Appena un attimo di silenzio ed è la volta di una voce più matura e commossa che propone: -Sono la... ’Figlia del mare’ di Vicente Aleixandre: [5]
Figlia del mare[6]
Ragazza, cuore o sorriso,
caldo nodo di presenza nel giorno,
bellezza irresponsabile che se stessa non sa,
occhi di azzurro che raggia e trafigge.
La sua innocenza, mare dove vivi:
che fatica raggiungerti, sola isola intatta.
che seno il tuo, spiaggia o arena ornata
che senza forma scorre tra le dita.
Generosa presenza una fanciulla da amare,
abbattuto o disteso corpo o lido a una brezza,
offerto ad occhi savi che ti guardano
e sfiorano il tuo nudo docile al loro tocco.
Oh non mentire, serba la tua
inerte e armoniosa febbre che non resiste,
spiaggia o corpo dorato, ragazza che su riva
è sempre una conchiglia lasciata dalle onde.
Vivi come il rumore
stesso da cui sei nata;
ascolta il suono dell’imperiosa
tua madre;
sii la spuma che resta
quando finisce amore,
dopo che, acqua o
madre, la riva si ritrae.
E l’identificazione con quella pagina
appare naturale per come la lettrice ispirata guarda affascinata il mare di fronte e per come
accompagna con movenze morbide e seducenti il ritmo armonioso dei versi simile
a quello fluttuante delle onde del mare.
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