mercoledì 10 novembre 2021

116.Una voce per La figlia del mare di Vicente Aleixandre

 

          Appena un attimo di silenzio ed è la volta di una voce più matura e commossa che propone: -Sono la... ’Figlia del mare’  di Vicente  Aleixandre: [5]

 

 Figlia del mare[6]

 

Ragazza, cuore o sorriso,

caldo nodo di presenza nel giorno,

bellezza irresponsabile che se stessa non sa,

occhi di azzurro che raggia e trafigge.

 

La sua innocenza, mare dove vivi:

che fatica raggiungerti, sola isola intatta.

che seno il tuo, spiaggia o arena ornata

che senza forma scorre tra le dita.

 

 Generosa presenza una fanciulla da amare,

abbattuto o disteso corpo o lido a una brezza,

offerto ad occhi savi che ti guardano

e sfiorano il tuo nudo docile al loro tocco.

 

Oh non mentire, serba la tua

inerte e armoniosa febbre che non resiste,

spiaggia o corpo dorato, ragazza che su riva

è sempre una conchiglia lasciata dalle onde.


Vivi come il rumore stesso da cui sei  nata;

ascolta il suono dell’imperiosa tua madre;

sii la spuma che resta quando finisce amore,

dopo che, acqua o madre, la riva si ritrae.

 

          E l’identificazione con quella pagina appare naturale per come la lettrice ispirata guarda affascinata il mare di fronte e per come accompagna con movenze morbide e seducenti il ritmo armonioso dei versi simile a quello fluttuante delle onde del mare. 




[5]Vicente Aleixandre nasce a Siviglia, Andalusia, Spagna, nel 1898 .Gli è conferito il Premio Nobel per la  letteratura  nel 1977. Muore a Madrid nel 1984.

[6] Vicente Aleixandre, ”Figlia del mare”, dElegias y poemas elegiacos,1935 , in La Distruzione o amore, Einaudi editore, 1970.

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