67.Forugh Farrokhzad.
Sulla terra
Non ho mai desiderato, io,
essere una stella nel miraggio del cielo
o come lo spirito degli eletti.
quietacompagna degli angeli
mai stata separata dalla terra
né mai amica delle galassie
Ferma in piedi sulla terra
sotto lo stelo verde di una pianta
con il corpo che vive ed aspira
il vento,il sole,l'acqua
Feconda di desiderio
feconda di dolore
in piedi sulla terra
fino a che le stelle mi adorino
fino a che le brezze mi accarezzino
Guardo dalla mia piccola finestra
non sono altro che l'eco di una canzone
e non sono eterna
Nel gemito del piacere,
ancor più puro del silenzio d'un dolore,
non cerco altro che l'eco di una canzone
E non cerco rifugio
nel corpo della rugiada
posata sul giglio del mio corpo
Sulle pareti della mia casa,
che è la mia vita,
i passanti con la scritta nera dell'amore,
lasciano tracce di ricordo:
un cuore trafitto dalla freccia
una candela consumata
segni pallidi e muti
sulle confuse lettere di follia
Ogni bocca che mi baciò
concepì una stella
nella notte che scendeva
sul fiume dei ricordi
perché ora desiderare le stelle?
Questo è il mio canto:
-Oh amato del mio cuore
prima d'ora,
non sono stta mai come ora,
mai come ora...
Da "E' solo la voce che resta"
a cura di Faezeh Mardani, professore all'università di Bologna
Aliberti editore.
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