lunedì 22 novembre 2021

128.A proposito della sperimentazione in Francia che è seguita ai surrealisti:Jean Tardieu.

 

JEAN TARDIEU[1] DEL METAFISICO SCHERZOSO CON LA FORMA PROTAGONISTA.

·         La curiosità per la sperimentazione.

Le avanguardie lasciano quindi in eredità alle nuove generazioni il gusto e la curiosità per la sperimentazione che consenta di superare la rigida costrizione delle regole.

·         La sostituzione della forma al soggetto.

 Ed ecco allora la ricerca di Jean Tardieu. Fin dall’inizio “dura roccia che le onde fluenti e fuggenti ricoprono” è stata definita la sua poesia[2]  fino a “Monsieur Monsieur[3], dove i temi eterni finiscono per risolversi nell’unico tema della sostituzione della forma al soggetto, dove la forma diventa l’argomento stesso. Passaggio che ha il vantaggio di moltiplicare in modo indefinito le possibilità di illuminare la genesi delle forme liberate e di far proliferare i loro capricci, la loro profonda vitalità. Deformate, fantastiche e mobili rivelano, tuttavia, un segreto: nel disordine c’è un senso.

·         La musicalità del ritmo.

Le preoccupazioni sulle parole, sul senso svuotato, l’ossessione, d’origine musicale, delle variazioni su un tema e della ripresa di un motivo, secondo una composizione ritmica che somiglia a quella della fuga, sono la connotazione costante della sua poesia. La ricerca di demistificazione del linguaggio si avvale della sua  particolare attenzione alla musicalità del ritmo che gli fa utilizzare il valore quantitativo delle vocali[4] piuttosto che la scansione sillabica tradizionale. Il procedimento dell’accumulazione gli è anche congeniale: è infatti maestro nel farne scaturire ora il paradosso sorprendente, ora l’ironia sottile, ora l’humour sferzante e un po’ amaro. La ripetizione più che ritornello, che non serve a tagliare la poesia a intervalli regolari, è strofa; o meglio, è la tessitura stessa della frase principale, la sostanza stessa della canzone.

·         L’accostamento di Tardieu a Prévert

 Verrebbe da accostare le sue composizioni a quelle di Prévert – che, non a caso, sono spesso diventate canzoni – [Monsieur MonsieurSpectacle[5] ].Anche se, certamente, la poesia di Tardieu corta, caustica, incisiva, rigorosa affonda le sue radici nel razionalismo del XVIII sec. Mentre quella di Prévert, straripante di spirito, variata, espansiva è la produzione di un emotivo che può cedere all’immaginazione come alla tenerezza per insorgere, all’improvviso, beffarda contro i poteri usurpati. 



[1]Jean Tardieu  nasce a Saint Germain-de-Joux nel 1903 e muore a Créteil nel 1995.

[2] E. Noulet, Tardieu in Poètes d’aujourd’hui, Pierre Seghers éditeur, Paris 1964.

[3]Jean Tardieu, Monsieur  monsieur,  Gallimard, Paris, 1951.

[4] Si intende il valore lungo o breve delle vocali.

[5]Jacques Prévert, Spectacle, Gallimard, Paris,  1951.

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