giovedì 23 settembre 2021

68.Forugh Farrokhzad.frammento

 68.Forugh Farrokhzad. Frammento.da:

 "Crediamo all'inizio della stagione fredda...


Frammento 


Pareva

quella fiamma violacea,

che bruciava nella mente pulita delle finestre,

non fosse altro che l'immagine innocente della luce


Soffia il vento nel vicolo

questo è l'inizio del crollo,

anche il giorno in cui

crollarono tra le tue braccia

soffiava il vento

Care stelle,

care stelle di cartone!

Quando la menzogna prende a soffiare nel cielo

come si può rifugiarsi ancora

nei versetti dei profeti avviliti ?

Noi ci incontreremo

come cadaveri millenari

e allora

il sole giudicherà la decomposizione dei nostri corpi.


La duplice lotta ingaggiata da Forugh sul piano dei diritti delle donne e su quello del rinnovamento della poesia  la porta all'uso di un linguaggio davvero inconsueto. Non soddisfatta della rimozione el trascendente, nonché di qualsiasi elemento religioso ,sia pur flebile e appena accennato, si rivolge alle stelle in modo compassionevole con due appellativi davvero antitetici, (consuetamente affettuoso "care" ,il primo, brutalmente allusivo alla materia volgare "di cartone" a cui ha ridotto la loro composizione),il

secondo,  che entrambi sottolineano con brusca evidenza la costruzione del percorso che sta costruendo per la  sua scrittura. 

Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1935 e perde la vita in un incidente d’auto nel 1967 a Tehran.

da "E' solo la voce che resta" - editore Aliberti
canti di una donna ribelle del novecento iraniano:
FORUGH FARROKHZAD
a cura di Faezeh Mardani, docente all'università di Bologna



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