55.Bellamkonda Ramadas.
Uscita.
Bene,ora dunque lasciami andare,
lascio indietro i miei occhi,
frutti maturi ,carichi di sogni e caduti.
Ti terranno compagnia,ora,i miei occhi,
ferite che han sanguinato
per le indagini vane dell'anima mia,
Arrivederci allora e addio
alle ore passate con te.
Addio, amica mia!
Io son venuto con la lampada accesa,
son venuto con una borsa piena di sogni,
son venuto con la mano carica di correnti
e sono entrato in questa strana casa,
questo mondo ampiamente cintato,
come un canto,un profumo,un dubbio,
un sospiro di chiaro di luna,un soffio di vento
che se ne va per i canpi
come un muto profeta.
Ho visto molti volti,
molti volti han fissato i loro sguardi su di me
e le voci, i bisbigli, le grida,
quella domanda: "Chi sei? Chi sei? Chi sei?
Chi sono? Chi sono? Chi sono?
Quelli m'han chiesto d'aprire la mia borsa di sogni,
quelli m'han chiesto d'accender le mie luci,
quelli m'han detto: "Vieni, fa ' scorrere le tue correnti!"
Ed io in un attimo ho operato il miracolo davanti a te.
Ho illuminato il cielo coperto di stelle,
ho acceso il lungo sentiero di luce
e l'ho rivelato a te solo per un istante.
I venti avvelenati han soffiato
e tutto era buio di nuovo.
Ho implorato,
ho sofferto,
ho maledetto,
ho chiesto:
"Uomo ,questo non si può perdonare!"
Bene, ora dunque lasciami andare,
sono stato in lungo e in largo abbastanza.
Lasciami andare via dagli inferi del mio passato
e irrompere dalle barricate del presente,
indossando il velo nero del futuro!
Adesso lascia che ti dica addio!
Non ho speranze da conservare, né lacrime da lasciar cadere
non ho speranze che mi sostengano, né dolori.
Qualcosa s'è gelato in me
e in me ritorna
la memoria di qualcosa di dimenticato.
Ed io sento un tenero invito nel buio,
chiudi le porte del mondo dietro di me.
I componimenti dei poeti del subcontinente indiani proposti in questo blog provengono dall'antologia
"Poesia moderna indiana"
testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni
ed.Guanda in Parma-Collana La Fenice.
** Bellamkonda Ramadas.(1923)
Poeta telugu, nativo dei dintorni di Guntur,(Andhra Pradesh)
La poesia qui riproposta appartiene alla sua produzione tarda.
(Inizi anni '60)
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