mercoledì 27 luglio 2022

366.Mary Tall Mountain.L'ultimo lupo.


366.Mary  Tall Mountain.

                                          L'ultimo lupo.

L'ultimo lupo mi corse incontro

per la città in rovina

e sentii l'eco dei suoi ululati

tra lo sfacelo dei ripidi alveari

di Montgomery Street e oltre

i pochi grattaceli dalla cima vermiglia

rimasti in piedi

i loro ascensori illuminati inutili.


Passando tra il lampeggiare rosso e verde

dei segnali del traffico

facendosi strada verso oriente  col suo ululato

nel mistero della sua furente falcata selvaggia

più distinti i suoni nella notte implacabile

tra cumuli e macerie di silenziosi isolati

sentii la sua voce salire su per la collina

e infine il suo gemito profondo allorché arrivò

piano dopo vuoto piano nella camera

dove io sedevo

in attesa del mio stretto letto rivolta ad occidente

lo sentii ansimare alla porta e

puntai gli occhi.


Attraversò trotterellando il pavimento

mise il suo lungo muso grigio

sul bianco copriletto striminzito

con gli occhi infiammati di luce gialla

un tremore nelle sue piccole sopracciglia chiazzate.


Sì, dissi

so cosa hanno fatto.


Mary  Tall Mountain.(1918,1994),discendente dal Koyukan Athabascan dell'Alaska, fu adottata da una coppia bianca  quando la madre si ammalò di tubercolosi ."Ho sempre amato molto la montagna, per via  dei miei primi ricordi dei lontani Monti Kaiyuh": così la scrittrice spiega perché cambiò il vero cognome, Demonski, in TallMountain. In molto del  suo  lavoro si è occupata di giustizia sociale e di ambientalismo, e da quando cominciò a scrivere , inizialmente sotto la guida di Paula Gunn Allen  le sue  poesie e i suoi racconti sono stati inclusi in molte antologie. In quattro volumi di poesia e narrativa , There Is No Word To Say GoodBye  (1982), GreenMarch Moons(1987)

Continuum(1988) e The Light on theTtest Wall

(1990),ci ha lasciato un'intensa testimonianza del

suo mondo tribale.


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