66..Forugh Farrokhzad*.Sorge il sole*.
Sorge il sole
Guarda
come il dolore
goccia a goccia
si scioglie nei miei occhi
e la mia ombra, oscura e indocile
si fa schiava del sole
guarda
è tutto il mio essere
che precipita
Una scintilla
mi rapisce
mi solleva
mi cattura
guarda
tutto il mio cielo
si riempie di stelle cadenti
Sei giunto da lontano, lontano ,
dalle terre fragranti e lucenti
e ora mi inviti in una piccola barca
d'avorio, cristalli e nuvole
portami con te per le città di passione e poesia
oh speranza che accarezza il mio cuore
Mi porti per le vie stellate
mi trascini oltre le stelle
guarda,
mi bruciano le stelle
sono colma di luce febbrile
e come pesciolini rossi ed ingenui
raccolgo le stelle dai laghi notturni
Come era distante la nostra terra
dai padiglioni azzurri del cielo
ora di nuovo sento la tua voce
fremito d'innevate ali degli angeli
guarda fin dove arrivo
alla Via Lattea, all'infinito ,all'eterno arrivo
Ora che siamo giunti all'apice
lava il mio corpo col vino delle onde
avvolgimi nella seta dei tuoi baci
cercami nelle notti senza fine
non lasciarmi più
non separarmi più dalle stelle
Guarda,
come la cera della notte
goccia a goccia
si scioglie sul nostro cammino
Il calice nero dei mei occhi
al tepore della tua ninnananna
trabocca del vino del sonno
sulla culla della mia poesia
guarda,
sorgi tu
sorge il sole.
*La cupa ,durissima salita dell'esistenza solitaria e dolorosa della poetessa e di tutta la natura sofferente che la circonda sembra volgere alla fine. Con il sole che sorge e il compagno al suo fianco tutto sembra poter consentire la speranza di una vita migliore per gli uomini e per la natura tutta. I versi assumono tinte romantiche: .l'isolamento di ogni elemento della natura è interrotto come quello della poetessa, raggiunta dal suo affascinante compagno. Il cammino sembra ormai con il sole illuminarsi di speranza ;la dura salita sembra essere vicina al culmine. Con il dolore che sembra sciogliersi, con le ombre ormai domate dal sole, anche le stelle tornano a rendere il cielo scintillante e il compagno della poetessa, che cancella la sua solitudine, la conduce nei territori stellari dove lei può dedicarsi alla raccolta delle stelle dai laghi notturni.
Tutta questa nuova, meravigliosa positività in realtà cela un segreto: esiste solo finché la terra è rigorosamente altra, lontana, ininfluente. Un'ulteriore notazione che mi sembra interessante è forse il fatto che non manca mai nei versi di Forugh l'esplicita citazione del tema "poesia", strettamente intrecciato con quello esistenziale, che indossa un abito ormai decisamente sentimentale .La presenza costante e primaria del tema nell'esistenza della poetessa è tale ,per cui è per Lei naturale parlarne anche nei suoi versi. Come il tema dell'amore, della passione, del desiderio, che, con pari dignità, fanno parte integrante della sua lotta, che costantemente conduce perché siano anch'essi diritti imprescindibili nella vita di tutte le donne.
*]Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1935 e perde la vita in un incidente d’auto nel 1967 a Tehran
*Anche questi versi sono presi dalla pubblicazione
a cura di Faezeh Mardani, docente all'Università di Bologna
, dal titolo "E' solo la voce che resta"- editore Aliberti,
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