sabato 12 aprile 2014

Poesia boliviana contemporanea.E.Mitre.8


Eduardo Mitre

















De “Líneas de Otoño”



DISINCONTRO


La vicinanza impenetrabile dei loro corpi.
Un ponte di sguardi dove s’incontrano
e si separano.
Sulle labbra:
un via vai di parole
o di silenzi
– non la lenta forgia del bacio.
Non il piacere profondo né la limpida gioia
delle nudità intrecciate:
Solo l’attrito elettrico
delle cosce che s’intuiscono.

Solo lo stupore di conoscersi
all’angolo
degli incontri tardivi.

E il sogno in cui forse si accoppiano
di fianco a un altro corpo
che dorme.

E il tizzone del desiderio
che dovrà diventare senza dubbio
puro diamante

a costo di non essere mai stati
entrambi lo stesso legno,
l’umida fiamma nel corso
di quest’unica vita.

Traduzione di Antonella Ciabatti



Riflessioni  sulla traduzione di Antonella Ciabatti


Un discorso a parte merita invece “Deshora” (Disincontro). Qui il poeta ci presenta un amore desiderato piú che vissuto, un piacere bruciato: un incontro non-incontro, un incontro ‘fuori ora’, a deshoras. In spagnolo il termine deshora utilizzato in forma isolata è piuttosto raro, mentre è relativamente frequente la locuzione a deshoras, che vuol dire ‘fuori ora’, ‘a ora indebita’. Questo almeno è quanto ci dicono i dizionari, compreso quello della Real Academia. Il prefisso ‘des-’, cosí come il prefisso italiano ‘dis-’, può assumere diversi significati, a seconda dell’origine greca, latina o indoeuropea: può indicare divisione, privazione, negazione, mancanza o può invertire il significato della parola cui è legato. Forse proprio questa indeterminatezza ha da tempo affascinato poeti e narratori che, come Vallejo e Cortázar, solo per citarne due, l’hanno fatta propria, dilatandone il significato e arricchendolo di numerose connotazioni. Detto ciò, è chiaro che deshora è una parola di difficile traduzione. Ancorandomi al testo, ho sentito in questa parola piú le ripercussioni che il tempo, il momento, in sé. Non tanto l’ora sbagliata, indebita quanto piuttosto le mancate opportunità che ne scaturiscono. Per questo, dopo molte perplessità, ho preferito tradurre deshora con
 « disincontro » anziché ‘fuori ora’. Anche se in disincontro (come nel suo corrispondente spagnolo desencuentro) si perde la connotazione temporale specifica di deshora. Voglio precisare che il neologismo ‘disincontro’, per quanto assente dal vocabolario, è ben presente in campo letterario.


Nessun commento:

Posta un commento