venerdì 24 settembre 2021

69.Forugh Farrokhzad. Qualcuno come nessuno.

 69.Forugh Farrokhzad. Qualcuno come nessuno.


Qualcuno come nessuno.


Ho sognato che veniva qualcuno

ho sognato una stella rossa

ho un tremolio alle palpebre

e si appaiano le mie scarpe

e che possa diventare cieca

se mento

ho sognato quella stella rossa

mentre non dormivo

qualcuno viene

qualcuno viene ,

qualcuno migliore degli altri

qualcuno diverso dagli altri

qualcuno come nessuno,

non come papà , non come Ensi

non come Yahyà, non come mamma

uno che è come si deve essere

è pure più alto degli alberi di casa dell'architetto

e il suo volto

è più luminoso di quello del Promesso

e non ha paura nemmeno del fratello di Seyyed Javad

quello che ora porta la divisa da poliziotto

 e pure dello stesso Seyyed Javad

padrone di tutte le stanze di casa nostro

e il suo nome è  quel nome  che mamma invoca

all'inizio e alla fine delle sue preghiere

Oh Supremo Giudice!

Oh Meta di ogni supplica !

Può leggere a occhi chiusi

tutte le parole difficili  del libro della terra

e può persino,senza  sbagliare ,

sottrarre mille da venti milioni

può comprare ,a credito, tutto ciò che gli serve

dal negozio di Seyyed Javad

può fare in modo che la lampada di" Allah"

che era verde ,verde come l'alba del mattino

torni a risplendere ancora

nel cielo della moschea di Meftàhian


Ah| Come è bella

come è bella la luce

ed io come vorrei che Yahyà

avesse un carretto

e una lanterna

e come vorrei

stare seduta sul carretto di Yahyà fra cocomeri e meloni

e girare per piazza Mohammadiye

Ah\

Come è bello girare per la piazza

come è bello  dormire sul tetto

come è bello andare al parco

come è bello il gusto di Pepsi

come è bello andare al cinema Fardin

come  mi piacciono le cose belle

come vorrei

tirare le trecce alla figlia di Seyyed Javad


Perché sono così piccola

che mi perdo per strada

perché papà che non è piccolo come me

e per strada non si perde

non fa in modo che chi ho sognato arrivi prima?

E la gente del borgo del mattatoio

con i suoi giardini di terriccio insanguinato

perché non fa nulla?

Perché non fa nulla?


Quanto è pigro il sole d'inverno!


Ho spazzato le scale che portano al tetto

ed ho lavato i vetri delle finestre


Qualcuno viene

qualcuno viene

qualcuno che ha il cuore ,il respiro ,la voce con noi



Qualcuno la cui venuta

non si può impedire

né ammanettarlo e metterlo in prigione

qualcuno che ha generato figli

sotto i vecchi alberi di Yahyà

che giorno dopo giorno

cresce sempre di più

qualcuno venuto dalla pioggia

dal fragore della pioggia battente

dal bisbiglio delle petunie


Qualcuno viene

qualcuno dal cielo della piazza dei Cannoni

in una notte di fuochi d'artificio

e stende la tovaglia

e divide fra tutti la Pepsi

e divide fra tutti il giardino

e divide fra tutti lo sciroppo per la tosse

e divide fra tutti il posto a scuola 

e il posto all'ospedale 

e divide fra tutti gli stivaletti di gomma

e il cinema Fardin

e gli alberi della figlia di Seyyed  javad

e divide pure tutto l'invenduto

e ci dà la nostra parte

io ho sognato.


Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1935 e perde la vita in un incidente d’auto nel 1967 a Tehran.


da "E' solo la voce che resta" 
canti di una donna ribelle del novecento iraniano:
FORUGH FARROKHZAD
a cura di Faezeh Mardani, docente all'università di Bologna


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