martedì 21 settembre 2021

66.Forugh Farrokhzad.Sorge il sole

66..Forugh Farrokhzad*.Sorge il sole*.


Sorge il sole

Guarda

come il dolore 

goccia a goccia

si scioglie nei miei occhi

e la mia ombra, oscura e indocile

si fa schiava  del sole

guarda

è tutto il mio essere 

che precipita


Una scintilla

mi rapisce

mi solleva

mi cattura

guarda 

tutto il mio cielo

si riempie di stelle cadenti


Sei giunto da lontano, lontano ,

dalle terre fragranti e lucenti

e ora mi inviti in una piccola barca 

d'avorio, cristalli e  nuvole

portami con te per le città di passione e poesia

oh speranza che accarezza il mio cuore


Mi porti per le vie stellate

mi trascini oltre le  stelle

guarda,

mi bruciano le stelle

sono colma di luce febbrile 

e come pesciolini rossi ed ingenui

raccolgo le stelle dai laghi notturni


Come era distante la nostra terra

dai padiglioni azzurri del cielo

ora di nuovo sento la tua voce 

fremito d'innevate ali degli angeli

guarda fin dove arrivo

alla Via Lattea, all'infinito ,all'eterno arrivo


Ora che siamo giunti all'apice

lava il mio corpo col  vino delle onde

avvolgimi  nella seta  dei tuoi baci

cercami nelle  notti senza fine 

non lasciarmi più 

non separarmi  più dalle stelle


Guarda,

come la cera della notte

goccia a goccia

si scioglie sul nostro cammino

Il calice nero dei mei occhi 

al tepore della tua ninnananna

trabocca del vino del sonno

sulla culla della mia poesia 

guarda,

sorgi tu 

sorge il sole.


*La cupa ,durissima salita dell'esistenza solitaria e dolorosa della poetessa e di tutta la natura sofferente che la circonda  sembra volgere alla fine. Con il sole che sorge e il compagno al suo fianco tutto sembra poter consentire la speranza di una vita migliore per gli uomini  e per la natura tutta. I versi assumono  tinte romantiche: .l'isolamento di ogni elemento della natura è interrotto  come quello della poetessa, raggiunta dal suo affascinante compagno. Il cammino sembra ormai con il sole illuminarsi di speranza ;la dura salita sembra essere vicina al culmine. Con il dolore che sembra sciogliersi, con le ombre ormai domate dal sole, anche le stelle tornano a rendere il cielo scintillante e il compagno della poetessa, che cancella la sua solitudine, la conduce nei territori stellari dove lei può dedicarsi alla raccolta delle stelle dai laghi notturni. 

Tutta questa nuova, meravigliosa positività in realtà cela un segreto: esiste solo finché la terra è rigorosamente altra, lontana, ininfluente. Un'ulteriore notazione che mi sembra interessante è forse il fatto che non manca mai nei versi di Forugh l'esplicita citazione del tema "poesia", strettamente intrecciato con quello esistenziale, che indossa un abito ormai decisamente sentimentale .La presenza costante e primaria del tema nell'esistenza della poetessa è tale ,per cui  è per Lei naturale parlarne anche nei suoi versi. Come il tema dell'amore, della passione, del desiderio, che, con pari dignità, fanno parte integrante della sua lotta, che costantemente conduce perché siano anch'essi diritti imprescindibili nella vita di tutte le donne.

*]Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1935 e perde la vita in un incidente d’auto nel 1967 a Tehran

*Anche questi  versi  sono presi dalla  pubblicazione 

 a cura  di Faezeh Mardani, docente all'Università di Bologna

dal titolo "E' solo la voce che resta"- editore Aliberti,

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