venerdì 18 febbraio 2022

207..Poesia kashmiri.Dinanath Vali "Almast" :Il lamento di una ragazza povera.".


207.Poesia kashmiri.Dinanath Vali "Almast" 

             Il lamento di una ragazza povera.


Questa bellezza, questa giovinezza fiorente perché mi hai donato?

O Signore, non potevi distruggermi prima ancor ch'io nascessi?

O Signore ,dimmi, che cosa t'avevo mai fatto?

Tu hai fatto sbocciare un fiore nel deserti e poi l'hai dimenticato.

non c'è acqua né ombra d'alberi qui

Né giardiniere, .né un uccellino che canti.

Bisogna dargli prima la mancia qui per farlo cantare ! 

O Signore!


Tu m'hai dato lo splendore della luna, ma io he cosa ho trovato?

Via via che la giovinezza sbocciava, mi preoccupai dello sposo

e presi a riaprir la ferita della mia povertà.

A che serve questa giovinezza dove nient'altro si fa che ravvivar le ferite?

Non sarebbe stato meglio che tu mi avessi messo tra le stelle?

Di lassù avrei visto i guai di questo mondo.

Non avrei avuto il fastidio di accudire alle case di madre e marito

e non ci sarebbe stata neppure la noia di andare e venire.

Se fossi stata seduta lassù tra le stelle, io mi sarei divertita col mondo !

O Signore!


Ma tu mi hai portata quaggiù.

sarebbe stato meglio che tu mi avessi gettata sul fuoco!

sono stata come i chicchi di grandine a primavera.

Ho dato fastidio ai miei genitori.

Forse eri u che volevi recar loro disturbo;

ma allora perché ti sei servito di me? 

O Signore!


Nessuno è stato contento quando son nata.

Tutti han tirato un sospiro e la casa era immersa nella tristezza.

Quanto sarebbe stato diverso se fosse nato un figlio<<<<<<<<<<<<<<<<<<<1

Quando han saputo che era una bimba

han pianto perché han visto in me la loro rovina.

O Signore!


Han posto la loro vita in pericolo e lavorano come bestie.

tutta la loro felicità, il loro benessere son scomparsi.

Con mille sacrifici hanno messo da parte una lira.

Ma a nessuno bastava ogni loro rinuncia .

Da piccola apparivo loro come un giardino fiorente,

da grande sono apparsa come un fuoco ardente.

da piccola ero il loro piccolo orecchino,

da grande una ferita nel cuore.

E' scomparsa la mia fanciullezza gioviale come lampo di folgore...

O Signore....


Mi preoccupo di come andrò mai a finire.

Ho paura ch'egli sia rude. Talvolta penso che mi tormenterà.

Non so proprio come il mio problema  possa esser risolto.

Temo che mio padre debba provare vergogna,

O Signore...


se si fosse trattato di un figlio, allora,

certo 

mio padre avrebbe fatto grandi cose,

e non si sarebbe ricordato dell'umanità né del Dio;

avrebbe anzi mostrato falso splendore.

ma si tratta di me ,e tutti si sentono allora come morti.

O Signore...


O Signore, apri qualche via con le tue mani,

fa' nascere anche per me un po' di pietà nel cuore del padre di un figlio!

Chi vorrà mai aiutarmi altrimenti? 

I miei genitori sono fin troppo oppressi;

anche la loro casa devono ipotecare quei poveretti !

O Signore!

 

"Almast."( 1912)

Poeta e pittore del Kashmir, ha vissuto a Badiyar, presso Shrinagar.

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