosi.
Ma oggi invece di stelle
hai verdi polipi.

Sopporta la tua sofferenza,
formidabile Satana.
Cristo camminò sopra di te
e lo fece anche Pan.
La stella Venere è
l’armonia del mondo.
Taccia l’Ecclesiaste!

Venere è il profondo
dell’anima…
…E l’uomo miserabile
è un angelo caduto.
La terra è il probabile
Paradiso perduto.


La poesia spesso descrive luoghi, situazioni, immagini.
Il poeta esprime in modo insolito gli aspetti dei luoghi
in cui viviamo, toccando le corde segrete del nostro
animo, attivando l’immaginazione fino a portare nella
sfera del  sogno situazioni che appartengono alla realtà.
Egli possiede occhi capaci di guardare la natura con
meraviglia ,riuscendo a trasfigurarla..
Il mare, grande fonte d’ispirazione,sembra quasi
racchiudere il senso della vita ,intriso ad un tempo
di amore e sofferenza.
Insomma non a caso è uno dei luoghi naturali più cantato e
celebrato da poeti di ogni tempo e spazio..





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