mercoledì 29 maggio 2013

Poesia delle Indiane d'America.(7)


Leslie Marmon Silko























Leslie Marmon Silko. 7



Preghiere al Pacifico


1


Ho viaggiato verso l’oceano       
                       lontano
                                         dalla mia terra di arenarie del sudovest
                                         verso la mobile acqua azzurra
                       vasta come il mito dell’origine.
2

Pallida
           pallida acqua nella luce biancastra  del
                                       sole che fluttua ad occidente
                                                                   verso la Cina
                                               dove l’oceano stesso nacque
Le nubi sospinte sulla sabbia sono umide.
3

Rannicchiata nella sabbia umida parlo all’Oceano:
               ti restituisco turchese il rosso corallo che ci mandasti,
                               spirito sorella della terra.
Quattro sassi rotondi in tasca mi porto via l’oceano
                               da succhiare e sentirne il sapore.
4

Trentamila anni fa
                  gli Indiani arrivarono attraversando l’Oceano
                    su gigantesche tartarughe marine.
Le onde erano alte quel giorno
                 grandi tartarughe marine emersero lentamente
                                                                dal grigio mare del tramonto.
Nonno Tartaruga si rotolò nella sabbia quattro volte
                                e sparì
                                            nuotando verso il sole.
5

E così da quel tempo
                 immemorabile
                            come raccontano gli anziani
le nubi della pioggia fluiscono da occidente
                                              dono dell’oceano.
6

Verdi foglie   nel vento
Terra  umida sui miei piedi
                 ingoiano gocce di pioggia
                             limpide dalla Cina.


             Da quell’unico,grande progetto di conquista e di annientamento consegue una serie di fatti    ben identificabili in date e luoghi,ma l’impulso che dà vita a questa sotterranea o esplicita rievocazione è un senso di rinascita,di riconquista della propria differenza e di un ordine che la storia ha violato.
            Il passaggio poi dall’oralità alla scrittura  non impedisce che l’impulso all’innovazione avvenga nella scia dell’eredità tribale. Le parole stampate parlano di quest’oralità:in ciascuna a suo modo. Nella poesia di Leslie Marmon  Silko le ripetizioni,talora anche con qualche variante, sono elementi caratterizzanti che con estrema asciuttezza espressiva permettono di  abbracciare immensi spazi in una prospettiva che  è ad un tempo fisica e psicologica.
          Insomma siamo di fronte a voci antiche e moderne che si sovrappongono mentre raccontano e ascoltano per cui – come ha affermato Leslie Marmon Silko:”una buona parte della storia risiede anche dentro colui che ascolta”.

           Nessuna separazione,quindi,nella dialettica che presiede al racconto che volge a rafforzare la vita comunitaria. La narrazione si snoda,ed è sempre Leslie Marmon Silko a sostenere  “come la ragnatela di un ragno – con molti piccoli fili che si irradiano dal centro,incontrandosi  l’un l’altro” fino a quando” la struttura verrà alla luce...e..il significato verrà alla luce”.




                                                           (continua)

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