martedì 21 settembre 2021

65.Forugh Farrokhzad.Nell'oscurità.

65.Forugh Farrokhzad*.Nell'oscurità.*


Nell'oscurità

Nell'oscurità

ti ho chiamato

c'era il silenzio

e il vento leggero

scostava la tenda


Nel cielo triste

una stella bruciava

una stella passava

una stella moriva


ti ho chiamato,

sì,ti ho chiamato

tutto il mio essere

come una tazza di latte,

era tra le mie mani

lo sguardo azzurro di luna

scendeva sui vetri


una canzone triste

si alzava come fumo

dalla città dei grilli

e come fumo scivolava

sulle finestre


Tutta la notte. lì,

nel mio petto

qualcuno ansimava 

ti desiderava 

qualcuno

dalle mani fredde 

lo respingeva 


Tutta la notte, lì,

dai rami oscuri

scendeva tristezza

qualcuno si  perdeva

qualcuno ti cercava 

come cadenti rovine

l'aria lo schiacciava


Il mio piccolo albero

era innamorato del vento

del vento vagabondo


Dov'è la casa del vento?

Dov'è la casa del vento?








 



















:

 



*]Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1935 e perde la vita in un incidente d’auto nel 1967 a Tehran

*Ancora un componimento sull'oscurità ,sulla notte, ma meno drammatico e cupo. Qui la poetessa vuole esprimere piuttosto una profonda tristezza, dove ogni essere non riesce a rompere la propria solitudine: la stella come la poetessa ,la canzone come la città dei grilli e il piccolo albero innamorato del vento che però è vagabondo. Un isolamento per il quale  solo la morte è liberatoria.

Ancora un componimento sull'oscurità ,sulla notte anche  per esprimere la psicologia sofferente della stessa coraggiosa innovatrice della poesia novecentesca iraniana e la quasi solitaria coraggiosa ,ma  difficilissima impresa per cercare una reale affermazione dei diritti della donna nel suo paese. 

*Anche questi versi sono presi dalla pubblicazione  a cura di

Faezeh Mardani, docente all'Università di Bologna ed. Aliberti

dal titolo "E' solo la voce che resta".


Nessun commento:

Posta un commento