venerdì 18 aprile 2014

Poesia brasiliana contemporanea.Ferreira Gullar.1.


FERREIRA GULLAR
















Ferreira Gullar, nome d'arte di José Ribamar Ferreira, è uno dei più significativi poeti brasiliani contemporanei. È nato a São Luís del Maranhão, nel Nordest del Brasile, nel 1930. Primo di otto figli, ha un'infanzia ribelle di chi mal sopporta la rigida disciplina delle scuole di allora. Scopre presto la poesia, anzi - secondo quanto afferma - la poesia lo salva, impedendo che intraprenda la strada di tanti ragazzi difficili finiti nella strada. Pubblica il primo libro a soli diciannove anni, nel 1949, Um pouco acima do chão, e da allora non si ferma più. Poeta, giornalista e critico, ha dato alle stampe più di venti opere, fra poesia, teatro e saggistica. Fra i tanti premi ricevuti, uno dei più importanti è quello alla carriera, assegnatogli nel 2005 dall'Accademia Brasiliana di Lettere.
Intellettuale controcorrente, inquieto e versatile, per lui la letteratura è un mezzo per incidere sulla realtà. Ha cercato di captare nella poesia la forza e la vibrazione della vita e, in questa ricerca, egli compie un percorso che, dall'estetismo dell'avanguardia brasiliana degli anni '60, sfocia in un lirismo di forte denuncia delle ingiustizie sociali: non si tratta di poesia ideologica o politica, ma civile nel senso più alto del termine.
Questo impegno per cambiare la società lo porta, nel 1964, ad affiliarsi al Partito Comunista Brasiliano. In seguito, nel 1968, verrà arrestato insieme a tanti altri intellettuali e artisti, quali Caetano Veloso e Gilberto Gil. Sono gli anni più bui della dittatura brasiliana e il poeta si vede costretto all'esilio, dal 1971 al 1977, periodo in cui vivrà in diversi paesi dell'America Latina, quali Cile, Argentina e Perú.
Viaggia attraverso il continente e sente profondamente che l'assenza di libertà e la mancanza di rispetto per la vita e la dignità di milioni di uomini erano mali endemici in questa parte del mondo. Scrive allora, a Buenos Aires, Poema sujo, una delle sue opere più belle e struggenti, un poema fiume che irrompe dalla solitudine e dal dolore e che lo riportano alla terra natia, São Luís, alle strade, alle case, agli amici, al mondo che credeva perduto e che la memoria ricompone in un momento di precarietà della vita.
Rientrato in Brasile nel 1977, continua fino alla fine del regime dei generali, nel 1984, ad essere guardato a vista dalla polizia e dalla censura.
Vive ormai da molti decenni a Rio de Janeiro, città che sente sua e che è spesso sostanza e scenario di molti dei suoi testi, soprattutto negli ultimi libri.
Tematiche ricorrenti nella sua opera sono la riflessione sulla genesi della poesia e sulla corrosione del tempo che sottomette gli esseri al dolore e alla morte. È poeta concreto e metafisico, quotidiano ed esistenziale allo stesso tempo. La realtà lo sollecita e questa realtà è la sua materia poetica. Non può concepire la poesia avulsa dal contesto, la parola immateriale, la teoria asettica. La poesia deve uscire e impregnarsi di pioggia e sole, di fumo e rumori, di inquinamento e polvere di strade, case, palazzi e fabbriche. Ciononostante, la sua è una parola depurata ed essenziale, contraria ad ogni retorica, come lo è l'uomo e l'intellettuale. L'arte è una esperienza estetica e al poeta sono richieste, oltre che sensibilità, esperienza e maturità interiore, elaborazione e dominio del linguaggio. E Gullar plasma il linguaggio, lo rende vivo, agile e flessibile, capace di metamorfosi, capace di incorporare i ritmi e i registri più diversi, dal sublime al quotidiano e popolare.
In questi quasi sessant'anni di poesia Ferreira Gullar afferma di non aver mai scritto un verso che non avesse sentito come assolutamente necessario. Forse proprio questa sua carica di vitalità e schiettezza, nonché la qualità estetica della sua opera, hanno fatto di lui uno dei poeti brasiliani contemporanei più amati e letti, anche dai più giovani. Egli non si nega, non si sottrae alla vita e agli uomini del suo tempo: spigoloso e contundente, partecipa con generosità a conferenze e incontri in tutto il paese in cui ribadisce che la poesia è una forma di resistenza, sempre più necessaria, contro la massificazione che cancella le identità e riduce l'uomo a merce in questa società di consumo.
                                                                                           di Vera Lùcia de Oliveira


6 commenti:

  1. Mi piace ricordare ai miei amici lettori indiani che su questo blog ci sono post su Tagore e su un'antologia della poesia moderna indiana che ho tradotto molti anni fa.Seguono i dati dei link:
    domenica 6 gennaio 2013,il post Tagore .2.
    Dal martedì 22 gennaio 2013 del post n°1 al post n°7 del 29 gennaio 2013
    Antologia della Poesia Moderna Indiana.(1)Mahadevi Varma
    Antologia della Poesia Moderna Indiana.(2) "Nirala".
    Antologia della poesia moderna indiana.(3.Amrita Pritam
    Antologia della Poesia Moderna Indiana.(4)Jayashanhar Prasad
    Antologia della Poesia Moderna Indiana. (5)Sumitranandan Pant
    Antologia della Poesia Moderna indiana.(6)“Agghyeya"
    Antologia della Poesia Moderna Indiana.(7) Zigar (Jigar) Moradabadi

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  2. Ai miei amici lettori cinesi ricordo anche che in questo stesso blog ci sono molti post dedicati alla poesia cinese contemporanea,ma che nel mio blog gabysouk
    ci sono anche molto post dedicati al Diario cinese.

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  3. Dal primo post di lunedì 10 giugno 2013
    Pesci fossili ri-nati.(1)Ai Qing

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  4. Fino all'ultimo di martedì 15 ottobre 2013
    Pesci fossili ri-nati.58.Zhu Ziqi.1.

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  5. Nel blog gabysouk il primo post di DIARIO CINESE di lunedì 14 gennaio 2013
    Diario Cinese.-1-

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  6. fiono all'ultimo post di DIARO CINESE di
    venerdì 18 gennaio 2013
    Diario Cinese. -12-

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