domenica 21 novembre 2021

127.E ancora "Le mani di Elsa."

 

Le mani di Elsa [1]

 

Dammi le tue mani per l’inquietudine

Dammi le tue mani  di cui ho tanto sognato

Di cui ho tanto sognato nella mia solitudine

 Dammi le tue mani perché io sia salvato

 

Quando le prendo nella mia povera stretta

 Di palmo di paura di turbamento e fretta

 Quando le prendo come neve sfinita

 Che mi sfugge dovunque attraverso le dita

 

Potrai mai sapere ciò che mi trafigge

Ciò che mi sconvolge e che mi assale

Potrai mai sapere ciò che mi punge

E che ho tradito con l’animo che trasale

 

Ciò che in tal modo dice il profondo linguaggio

Dei sensi animali questo mutuo sentire

Senza bocca e senz’occhi senza immagine specchio

Questo fremito d’amore non ha parole da offrire

 

Potrai mai sapere quel che le dita han pensato

Di una preda fra loro per un istante tenuta

Potrai mai sapere ciò che allora han taciuto

Un lampo avrà quella realtà sconosciuta

 

Taccia il mondo per un  momento almeno

Dammi le tue mani perché il mio cuore di loro si alimenti

Perché l’anima mia lì si addormenti

Perché l’anima mia lì dorma in eterno.

 



[1] Louis Aragon,”Le mani di Elsa”, da «  Le Fou d’Elsa »,Gallimard,1963.Trad di Maria Gabriella Bruni.

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