giovedì 4 novembre 2021

109.Il vero completamento però viene dall'isola Maurizio.:frammento XCII

 

           Ma il vero completamento in realtà può essere meglio  rappresentato da alcune punture di spillo che vengono dalla lontana, solitaria e mitica isola Maurizio[1], tanto cara a Baudelaire, con i versi di Malcolm de Chazal[2] che, con acuta ironia intrisa di malizia sorniona, finiscono per ribadire ancora una volta quella capacità tutta africana dell’uomo di immergersi nel fluido della natura fino all’indistinto, alla totale perdita delle rispettive identità, alla percezione comune delle realtà. Dalla raccolta  “Senso magico”[3] mi piace citare in tre posts successivi   i tre frammenti:

 

XCII                                                                                                      

L’ombra                                                                                              

dà del voi

alla luce

nei prati

e le dà del tu

nei boschi

                                                                                                          



[1] L’isola ha aderito all’UOA (Organizzazione dell’Unità Africana) di cui ha espresso anche la Presidenza nel 1976. La sua realtà è multietnica, multiculturale e plurilinguistica, essendo 17 le lingue praticate nell’isola: l’hindi è parlato dal 40% della popolazione ed è lingua della comunicazione quotidiana come il creolo usato dal dal 32%,il francese dal 4,5%,(lingua di prestigio culturale e dei media),l’inglese 0,3% ( lingua dell’amministrazione), sono le quattro lingue che giocano un ruolo maggiore. I dati sono quelli dell’antologia da cui sono tratti i frammenti poetici presentati- tratti dalla sua opera ”Sens magique”, 1957, in Littératures nationales d’écriture française, Bordas éd., Paris,1986.

[2] Malcolm de Chazal nasce a Vacoas nell’ isola Maurizio, che ebbe a definire la sua eterna fidanzata, dove trascorse infatti gran parte della vita, se si eccettua il periodo di studi in ingegneria dello zucchero all’università di Baton -Rouge, Louisiana, USA. L’impegno nella lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori nell’industria dello zucchero lo portò a estraniarsi dall’industria di famiglia. Muore a Curepipe, sempre nell’isola, nel 1981. L. S. Senghor, incontrandolo su una spiaggia della sua isola nel ’73, gli dice: ”La prima volta che ho letto Sens  plastique , il vostro capolavoro, ho creduto che aveste sangue nero”. E Il Mauriziano risponde: ”Niente avrebbe potuto farmi altrettanto piacere. L’arte s’è rifugiata, è tornata alla fonte: in Africa e in India». Breton ebbe a dire di quest’opera: ”Inteso niente di così forte dopo Lautréamont».

[3] Malcom de Chazal, Sens Magique. Lachenal e Ritter rieditano nell’83 l’edizione che nel ’57 l’autore aveva autoprodotto. La traduzione dal francese dei frammenti è di Maria  Gabriella Bruni. 

[4] Malcolm de Chazal, Frammenti ” XCII   da Senso magico, in   Littératures Nationales d’écriture française, Bordas éditeur, 1986.Trad. dal francese di Maria Gabriella Bruni.

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