Ma il vero completamento in realtà può essere
meglio rappresentato da alcune punture
di spillo che vengono dalla lontana, solitaria e mitica isola Maurizio[1], tanto cara a Baudelaire, con i versi di Malcolm
de Chazal[2] che, con acuta ironia intrisa di malizia
sorniona, finiscono per ribadire ancora una volta quella capacità tutta
africana dell’uomo di immergersi nel fluido della natura fino all’indistinto,
alla totale perdita delle rispettive identità, alla percezione comune delle
realtà. Dalla raccolta “Senso magico”[3] mi piace citare in tre posts successivi i tre frammenti:
XCII
L’ombra
dà del voi
alla luce
nei prati
e le dà del tu
nei boschi
[1] L’isola ha aderito all’UOA (Organizzazione
dell’Unità Africana) di cui ha espresso anche la Presidenza nel 1976. La sua
realtà è multietnica, multiculturale e plurilinguistica, essendo 17 le lingue
praticate nell’isola: l’hindi è parlato dal 40% della popolazione ed è
lingua della comunicazione quotidiana come il creolo usato dal dal 32%,il
francese dal 4,5%,(lingua di prestigio culturale e dei media),l’inglese
0,3% ( lingua dell’amministrazione), sono le quattro lingue che giocano un
ruolo maggiore. I dati sono quelli dell’antologia da cui sono tratti i
frammenti poetici presentati- tratti dalla sua opera ”Sens magique”, 1957,
in Littératures nationales d’écriture française, Bordas éd., Paris,1986.
[2] Malcolm de Chazal nasce a Vacoas
nell’ isola Maurizio, che ebbe a definire la sua eterna fidanzata, dove
trascorse infatti gran parte della vita, se si eccettua il periodo di studi in
ingegneria dello zucchero all’università di Baton -Rouge, Louisiana, USA. L’impegno
nella lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori nell’industria dello zucchero
lo portò a estraniarsi dall’industria di famiglia. Muore a Curepipe, sempre
nell’isola, nel 1981. L. S. Senghor, incontrandolo su una spiaggia della sua
isola nel ’73, gli dice: ”La prima volta che ho letto Sens plastique , il vostro capolavoro, ho
creduto che aveste sangue nero”. E Il Mauriziano risponde: ”Niente avrebbe
potuto farmi altrettanto piacere. L’arte s’è rifugiata, è tornata alla fonte: in
Africa e in India». Breton ebbe a dire di quest’opera: ”Inteso niente di così
forte dopo Lautréamont».
[3] Malcom de Chazal, Sens Magique. Lachenal e Ritter
rieditano nell’83 l’edizione che nel ’57 l’autore aveva autoprodotto. La
traduzione dal francese dei frammenti è di Maria Gabriella Bruni.
[4] Malcolm de Chazal, Frammenti ” XCII da Senso magico, in Littératures Nationales d’écriture française, Bordas éditeur, 1986.Trad. dal francese di Maria Gabriella Bruni.
Nessun commento:
Posta un commento