giovedì 11 novembre 2021

117.Una voce quieta e rapita ad un tempo che legge "Gora" di Ramòn Jimenez.

 

          È ora la volta di una figura eterea, minuta, dalla postura un po’ ieratica, sottolineata da una lunga tunica che, con voce quieta e rapita ad un tempo, si presenta: - Sono ‘Gora’ di Juan Ramòn Jimènez:[1]

 

Gora,[2]

 

L’amore è, tra noi due,

impalpabile, quieto, assorto in sé

come l’aria invisibile,

come l’acqua invisibile, tra la

luna del cielo                                                                           

e la luna del fiume.

 

           (Che meraviglia! – pensa Zoé-  Quanto  vorrei dire a Gordon il mio entusiasmo per  questa spoken word in totale assenza di lettura! – e sospira- Ma devo rimandare a dopo. In apertura si sono così tanto raccomandate di sostenere la loro concentrazione!)



[1] Juan Ramon Jimenez Mantecon nasce a Moguer nel 1881, è insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1956. Muore a San Juan nel 1958.

[2] Juan  Ramon Jimenez,”Gora” da Eternità, 1918, in  Poesie d’amore, a cura di Guido Davico Bonino, Einaudi, 2007.

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