martedì 7 maggio 2013

Curiosando nel Continente Nero.Gibuti(16)



Poesia africana. Gibuti(16)

  Esiste tuttavia una coscienza poetica panafricana per cui il  poeta è sempre qualcuno dotato di veggenza e che emana l’essenza del popolo. Senza ombra di dubbio prima della scrittura viene la parola e gran parte del patrimonio letterario africano è fondato sulla potenza  e  sulla bellezza  della  parola .

       Per le strade di  Gibuti Omar Gode Bouh[1]canta in somalo le sue storie:


Siddeed sano [2]



Sono otto anni, Siraad, che ho perso il sonno
La sera non posso addormentarmi o mi sveglio di soprassalto
Se mi volgo alla preghiera la tua immagine si impone ai miei occhi
Tutte le donne non sono per me qualunque siano le loro qualità
fra le donne di questo secolo tu brilli come Sulekhaad
Non saprei dire se mi sarai salutare
Solo gli angeli in cielo e Dio lo sanno
Dio solleva gli ostacoli per chi pazienta
Noi seguiremo lo stesso cammino o tu hai un altro segreto
Dopo questo periodo sinistro ti porrò la domanda.




Abdourahman Waberi

        

















Abdourahman Waberi è invece un giovane poeta e scrittore della successiva generazione,e nella poesia che segue i segni impressi dal tempo trascorso e dalla diversa condizione sociale sono evidenti,manifesti.Siamo sempre della microscopica Repubblica Centro Africana di Gibuti.Il territorio francese denominato degli Afar e degli Issa divenne una Repubblica nel 1977. Le due realtà etniche si sono contrastate violentemente per un decennio fino a raggiungere una relativa stabilità oggi con un governo a maggioranza Issa. La Repubblica di Gibuti occupa un posto strategico all'imbocco del Mar Rosso ed è un importante base navale sia mercantile che militare. L'autore della poesia oltre che poeta e scrittore è anche saggista, giornalista oltre che docente di lingua inglese. Ha una discreta notorietà anche all'estero. La sua poesia è simile ad una serie di pezzi sconnessi di quel misterioso ed affascinante mosaico che è il continente africano.

Tra ciottoli e sole ...

1.

tra ciottoli
e
sole
tutta l’acqua bevuta
tutti i cavilli uccidono
poiché il tempo
assolato
inchioda questa terra:
dilaniato
mal d’Africa.

2.

geologia tormentata
vista da
uccelli in volo
una pelle nascosta
sotto ogni passo
senza nuvole
grigia
più o meno.

3.

Ardoukoba
che accendeva
fuochi sulla collina
sin da quando
ci svegliò,
era un uomo
troppo stupido
per voi?

4.

così il Profeta
tenne in pugno
la terra di Habash
- forse in ricordo
di Bilal –
che non spiega la
vita tormentata
della mia spiaggia.

5.

il gregge
più piccolo
degli altri
e gli uomini più
degli altri
anche.

6.

un porto
una città
guarnigione
una linea ferroviaria
uno sperone
caricato dicono
di dietro.

7.

stile
risparmiato
per una repubblica
cucciolo.













[1]Omar Gode Bouh nasce intorno al 1930 a Gibuti.Poeta e cantastorie. Si esprime in somalo.
[2] In somalo”.Sono otto anni …”in «.Bulletin des études africaines Vol.IX,1992,INALCO(Paris)Trad. in franc. di Susanne Lilius  in” Poésie d’Afrique au sud du Sahara” , Op. Cit. trad. dal franc . di M. G. Bruni.



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